13/05/19

Il Periodo Caldo Medievale


C'è stato un periodo insolitamente caldo nel pianeta, a partire dall'anno mille sino alla metà del 1200? Pare proprio di si. La nota dolente è che si è tentato con tutti i mezzi di tenere questa verità il più possibile nascosta per drammatizzare l'attuale versione ufficiale del riscaldamento globale di origine antropica, invero inesistente.

Questo periodo caldo ha mostrato temperature ben più elevate di quelle attuali. Stiamo parlando di un perido in cui l'attività antropica era insignificante in un contesto climatico globale. Da ciò si desume che la biosfera ha subito grandi cambiamenti climatici in sequenza che non hanno nulla a che vedere con le attività umane ma che seguono gli andamenti della nostra stella di riferimento: il sole.

E' possibile inoltre dedurre che quella della CO2, indicata come gas serra, è una bufala clamorosa, utilizzabile solo come strumento politico dissuasivo per le nascenti economie. Ogni scienziato coscienzioso è in grado di diffondere la verità. Per fortuna sono ormai in tanti e la clamorosa bufala del riscaldamento globale si sta sgretolando sotto gli occhi di tutti quelli in malafede.

tratto da attivitàsolare:  All’incirca il caldo iniziò nell’VII – IX Secolo, per protarsi fino ai primi anni del 1200, tuttavia il periodo con le temperature più elevate è quello attorno all’anno 1000 e successivi, quando le notizie di inverni rigidi praticamente scompaiono dal panorama italiano ed europeo. Fu un cambiamento climatico di grossa portata, con importanti conseguenze economiche, ma fu anche un periodo di grande benessere per molte popolazioni. E’ comunque difficile racchiudere in poche righe un evento, quello del Caldo Medievale, che si è verificato in più fasi, con alterne vicende differenti da zona a zona, ma caratterizzato comunque da un aumento medio delle temperature che sono giunte a livelli decisamente più elevati di quelli odierni.

Allora, dopo un periodo di freddo culminante nei Secoli V e VI, il clima si mitiga notevolmente sul nostro Continente. L’aumento delle temperature, se da una parte provoca numerosissimi episodi di grande caldo e di siccità, che misero in difficoltà le popolazioni delle pianure mediterranee, dall’altra portò ad una momento di grande sviluppo e prosperità delle zone marginali per la nostra agricoltura, in particolare delle zone Alpine, che registrarono un aumento della popolazione e la nascita di nuovi villaggi anche a quote elevate. Inoltre, la presenza di un livello delle nevi permanenti molto più elevato di adesso, con la scomparsa di ghiacciai e di nevai, permise, durante questo periodo di “Optimum” medievale, (durato all’incirca tra l’800 ed il 1200 dopo Cristo), la creazione di nuove strade e di nuovi passi in alta montagna, e quindi maggiori possibilità di comunicazione tra le popolazioni delle vallate alpine, italiane ed estere, nonché la possibilità di coltivare cereali fino a quote relativamente elevate.

Un’altra popolazione situata ai margini climatici, ma che trasse dall’optimum medievale nuova linfa per il suo sviluppo, fu quella della Scandinavia, che conobbe il culmine della propria civiltà e prosperità proprio in quel periodo. I Vichinghi, eccellenti navigatori, sulla spinta della ricerca di nuovi banchi di merluzzo, e grazie anche alla ridottissima presenza di Icebergs, praticamente scomparsi dall’Oceano Artico, ed al ridotto numero delle tempeste invernali, colonizzarono dapprima l’Islanda, nell’874 DC, poi successivamente la Groenlandia. Qui si inserisce la storia di Eric il Rosso, avventuriero, rissoso, spaccone ed anche assassino,  ma anche coraggioso esploratore. Condannato per l’assassinio del padre, dovette riparare in Islanda, ma qui, nuovamente condannato all’esilio, fuggì da essa alla ricerca di una terra leggendaria che era stata avvistata cento anni prima da un navigatore, chiamato Gunnbjorn, trascinato da una tempesta. Riuscì a trovare questa terra, che immediatamente battezzò “Green – Land”, Terra Verde, in quanto ricca di pascoli e di foreste.


Tornato in Islanda, 4 anni dopo vi partì con una flotta di venticinque navi cariche di viveri, bestiame, cavalli, capre, montoni, e circa 700 persone. Non tutte giunsero a destinazione a causa di una tempesta, ma il numero fu sufficiente per formare la prima colonia vichinga in Groenlandia. Favoriti da un clima molto clemente (si stima che le temperature fossero di almeno 4°C superiori al livello attuale), la colonia groenlandese prosperò a tal punto da raggiungere i tremila abitanti e circa 190 fattorie. Qui si coltivavano cereali, che giungevano a maturazione in Estate, e le costruzioni, ed il materiale da riscaldamento, era costituito dal legname delle foreste, a testimonianza di un clima molto più caldo dell’attuale.

Era l’inizio di un’attività solare molto più elevata di adesso, che segnò anche l’inizio del periodo di grande caldo. Durante questo periodo si susseguirono anche numerose le siccità, dovute all’aumentata presenza dell’Anticiclone Africano. La presenza di numerose siccità accompagnate da invasioni di cavallette africane (nell’873 risalirono dalla Spagna fino alla Germania, nel 1195 raggiunsero Austria ed Ungheria, ma a volte si spinsero addirittura fino ai Paesi Scandinavi), determinarono diverse carestie medievali nei paesi mediterranei. In Italia ulteriori problemi furono causati dall’innalzamento del livello del mare, con l’impaludamento di numerosi tratti costieri, ed il proliferare conseguente della malaria nelle zone di pianura.

In Francia prosperarono le coltivazioni di cereali, grazie al clima più caldo e secco (sulla fascia settentrionale francese sono infatti le Estati umide a provocare problemi nella coltura cerealicola ), mentre si estesero le foreste di querce, adatte ad un clima secco e caldo, che sono foreste rade, in grado di permettere l’allevamento del bestiame allo stato brado , ed il nutrimento con ghiande. In Inghilterra prosperò addirittura la coltura della vite, con produzione abbondante di vino sulla parte meridionale e fino al 53° parallelo. Per la coltura della vite, occorre che la temperatura media dei tre mesi estivi sia di almeno +18,5°C, mentre attualmente a Londra è di almeno due gradi inferiore. Un’Estate come quella del 2003 era quindi la norma, durante il periodo medievale, forse addirittura ancora più calda.

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