17/02/22

Una visione del futuro

 

L'essere umano è un contenitore. Nasce come entità portale per permettere alle entità subumane di controllo il passaggio interdimensionale e l'azione in questa terza dimensione. Così ci informano le antiche religioni, così emerge dalle tese considerazioni di Giovanni Ranella. Non saremmo altro che contenitori di voleri altrui, abbindolati in questa misera realtà dalle pulsioni eterodirette di un ego che neanche ci appartiene. 

Potrebbe sembrare una visione allucinatoria e terrifica ma invece squarcia il velo della finzione e permette una più razionale andatura in questa dimensione esistenziale. Che l'essere umano sia un essere manipolato, non c'è più alcun dubbio. Financo i ricercatori e gli scienziati più seri e profondi nelle varie specializzazioni del pensiero (genetisti e antropologi in primis) sono ormai concordi nell'affermare l'origine artificiale dell'uomo, la sua improvvisa apparizione sul suolo terrestre circa 300.000 anni orsono.

Ora le entità hanno bisogno di un nuovo settaggio del loro contenitore preferito. Hanno bisogno di un essere più docile e prevedibile, più lontano dalla genetica animale e molto più simile ad un algoritmo cibernetico. In fondo si tratta di un progetto antichissimo alla base della nostra essenza.

Resta da capire perché esista quindi un'opposizione a questo progetto. Perchè alcuni esseri umani non vogliano proseguire in questa dimensione carceraria manipolatoria. Un'anomalia definibile come dissidenza che coinvolge non pochi individui ormai. Anche se in gran parte prevista e ben veicolata in lidi sterili, esiste e prospera.

IL bivio è ora. La nostra missione è quella di conservare una dimensione primigenia, più tellurica, più vibratile, pesantemente compromessa ma più instabile e quindi assimilabile al libero arbitrio. Vedremo.