21/11/17

Roma vs Amor


Come ho già avuto modo di segnalare, la Capitale di questo paese vive una stagione di profondo, probabilmente irreversibile, declino. Se paragonata alle altre capitali europee la situazione appare ancora peggiore. Non è solo l’incuria che deturpa la città ma soprattutto la mancanza di una pur timida visione del suo futuro. Si vive, male, alla giornata.

Come ho già scritto, le sole istituzioni a funzionare bene sono: l’impianto semaforico e la biblioteca nazionale. Il resto langue tra ignavia, soprusi, malaffare, indifferenza, abbandono. Non è un caso che il suo nome sia il contrario di Amore. Non dimentichiamo inoltre che l’urbe è sede di una delle più famigerate istituzioni al mondo, la Chiesa di Roma, macchiatasi di reati gravissimi ed imperdonabili come il genocidio, la tortura, la pedofilia, la stregoneria.


In questo contesto, la città contemporanea sopravvive in uno stato di tensione continua tra indecenti mafiette locali ed istituzioni ormai allo sbando, quando non conniventi del tutto. Magistratura, prelatura, politica, imprenditoria privata, mafie … tutto concorre al suo degrado di una mangiatoia dalla quale attingere e nulla dare in cambio.


Roma ormai è ridotta come una delle tante cittadone confuse e malmesse del mediterraneo nella quale si è perso il valore della sua tradizione, del senso comune, della legalità. Tutto è compromesso, indifferenza, stanchezza.

L’incredibile patrimonio architettonico ed artistico, le meraviglie naturali della sua provincia, la felice posizione geografica sono sovrastate dal chiassoso e maleodorante malaffare statale e parastatale, l’unica fonte di denaro in questa realtà civica allo sbando. Quale imprenditore verrebbe infatti qui ad investire? Con quali garanzie? Con quali prospettive? I valori immobiliari sono in caduta libera e non vi è ragione per cui possano un domani risalire, soprattutto con questa ridicola giunta da avanspettacolo (triste).


La situazione di Ostia è esemplare. Uno splendido e potenzialmente ricchissimo litorale è in mano a pochi individui senza che nessuno possa porvi rimedio. Non c’è prospettiva, non ci sono idee, non c’è futuro. Anche l’imponente macchina educativa (si fa per dire) pubblica e privata è solo fumo negli occhi, in mano ai vecchi baroni, alla politichetta ed al capitale che ha in mente solo una cosa: i soldi ed il potere.

Gentaglia piccina che non ha ancora compreso che il bene, se non è condiviso, non esiste.

1 commento:

  1. Ciò che succede a Roma lo ho spiegato qui:
    https://pianetax.wordpress.com/2017/01/29/il-prigioniero/

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