Ed anche il semplice pastore, quello che veglia le sue pecore sotto le stelle, se prende coscienza del suo ruolo, scopre che non è più soltanto un pastore. E’ una sentinella. E ogni sentinella è responsabile di tutto l’impero. (Antoine de Saint-Exupéry)
Le voci liberatrici non sono le voci tranquillizzanti, le voci rassicuranti, non si contentano di invitarci ad aspettare l’avvenire come si aspetta un treno. L’avvenire è qualcosa che si sormonta; non si subisce l’avvenire, lo si fa. (Georges Bernanos)
“La cavalleria è fiorita al disopra dell’egoismo, la ferocia, la disperazione del mondo. L’onore cavalleresco, ossia il rovesciamento dei valori del mondo, lo sprezzo del denaro, la forza che trae la sua dignità solo dal servizio reso ai deboli, vi è stata consacrata una volta per tutte. (Georges Bernanos)
“Da oltre un secolo, si inietta nel nostro popolo una morale in cui ciò che è fiero viene chiamato “altezzoso”, dove il giusto disgusto è chiamato “aggressività”, dove la preveggenza è chiamata “cattiveria” – e dove la critica si riduce a cercare se si è morali, e morali di questa morale qua. (Henry De Monterlant).
Il mondo moderno svilisce. Svilisce la città, svilisce l’uomo. Avvilisce l’amore, avvilisce la donna. Avvilisce la razza, avvilisce il bambino. Avvilisce la nazione, svilisce la famiglia. Avvilisce anche ciò che è forse più difficile da svilire al mondo: avvilisce la morte” (Charles Péguy).
“Il capitalismo fa’ la guerra alla famiglia per lo stesso motivo per cui combatte i sindacati. Se esiste un legame, una disciplina familiare o di corporazione grazie a cui i poveri possano aiutarsi l’un l’altro, questi emancipatori lottano per sciogliere questo legame, o distruggere questa disciplina (Chesterton)
“La borghesia ha annegato i sacri fremiti dell’estasi religiosa, dell’entusiasmo cavalleresco, del sentimento tradizionale, nelle acque gelate del calcolo egoista. Ha fatto della dignità personale un semplice valore di scambio” (Marx ed Engels, ne Il Manifesto dei Comunisti)
“Esseri sradicati non hanno che due comportamenti possibili: o cadono in una inerzia dell’anima che equivale alla morte, o si gettano in attività che tendono sempre a sradicare, spesso coi metodi più violenti, coloro che non lo sono ancora” (Simone Veil)
Il radicamento è la cosa più politicamente scorretta del mondo. Nascere radicato in una famiglia, in una nazione, in una civiltà che non ci si è scelti e spinger la bassezza fino ad assumerle, a rivendicarle, a farle proprie, niente è più ripugnante” (Vladimir Volkoff)
“I compartimenti non fumatori sono meno affollati degli altri; un ascetismo anche inferiore procura dello spazio agli uomini. Quando viviamo da santi, l’infinito ci tiene compagnia”. (Ernst Junger)
“Coloro che fossero tentati di cedere allo scoramento devono pensare che il disordine, l’errore e l’oscurità non possono vincere che in apparenza e in modo del tutto momentaneo, e che nulla alla fine riesce a prevalere contro la potenza della verità. Vincit Omnia Veritas. (René Guénon)
Viva le parole che ci nutrono :)
RispondiEliminaConcordo...queste citazioni sono un sostegno necessario per l'animo affaticato e in particolar modo quella di Guenon
RispondiEliminaNon segue Blondet da anni. E' indietro di 20 anni, è rimasto a Berlusconi, la lega di Bossi e al PDS. Ha perfino detto che bisognava votare 5S quando io scrivo dal 2008 (e lo posso dimostrare) che il M5S è un fake degli americani pericolosissimo per l'Italia. Da subito, scrissi che pure Bergoglio era un'operazione degli americani per riempirci di africani da americanizzarci.
RispondiEliminaBlondet ha studiato dai gesuiti. Chi ha orecchie per intendere......
Eliminapenso che arrivati a questo punto abbiamo le Nostre Idee che sono più moderne di quelle sopra citate. quella di Guénon dà luce alla speranza. Ma chi vive sperando...purtroppo io la peno come Mario Monicelli. Il verbo sperare non ha significato, purtroppo.
RispondiEliminaPerdona bambilu, ma sento pure di dover dire che il pensiero di Guenon non riguarderebbe tanto una generica speranza, quanto, piuttosto, rivela l'indizio certo di una auspicabile presa di coscienza in merito ad una determinata forma di conoscenza o, piu' propriamente si direbbe, della Conoscenza ultima, intesa come l'unica modalita' per individuare il Centro spirituale dell'essere per l'umanita' presente, ridotta esistenzialmente a indistinta societa' massificata e che percio' versa in un completo stato confusionario se non di totale ottenebramento
EliminaLa speranza comunemente intesa, concepita nel suo senso degradato, (per dirla riduttivamente) e' il deleterio abbaglio mistico che da secoli la chiesa proietta sulle aspettative di salvezza del proprio gregge
Quelli sopracitati nel post di Ghigo sono poeti e supremi pensatori moderni
Come fai a dichiararti piu' moderna dei moderni senza per questo rendere implicito un'aumentata stima di intima decadenza nella complessione di cio' che sei?
Cosa significherebbe avere idee piu' moderne se non riconoscere, in virtu' di tale circostanza, una congenita confusione nei propri pensieri?
Noi, casomai, saremmo contemporanei rispetto ai moderni, come poterono dirsi moderni i facitori del Barocco o i futuristi.
Come contemporanei difettiamo di chiarezza, di sistematicita', di robustezza morale
Come contemporanei saremmo tutti patologicamente sofferenti da una irrimediabile sindrome di scarso adattamento all'esistenza indotta dalla nuova condizione di anomalia esistenziale portata dalla modernita' stessa
Gli autori sopra citati sono grandi maestri del pensiero, hanno sistematicizzato, verticizzato il pensiero, hanno dimostrato con provato metodo la validita' delle proprie ispirazioni e convinzioni (sebbene alcune di esse possano essere in parte discutibili)
Ma noi...noi come moderni tra i moderni cosa stiamo provando a quanti dopo di noi saranno ancora piu' moderni?
Cosa verticizziamo?
Inadeguatezza? Incapacita' di esprimere qualcosa di significamente degno?
Quale grammatica operativa puo' sorreggere interiormente l'accattasto confuso di molteplici pensieri ed emozioni sconnesse e prive di solide fondamenta riflessive?
Un abbraccio
Brava Bambilu'. Sono tutte sciocchezze elargite alla gente che deve spaccarsi il culo tutto il giorno per un pezzo di pane. Loro, i filosofi pensanti stanno in riva al mare a sorseggiare vino e ti dicono che devi lottare, che la vita di merda che fai e' per imparare o per espiare peccati di vite che non ricordi. Che poi se non ti ricordi le esperienze come fai a migliorare? Il massimo della stronzata l' ho letta qui' qualche giorno or sono. Un utente sosteneva che i bambini che muoiono tra atroci sofferenze sono soggetti ad una sorta di legge del contrappasso. Ma come si fa' ad essere cosi' stupidi da credere a cose inutili e senza senso? Come si fa'?
RispondiEliminaIl tuo sfogo anonimo fornisce appunto un valido esempio dell'ottenebramento impotente patito dal dall'uomo comune.
EliminaMetaforicamente ogni commentatore anonimo individua se stesso in qualita' di milite ignoto, quasi di sentinella smarrita a fronte di un nemico che e' lo spettro dei tempi
Sono con te anonimo...possiamo e dobbiamo migliorare fino a riuscire di elevare l'intenzione infinitamente sopra la volgarita' di considerazioni trite e sterili
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RispondiEliminaInsomma...la susseguente mareggiata di vuoto sospinta dalla modernita' sembra aver spazzato via ogni appropriato riferimento e il vuoto ha lasciato spazio alla sua degradazione estrema che e' il sotto-vuoto: a quanto e' industrialmente preconfezionato, dai prodotti alimentari alle idee stesse
RispondiEliminaI cosiddetti moderni furono ancora facitori di bellezza, i contemporanei no
A ben valutare i contemporanei producono facili soluzioni seduttive
Alle mareggiate di vuoto la coscienza, sopravvissuta dai tempi incogniti dell'ultimo diluvio, sembra essersi fatta relitta nell'ultima corrente che alimenta i tempi nuovi
Noi saremmo i relitti esistenziali delle intuizioni splendenti che folgorarono molti spiriti delle eta' antiche, imperfette ma sublimi.
Se la contaminazione e' l'indice materiale del male riversatosi sulla terra, allora la nostra epoca indubitabilmente e' la piu' malvagia di tutte, su cui, maestoso e orrido, si erge il picco della primitiva contraffazione demiurgica internata nella coscienza dell'uomo.
Su questo picco e non altrove culmina la visione della nuova prospettiva transumanista
Questa prima distorsione e' tanto intima alla nostra esistenza da sembrare davvero l'inestirpabile radice d'instabilita' direttamente congiunta al fondo oscuro dell'antichissimo caos, dalle cui fitte tenebre scaturi' in forma di rigurgito splendente la luce divoratrice perennemente autorinnovantesi dell'universo tutto
Come contemporanei con proprio con cio' ora dobbiamo fare i conti nella nostra coscienza
Redimere la fame ancestrale saldata alla catena di necessita' che stirpe dopo stirpe ci ha traghettato sulle rive dell'oggi
Con null'altro dovremmo misurarci intimamente e ogni altra intenzione o aspirazione che non prevedesse l'esercizio di questa intima volonta' emendativa sarebbe solo la continuazione dell'inganno propriamente arcontico
"relitti esistenziali di intuizioni splendenti". Esattamente. Intimamente è radicata in ognuno di noi la convinzione che un progresso acquisito ci separi dal passato, dal più remoto al più prossimo. Non ci lasciamo neppure sfiorare dall'idea che sia esattamente il contrario. Stiamo allontanandoci con velocità esponenziale da ogni Pensiero, Dignita' ontologica, Consapevolezza, Autenticità, che avevano colorato il nostro passato.
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RispondiEliminaErrori si assommano ad errori
RispondiEliminaTorniamo a rinnovare considerazioni parziali operando un'imperfetta razionalita' dell'assurdo cangiante, nel cui flusso le nostre identita' si rendono mutevoli e drammatiche, ridicolmente coperte da una parvenza di stabilita'
La precisione introspettiva sarebbe il compito arduo cui c'invita la ricerca della riflessione autenticamente cosciente
La proprieta' espressiva ci fa difetto e la nota iniziale di una segreta melodia, appena intuita, non tiene alla seguente stonatura dominante
L'introspezione significa determinare un'architettura dell'invisibile struttura dell'io e ogni intuizione che si crede rivelata, al momento di palesarsi, svanisce nel miraggio di una chiarita' solo ideale
Un po' come quelle pozze d'acqua chiarissime che vanno a crearsi nei deserti in particolari momenti dell'anno dopo rare e intense pioggie
Polle iredescenti, specchi azzurrini dell'aria tersa, che a vederle si riterrebbe la terra mortale di partecipare della limpida identita' celeste, ma un oceano di sabbia circonda tali effimere lucentezze e che presto la vampa impietosa del sole e i venti inesorabilmente prosciugano
Impossibile per noi restituire alle parole il loro originario senso magico e la loro concretezza e' solo presunta
Determinate intuizioni sarebbero destinate a rimanere solo parvenze di chimere e sfingi, le stesse scolpite da remote civilta' e le cui enigmatiche fattezze ormai sgretolate figurano solo la parvenza di ruderi che hanno solennizzato un magnifico principio di astrazione che il nostro tempo e' appena capace di sognare
Il nostro sostantivo e' la vacuita'
Grossomodo l'umanita' si dividerebbe in tre grandi categorie
Gli inermi
I dannati
I maledetti
Gli inermi, che sono la maggioranza sono quanti accolgono acriticamente il tempo in cui si trovano immersi sottomettendosi docilmente alle consuetudini infischiandosene se queste possano essere piu' o meno deleterie
I dannati, in numero assai inferiore, sono coloro che albergano in se' un germe poetico ma rimangono incapaci a vita di rendere fecondo, assaporando unicamente il tormento interiore di una possibilita' meravigliosa destinata ad essere un abozzo ritorto che ricopre l'intera personalita'
I maledetti invece, di vario genere e in numero molto maggiore dei dannati, sono quanti si compiacciono del peggio e a differenti estensioni di abiezione e malvagita' lo accrescono in se' procurandosi a diffonderlo nel mondo
A ognuna di queste categorie occorrerebbe appunto un metaforico richiamo vaccinale...dispensato da chi? Come?
Rispondo all'anonimo sopra : io credo che prima di pensare alle vite precedenti bisognerebbe pensare ai condizionamenti maturati in questa e a quanto in ogni scelta razionale o emotiva effettuata questi hanno un peso. Fantasmi che condizionano appunto il vivere di ogni giorno a cui non appartengono. Io personalmente non ho l'arroganza di volere spalmare sul prossimo teologie o filosofie che vogliano razionalizzare la marea di sofferenza dell'esistenza (ad esempio spiegare il perchè del bambino che muore di cancro come si diceva sopra) ma ritengo indispensabile coltivare la conoscenza di se stessi per individuare il più possibile le proprie responsabilità nelle situazioni che si vivono e poter scegliere a quel punto di fare diversamente. E' chiaro che questo non cancella la realtà che abbiamo attorno e che ha un peso sulla nostra esistenza.
RispondiEliminaAdesso diro' confusamente...eppure Fabio, pur non volendo spalmare sull'altrui sensibilita' dottrine posticce, il tema della reincarnazione sembrerebbe davvero l'unica ipotesi plausibile per chi (come me per esempio) rifiuta categoricamente la concezione che vede l'esistenza cosciente essere scaturita da una mera casualita' e, oltremodo, ancora piu' categoricamente rifiuto con tutto me stesso una sottomissione o ingraziamento verso qualsiasi entita' ritenuta divina
EliminaIl percorso degli dei o di dio sento non essere il mio, benche' loro e' dalla notte dei tempi che ci irretiscono e manipolano
Parlo sicuramente da ingenuo, ma in base a quale ordinamento io qui ho finora vissuto oltre i cinquanta modellato sotto le piu' diverse pressioni emotive delle delusioni, di intricati e stringenti complessi, di gioie, finanche di conquiste e dolorose perdite e poter aver sperimentato un fondo abbattimento intimo e la forza stessa di risalire e cominciare nuovamente la ricerca di questo assurdo cangiante...dico percepirne l'eminente verita' impossibile ad essere circoscritta nell'abbraccio di una sola esistenza mentre invece altri ora nascono e dopo nemmeno tre settimane sono riassorbiti dall'ignoto da cui tutti proveniamo
Perche' essere recisi a uno, dieci, venti mesi o a trent'anni mentre uno come Priebke ha vissuto oltre i 90
Non mi si dica e' la sorte insondabile, che equivarrebbe a sottintendere o l'impronta del caso o della mano biecamente misericordiosa di un dio burattinaio
Entrambe le ipotesi le avverso
Cosi' come avverso il manichino dell'io sono, della mente come prima identificazione dell'essere
Dov'e' il vero?
Nelle reazioni chimiche?
Se cosi' fosse un'equazione algebrica basterebbe a spegnere la tragedia dell'essere ed in effetti questo e' cio' che prevede il pensiero transumanista, il quale, in sintesi, come nella parabola di matrix, vorrebbe davvero ridurre l'essenza dell'uomo alla celeberrima batteria
Ugualmente il caso per definizione presupporrebbe un principio di cecita' assoluta in merito alle circostanze che avviano l'ordinamento agente e delle cause concomitanti che portano alla percezione stessa della coscienza/conoscenza, la cui realta' sensibile costituisce la negazione perfetta di cio' che rimane indefferente a quanto la compenetra
Affermare che l'insieme dell'architettura universale scaturisce dal caso tanto varrebbe credere che disponendo dentro uno scatolone un certo numero di lettere ammucchiate appunto a casaccio e rovesciandone il contenuto da una certa altezza, tutte queste lettere una volta raggiunto il suolo si disponessero spontaneamente a formare un poema di senso compiuto come potrebbe essere l'odissea o la divina commedia
Un'intelligenza...o meglio si dovrebbe dire, piu' intelligenze (talora beffarde e sicuramente ingannatrici) concorsero alla formazione di questo strano luogo che e' il cosmo...difforme, balugginante, crudele e ammaliante, commistione enigmatica di concreti sogni e illusorie realta'
Questo io chiamo la multiforme prigione delle possibilita' realizzative infinite; determinata da chi? Per quale finalita'
Intuisco sarebbe necessario sottrarsi a questa giostra delle molteplici esistenze ma il guardiano piu' solerte ce lo avrebbero innestato dentro da essere piu' intimo della rete neuronale che ci attiva i ricordi nel cervello
Intuirono bene gli gnostici e taluni cosiddetti alchimisti
Non sappiamo e forse non sapremo per altre estensioni di durata appartenenti ad altri universi posti in piani vibrazionali differenti da questo
In questo labirinto siamo vaganti e cio' lo si puo' ragionevolmente intuire e, personalmente, in tutta la riduzione e reale insignificanza che posso esprimere, sento che ne' la preghiera, ne' l'apatia riflessiva possono portarci fuori dalle sue intricatissime volute
Un saluto
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Elimina...tra l'altro aggiungerei...tanto parlo da solo da me a me stesso...benche' sia certo della reincarnazione questa consapevolezza genera in me piu' orrore che altro
EliminaUna certa new age caldeggia l'ipotesi reincarnazionista come una garanzia di sopravvivenza metaterrena buona a rassicurare molti animi confusi e quanto mai svigoriti incarnati ai giorni nostri
E' una pura idiozia
Ognuno ha per cio' che costituisce la sua identita' storica presente una sola vita
Una sola unica e irripetibile vita
La reincarnazione prevede la ridiscesa dell'essenza inconoscibile costituente la qualita' dell'estros - variamente ottenebrato - opportunamente incanalato, mediante una complessa opera di magia metadimensionale, per essere permeato dall'identita' surrogato dell'ego, che intendo essere l'estensione sensibile atta a convogliare e distorcere il potenziale numinoso del prodigioso fantoccio uomo a favore delle entita' predatrici (cosiddette divinita')
Reincarnandoci cambiamo la maschera e le quinte di un medesimo teatrino
Come i pupi siciliani siamo aggiogati a fili multidimensionali che attuano all'interno della rappresentazione tragica o tragicomica la continua dispersione emotiva
Possiamo svincolarci dalla ruota delle esistenze con una furia temperata al calore di brevi scintille intuitive rivelanti la sostanziale beffa che siamo e l'inutilita' di ogni passionale radicamento a certi fascini evocati dalla presente manifestazione
L'achimia non e' mera abilita' intellettiva ma una forma (talvolta parrebbe davvero ottusa) di esercizio disciplinato, continuo esercizio pervaso di una inconsueta severa gaiezza
Una disciplina interiore quanto esteriore effettuata come standosene in equilibrio su di un filo sospeso
Uno sarebbe in questo anche una sorta di insospettabile circense
Il circo nasce come metafora del passaggio metadimensionale e delle abilita' allegoriche che ginnasti, pagliacci, domatori di ferie, forzuti portavano all'evidenza di una rappresentazione che nel corso del tempo ha quasi del tutto smarrito l'originaria tensione evocativo-rituale
La reincarnazione non e' una consolazione per coscienze vili totalmente assorbite dalla finzione dell'ego
L'ego muore e si dissolve essendo un'identita' impuramente fittizia
Leggere i commenti in questo blog appaga l' anima e indirizza ad una certa serenità. Grazie a tutti voi, siete persone splendide.
RispondiEliminacome dire...splenderemo comunque di uno splendore alogeno :) di una luce essenzialmente piatta nostro malgrado
EliminaA ogni modo e' importante cio' che hai detto anche se a questo punto della navigazione la prua sembra essersi incagliata
da dove viene questo costante bisogno di esprimersi. Esprimere quanto più compitamente un pensiero, un vissuto, emozioni. Perché questo bisogno di traduzione all'esterno? Nella consapevolezza, poi, che il vissuto di ognuno è intraducibile e che verrà recepito dall'altro in termini di risonanza. Eppure sembra il sale della vita, del gusto di viverla. Il percorso, intimo, che conduce alla formulazione del pensiero, del racconto, dell'immagine, è autonomo e autologo. Eppure nel suo definirsi pare costantemente rivolto all'altro. E proprio in questa ansia comunicativa trova la possibilità di chiarirsi a se stesso. Cellula.
RispondiElimina...guarda, ribadisco...a mio parere...parlo per me, che alterno prolungati silenzi ad altre scombiccherate riflessioni intimamente ben macerate, questo scrivere commenti sarebbe innanzitutto un pretesto per chiarire meglio a me stesso determinate intuizioni, che, in ogni caso arrivo a comprendere, muovono da un solo principio di fondissimo disadattamento
Eliminano, forse non è per niente autonomo e autologo. Un'illusione ce lo fa apparire così. Forse è proprio il contrario. Quel risuonare con l'onda che ci pare venire da fuori è ciò che alimenta, nutre e partorisce un incremento che non è il prodotto del nostro ego; tutt'altro. Viene alla luce solo se l'ego si dissolve. E così appare il senso di questo nostro affannarsi nell'esprimerci, nel comunicare. Per vivere.
RispondiElimina...in effetti prima intendevo rispondere a Fabio sull'idea o percezione della possibilita' reincarnativa...ma e' stata una risposta prevalentemente confusa con errori di battitura, anche se un barlume di vero penso che contenga
EliminaCio' che emerge alla luce dovrebbe manifestarsi maggiormente leggibile
Ma se la luce stessa scaturisce da una frequenza distorta alla fonte stessa?
Cosa percepiremmo di maggiormente chiaro se non il rafforzativo di una sovrana illusione?
Non a caso alcuni grandi mistici delle eta' antiche riferendosi alla Verita' come principio di essenziale splendore, non facevano allusione al sole, la cui luce sostanziante la manifestazione visibile era appunto considerata come la matrice formante un'essenziale inganno percettivo, ma la Salvezza, propriamente spirituale, andava riferita ad una chiarita' che nell'attuale piano dimensionale appariva come irrimediabile tenebra
Essi riferendosi alla Verita' alludevano specificamente alle Tenebre Sopralucenti
Il Divo Sole risplenderebbe di un fulgore essenzialmente demiurgico, attraverso il quale filtra un'esigua parte della radianza pre-esistente all'attuale universo
L'ineffabile essenza geniale che altre intelligenze propriamente arcontiche, intesero contraffare dando origine a questa stupefacente trappola per le anime che e' il cosmo e una volta attirate quaggiu' e' quanto mai arduo poter risalire trovando un giusto orientamento attraverso le molteplici stanze dimensionali (i piani dell'astrale) che ci separano dalla patria originaria
Magnete efficacissimo che risponde alla legge attrattiva di composite suggestioni e malie appunto sarebbe l'ego di ognuno, connesso alla prima ramificazione ordinatrice le forme materiali: il DNA, che di fatto e' un'antenna predisposta a codificare le frequenze (onde di forma intelligenti) o informazioni veicolate dalla luce fisica delle stelle...nel nostro caso del sole...
Dissolvere l'ego e' quasi impossibile
RispondiEliminaNoi proviamo a emendarlo dalle emozioni o dai desideri ad esse connessi cercando di restringere i limiti di un incircoscrivibile perimetro detentivo
Per quanti intendono agire coscientemente in se', riconoscendo pertanto la sostanziale vacuita' dell'identita' terrena incarnata, allora costoro si trovano a provare di sigillare continuamente l'alambicco interiore per avviare la prima fase di preludio alla prodigiosa trasmutazione intima, notoriamente definita Fase al Nero
Tale operazione prevede innanzitutto l'esercizio di una disciplina emotiva estremamente serrata
Che dire, questo sotterraneo lavoro di intima macerazione di tutte quelle scorie emotive combinate ai piaceri cosiddetti ordinari quanto alle delusioni di aspettative realizzative solo terrene e che, di fatto, sono proprio tali combinazioni a sostanziare il nutrimento prediletto dell'ego vincolandolo saldamente alla tirannia della necessita' solo materiale, la nostra epoca ostacola con un'ostinazione mai vista
La nuova inquisizione e' sottilissima, invisibile, elettromagnetica e quanto mai efficace come non poterono esserlo pinze, tenaglie e roghi dei secoli passati
Sarebbe un differente tipo di spietatezza quella cui e' sottoposto l'individuo consumatore - cavia prevalente ostaggio della farmaceutica di sintesi allopatica e del cibo chimicato che abita nelle moderne societa' industrializzate
Insomma, ritengo che il barlume dell'autentica luce possa essere intravisto nel mentre che noi intraprendiamo una costante pugna umbratilis interiore , quasi istante per istante perche', come disse qualcuno, l'uomo versa in uno stato di ipnosi continua che lo persuade a identificarsi con il livello o strato (se cosi' si puo' dire) piu' superficiale di se', ovvero, (variamente narrano con differenti allegorie i miti) mediante l'inganno atavico di cui e' stato oggetto agli albori della sua prima apparizione nel cosmo fisico...quando appunto (come la stessa bibbia narra) fu rivestito di tuniche di pelli
Sebbene maldestramente, anche in questo esiguo spazio virtuale, cerchiamo di comunicare per definire un senso maggiormente compiuto al vorticoso divenire
Buonasera a tutti rispondo a Giovanni sul tema della reincarnazione che confermo anch'io di condividere, di sentire vera dentro di me. La sofferenza intellettuale e fisica che dobbiamo sostenere ci spinge alla condivisione con chi è dotato di un "hardware" (per dare un idea transumanistica alla questione che tanto piace ai re del mondo attuali) capace di sintonizzarsi. E sono pochi a mio avviso quelli che hanno la fortuna di poter vedere la fregatura nella sua interezza. Il samsara come lo chiamano i buddisti e come sottolinea Giovanni ci permane nei desideri, nei bisogni, ci riempie la mente di pensieri velenosi come il mercurio. Forse è imperativo riscoprire la bellezza per sopravvivere, nonostante l'inganno, nonostante la dittatura del pensiero unico, nonostante i veleni dell'aria e del piatto, nonostante il male superiore che muove le menti e i cuori degli uomini che spingono i bottoni.
RispondiEliminaGrazie della condivisione Fabio
RispondiEliminaBuon proseguimento
L'ego non va "annientato" ma "risolto". Grazie all'autosservazzione ognuno puo vedere i propri squilibri e risolverli. Osservare tutte le inutili maschere egoiche le "annienta"poco a poco permettendo al "se" di prendere il completo controllo del burattino(noi). Gli arconti non valgono niente, li abbiamo creati noi e non sono altro che inutile nebbia.
RispondiElimina...effettivamente cosi' dovrebbe essere Anonimo...ma che magnifico tiranno alberghiamo
EliminaVedere i propri squilibri spesso non sottende la reale capacita' di rettificarli
Davvero penso che tutto il cifrario allegorico dell'alchimia non riguardi altro che proprio questa intima trautazione del piombo = identita' volgare nell'oro dell'autentico Se, un principio questo davvero inconoscibile e totalmente estraneo a ogni dinamica instaurata dalle abitudini quotidiane
Annientare l'ego peraltro sarebbe quasi impossibile senza precipitare dentro un'assurda contraddizione esistenziale
Qui siamo gravemente condensati e questo e' l'unico impegno cui dovremmo osservare = la rammemorazione intima dell'inconoscibile
Gli arconti non valgono niente ma strutturano l'illusione della multiforme matrice
Siamo noi che li abbiamo generati?
Forse
Non saprei
Loro hanno bisogno di attingere ad una nostra determinata quintessenza
Credo che oggi la tecnologia (dimensione hi-tech) insospettabilmente favorisca in un modo eccellente questo tipo di vampirismo eterico
La spessa caligine arcontica non e' affatto agevole a essere dissolta
Versiamo in uno stato di fondissima amnesia ed emotivamente credo che siamo un po' tutti pericolosamente sfibrati
ERRORE DI BATTITURA
RispondiEliminaDavvero penso che tutto il cifrario allegorico dell'alchimia non riguardi altro che proprio questa intima TRASMUTAZIONE del piombo = identita' volgare nell'oro dell'autentico Se, un principio questo davvero inconoscibile e totalmente estraneo a ogni dinamica instaurata dalle abitudini quotidiane
..o meglio...il Se autentico potrebbe guidare la consuetudine quotidiana mediante una nostra volonta' di presenza cosciente ad ogni gesto o circostanza
RispondiEliminaQuesta sarebbe a tutti gli effetti la ricerca di una perfezione samuraica e proprio questo uno ricerca tra molteplici sviste e contraddizioni
Non e' un impegno meramente intellettivo
Si tratterebbe piuttosto di saper tenere alta la propria qualita' vibratoria istante dopo istante
Rendersi quasi immuni dalle cadute emotive
Gia' una sola relazione di coppia renderebbe praticamente impossibile il perseguimento di una simile tensione...almeno per cio' che ho potuto personalmente sperimentare
Determinati vortici emotivi innescati nelle dinamiche di una vita di coppia ringagliardiscono l'ego come forse null'altro puo' fare
...per dire meglio...determinati vortici emotivi che s'innescano nella vita di coppia, letteralmente GLORIFICANO l'ego come forse niente altro puo' fare
RispondiEliminaE per glorificazione intendo una forma di esaltazione o depressione stessa estreme
Anche la sensazione di abbattimento intimo e' una glorificazione, sebbene ribaltata nella sua modulazione maggiormente tetra
E poi tutto il corollario infernale di possibili equivoci, gelosie, fonde incomprensioni, aspettative mancate
Tutta pastoia emozionale per l'ego il quale a sua volta e' direttamente ciucciato dalle oscure entita' volatili
Il senso di dipendenza dall'altro, la sensualita' che lega due persone che si attraggono, generalmente fa precipitare a piombo la coscienza nel cosiddetto mare della volutta'
RispondiEliminaNulla di male in questo, ma spesso ci si grava l'animo indicibilmente
Determinati radicamenti appesantiscono
Le pulsioni genitali sono ottenebranti e il tantrismo, nel corso dei millenni, a me sembra essersi prestato ad una pura contraffazione
Il sesso non libera
Radica nel cosmo come null'altro puo'
La forza erotica e' il primo vortice della manifestazione e non a caso gli gnostici definivano il vincolo del laccio spermatico il preminente motivo, anzi l'unico, della continua discesa delle anime nella materia
Credo che RISOLVERE l'ego voglia dire sopratutto risolvere anche il desiderio stesso in ogni sua manifestazione, rendendosi capaci di individuare le sicure interferenze che in esso sono radicate
Appunto dico che alla fin fine uno si riconosce come disadattato alla consuetudine sociale
L'abilita' dell'alchimista contemporaneo e' quella innanzitutto di saper rendere aureo il suo proprio disadattamento
Certo la psiche innizialmente un po' si ammacca
Ma perseverando con le giuste ispirazioni poi ogni cosa si sanerebbe
Distillare l'oro potabile in se stessi e' trascendere infinitamente i radicamenti emotivi ordinari suprematizzando se stessi mediante una sorta di "vittoriosa" insignificanza
Ma come poter dire meglio senza scadere nel ridicolo piu' di quanto non abbia gia' fatto?
Parlare chiaro e' d'obbligo ma troppo chiaramente i significati perderebbero di consistenza
Per tale motivo, credo, Platone determinasse il meglio del suo insegnamento in forma non scritta
Non che uno debba paragonarsi a Platone, certo che no! Ma era per esemplificare e dare fondamento autorevole alla sostanza di un discorso assurdo
Che dire
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RispondiEliminaTutto cio', per il depotenziato individuo contemporaneo, significherebbe intagliarsi nella solitudine della sua stanzetta la piccola canoa energetica utile a guadare le pericolose rapide della nevrosi collettiva, sapendosi distanziare dai massi affioranti di certe consuetudini sociali rese estremamente compatte dalle concrezioni sedimentate del giudizio comune
RispondiEliminaQuel giudizio di merito e di convenzione tanto ottuso da rendere le menti tanto chiuse da far sembrare le persone come automi difformi preposti a disarticolare e mandare in frantumi ogni puro slancio di ingenua affettivita' che possa ricevere la loro monotona esistenza
L'affetto diviene prestamente una distorsione egoica (fin dai primissimi mesi di vita
Io che scrivo so che ora mi trovo nel falso centro di me stesso
RispondiEliminaNe sono cosciente
La finzione e la menzogna, l'assuefazione alla finzione e menzongna piu' spudorate sono la malta di ogni legame affettivo
Un uomo e una donna sono ancestralmente prevenuti e diffidenti l'uno verso l'altra o viceversa da dover mentire profondamente a se stessi pur di concedersi un'illusione di completezza che altrimenti rimarrebbe inesorabilmente negata
Occorre essere fondamentalmente cinici e insensibili per conoscere disinvoltamente altre persone...saper fingere amabilita' per nascondere di essere tutt'altro che amabili
Il nostro dire patetico occorrerebbe a invitare quanti leggono a divellere la maschera di scena, ma sulla scena non si puo' rimanere nudi altrimenti le quinte crollebbero e il sipario stesso dovrebbe calare
La corazza di latta e' assicurata al corpo del pupazzo con robuste viti
Non c'e' motivo di malumore o scontentezza nel mio dire, semmai amarezza di quegli amari che favoriscono la digestione