09/01/20

Duemila-Venti-di Guerra


Le guerre scandiscono il tempo storico. I libri di storia non sono altro che elenchi di guerre. A cosa servano le guerre non è chiaro. Igiene del mondo non sono senz'altro. Sono indotte dai vertici in modo diretto. Probabilmente hanno la finalità di mantenere l'umanità in uno stato di tensione e paura. Sono utili soprattutto quando è in vista una qual ascensione spirituale per riportare tutti a terra, per ricordare al genere umano che la vita è dolore e paura, che esistono vinti e vincitori, che il regno animale è sostanzialmente quello umano e che la cooperazione è impossibile. Le guerre sono utili per rinsaldare un concetto generale del mondo, così come deve essere: utile per le elite e dannoso per l'umanità.


Venti significa 'armi d'attacco' ed allora ecco che le elite sfoderano tutta la loro crudeltà in modo palese, colpendo un diplomatico in missione. Sappiamo bene come le elite siano crudeli, cannibali, omicide. Conosciamo ormai le loro necessità materiali ed energetiche e conosciamo i modi che utilizzano per cibarsi di dolore, paura, angoscia, morte. Cosa meglio di una guerra quindi o di una minaccia di una guerra globale? Ci hanno tenuto per cinquant'anni con l'inesistente paura di un conflitto nucleare contro la Russia.


Dopo l'inesistente minaccia islamica, sarà la volta di quella aliena. Quando non sapranno più dove andarsi a cercare un nemico inesistente. Quando anche l'ultimo degli umani cadrà esausto per aver percorso miglia di deserto con un mitra in mano, domandandosi dove sia nato e perché. Uno stato reattivo e impaurito facilita il controllo, concede agio al potere costituito, lo fa sentire necessario, imponente, utile mentre è vero l'esatto opposto. Non è l'umanità a cercare le guerre ma le sordide elite occulte, quelle che da sempre si contendono il bottino umano.

11 commenti:

  1. e dopo la "finta" vendetta tremenda vendetta, si scatenera, se sono intelligenti la vera guerra, la cibernetica, in cui mi risulta sia Iraniani che Russi siano maestri, altro che l'unica mossa...d di ILUSIL..

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  2. Le guerre si scatenano su questo pianeta per la semplice ragione che la Terra è una colonia penale e, come in ogni prigione che si rispetti, anche qui ci sono scontri fra bande e regolamenti di conti.

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    1. Anche, senz'altro. Eppure la prima guerra del golfo, dopo la caduta del muro di Berlino, dovrebbe averci fatto riflettere sul perché sociale e psicologico delle guerre.

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    2. Le guerre si scatenano per la stupidita' delle persone che vanno a fare i soldatini. Se nessuno acconsente chi va in guerra ? Gli illuminati? Il diavolo si sa e' tentatore ma e' L'uomo che decide e acconsente. I mostri li crea la bassa consapevolezza no l'elite.siete talmente instupiditi dal vostro ridicolo nichilismo da essere ridotti come inutili idioti solo capaci di lamentarsi.

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    3. Certo che ragliare contro chi cerca di ragionare al di fuori del percorso prefissato non mi sembra un modo positivo per alzare la coscienza. Io sono per la meditazione e la sperimentazione per quanto possibile della non dualità in questa vita, ma non ci si puó incazzare contro chi di fronte alla violenza di questa realtà rimanere esausto e/o senza speranza. Mi riferisco all anonimo.

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    4. L'anonimo mi ha un pò rotto. O cambia tono o lo cancello. Tanto il suo apporto alla discussione è nullo.

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  3. si vero è come una colonia penale, piena di collaboratori anche inconsapevoli con la direzione, piena di guardie e infami...eppure abbiamo angoli di questa prigione in cui parlare. Non è abbastanza, ma non essere soli è il primo passo verso la libertà

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  4. Fermo incolonnato in tangenziale, oggi pomeriggio guardavo le facce Delle persone. Erano al volante si' ma la loro mente vagava altrove. Pochi i visi sereni,qualcuno sorrideva. Siamo un organismo biologico senza un perche'. Una condanna atroce, senza neppure sapere per quale reato siamo dentro e chi e' la vittima. Mi auguro solo che non sia un " fine pena mai".

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    1. In effetti lo scorrere del traffico veicolare è quanto di più transumanista si possa immaginare. I contenitori umani dentro contenitori metallici verso una meta posticcia, che sia il lavoro o la casa. Non a caso Roma di Fellini comincia nel traffico del Grande Raccordo Anulare.

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  5. E il tutto condito da un tutto senza fine...io voglio capire dove sono finito.ma le risposte sono altrove non di certo qui.siamo come api in cerca di un fiore più dolce...ma il fiore e' un'ologramma del fiore già' fiorito .io dico che siamo in
    un'incantesimo nero.un loop continuo e infinito.

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    1. Condivido pienamente giona

      Questa certezza non possiamo ignorare e non avremmo altro da realizzare se non la determinazione utile a sottrarci da questo incantesimo nero, radicato fin dentro i nostri sentimenti piu' profondi





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