Il danno e la
beffa, dopo i sadici educatori, i servili giornalisti
Enrica
Perucchietti - Per alcuni eminenti
giornalisti ci si è occupati ampiamente (sic.) dell'inchiesta di Bibbiano.
Sempre secondo costoro è in atto una sconsiderata campagna di persecuzione
contro i carnefici della vicenda: ci sarebbero cioè dei cittadini che
starebbero avvelenando i pozzi diffondendo sui social fake news ma soprattutto
chiedendo che se ne parli. Tradotto: basta parlare di Bibbiano! Non si deve
continuare a scavare nella vicenda. Non si devono portare alla luce dettagli
scabrosi che possano delineare quello che lo scandalo di Bibbiano è: la punta
dell'iceberg di un sistema malato e criminoso.
Quando
il fatto di cronaca serve a vendere giornali o a distrarre le masse, allora
puntate in prima serata, plastici della scena del delitto, violazione della
privacy e nessuna etica, nessuna pietà. Quando invece il fatto di cronaca
conduce all'identificazione di un sistema criminale con un'ideologia ben
precisa di fondo, con connivenza di lobby intoccabili, protezioni politiche e
altro, allora se ne deve parlare il meno possibile. Perché è rischioso: i
cittadini potrebbero capire da che gente infame e senza scrupoli sono
governati. E potrebbero iniziare a intuire che dietro la patina di buonismo si
cela l'indifferenza del potere che manipola le menti cercando di eterodirigere
le masse in modo che diano fastidio il meno possibile.
La diffusione delle
fake news viene ovviamente strumentalizzata per silenziare la ricerca della
verità. Il potere ha i suoi mastini, moderni psicopoliziotti che si sono
improvvisati inquisitori e detentori della verità. Che poi siano i media
mainstream a criminalizzare la diffusione di fake news è quantomeno
imbarazzante, essendo proprio i media di massa i primi a fare becera propaganda
e a diffondere bufale. Ve le ricordate le incubatrici kuwaitiane? La
strage di Timisoara? Le armi di distruzione irachene? Le bufale sulla Corea del
Nord? Potrei andare avanti all'infinito. Se esistesse il reato di diffusione di
panzane, molte redazioni sarebbero vuote. Come scrivevo nei giorni passati,
sembra di essere precipitati in un mondo inverso in cui le vittime vengono
dimenticate e i carnefici difesi, tutelati, persino giustificati (sono stati
tutti abusati da piccoli, scrivono!). Ci sono giornalisti che da anni
denunciano il sistema corrotto e ideologicamente perverso che è emerso in
queste settimane.
Eppure sono rimasti
inascoltati finora. Come quelle famiglie che sono state stravolte e distrutte
dalla furia diabolica di menti perverse. Genitori morti di crepacuore, suicidi,
bimbi plagiati e cresciuti con la convinzione che mamma e papà non li volessero
più vedere. Questo abominio deve essere scandagliato fino in fondo. Non ci può
essere pietà per costoro ma soprattutto nessun giornalista che si rispetti può
fermarsi di fronte a ciò che sta emergendo. A meno che non sia il burattino di
un Sistema che ha il volto di una piovra e i tentacoli ovunque. A meno che non
sia una prostituta intellettuale.
Strano anche che salvini non abbia nemmeno accennato al fatto. Uno che ti vuloe in galera se fumi uno spinello, non si indigna di fronte a demoni del genere? Ritengo che quelli smascherati siano solo i capri espiatori per coprire la schifezza profonda delle istituzioni. Sedute spiritiche di prodiana memoria, cerchi magici della lega, gigli magici, mignotte di berlusconi con tanto di orge e dei fallici, tutto in bella vista alla faccia dei lavoratori votanti. Ma attenzione, se lo fa' il potere significa che anche il popolo e' simile.
RispondiEliminaMa si, è chiaro. Le istituzioni cosiddette democratiche, così come quelle feudali, sono nate apposta per permettere ai loro vertici di agire indisturbati come predatori seriali di esseri umani, preferibilmente di piccola età, ma non solo ...
EliminaIl popolino connivente, vorrebbe ma non può ...
EliminaIn relazione alla foto con il manifesto dell-articolo consiglio di vedere il video di "Teoria Gender" di Byoblu.
RispondiEliminaInquietante a dir poco.
Ottimo, grazie Fabio
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