L’evoluzione
della specie è un’ipotesi infondata tardo ottocentesca. Le ricerche genetiche
ed antropologiche contemporanee giungono infatti a conclusioni opposte: il
corredo genetico è immutabile nel tempo – l’homo sapiens è comparso (circa
duecentomila anni orsono) così com’è oggi.
Viene
invece confermata la selezione degli estremi. Se in una specie permangono
alcune caratteristiche troppo lontane dalla norma e controproducenti per la
vita in un determinato ambiente, esse decadono sino a scomparire del tutto.
Il
concetto di evoluzione si basava, ultimamente, su ‘salti improvvisi’ che le specie avrebbero
compiuto per giungere al loro aspetto attuale. Il problema è che una mutazione genetica
per garantire la sua diffusione, sarebbe dovuta comparire in identico modo almeno
in un altro esemplare, nello stesso momento. Tale improbabile eventualità
lascia il campo aperto a chi nega validità scientifica alla teoria classica dell’evoluzione.
Le
specie sarebbero quindi comparse già con il loro corredo genetico attuale,
adattandosi all’ambiente ma conservando inalterato il loro DNA. Da ciò deriva
che l’origine scimmiesca dell’homo sapiens è solo un’ipotesi tra le tante,
ormai accantonata dalla scienza stessa.
L'IMPROBABILE ASPETTO DELL'EVA DEL GENERE UMANO, LUCY
Lucy,
la tanto strombazzata antenata africana del genere umano, non è la nostra
progenitrice ma un semplice animale. Peccato. Tale origine comune avrebbe
generato una qual simbiosi ideale tra uomo ed ambiente terrestre che invece non
esiste: l'essere umano è attratto dall’artificio, dal nitore asettico delle sue
abitazioni, dal volo, dallo spazio e dalla speculazione astratta. Sembra
davvero appartenere ad un ambiente molto diverso da quello in cui abita.
IL PROBABILE ASPETTO DELL'EVA DEL GENERE UMANO, LUCY
Alcuni
ortopedici statunitensi hanno affermato che il corpo umano sarebbe predisposto
per una vita in un ambiente con gravità decisamente inferiore a quella
terrestre (fonte primaria dei danni ortopedici). I bioritmi umani sono ‘tarati’
su cicli di 23 ore invece delle consuete 24. Occorrerebbe poi considerare l’assoluta
anomalia della probabile doppia genesi umana, con la presenza del più antico
fattore Rh- (in un buon 15% dell’umanità) che continua perentoriamente a
ricordarcelo.
Ciò
premesso, l’evoluzione resta incredibilmente il paradigma scientifico corrente.
Si insegna nelle scuole e nelle università, si compiono studi in suo nome come
se si trattasse di un dogma religioso. Viene infatti contrapposta al ‘creazionismo’
di origine biblica, così come l’ebraismo può essere contrapposto all’islam.
Se l’uomo
è un soggetto sostanzialmente geneticamente immutabile ed immutato, è doveroso porci
alcune domande sulla sua (nostra) origine. La possibilità che si tratti di una
specie allotria sono sempre più verosimili. Temo al contempo però che sia ormai un po' troppo tardi per porci tali quesiti.
link: lettura esoterica del film Lucy
link: i figli di Atlantide
link: Michael Tellinger
link: lettura esoterica del film Lucy
link: i figli di Atlantide
link: Michael Tellinger
Eccomi. Son l'esempio vivente. Rh- in persona. L'Avis mi coccola come un bimbo :-)
RispondiEliminaSe non sei una scimmia.. allora sei un alieno :-)
EliminaBel mistero questo dell'RH..
In effetti un po' alieno rispetto alla moltitudine di pecore lo sono
EliminaPantos, le caratteristiche degli individui con Rh- sono sorprendenti. Possiedono anche un Q.I. maggiore! Questa si che è fierezza elettiva!
EliminaSe sei interessato, come immagino, leggile qui:
http://www.anticorpi.info/2013/01/il-mistero-del-gruppo-sanguigno-rh.html
Ciao, eletto! ;-)
Per Emanuele: la verità sulla nostra Genesi potrebbe essere un'altra ... il dualismo 'forzato' mi mette sempre in sospetto ... ciao
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