17/04/16

Referendum e Scie Chimiche

dal nostro inviato a Roma: 
Sono vent’anni che non vado a votare. I motivi sono due: disgusto e non fornire energia al sistema. Quando però ho udito l’appello di Napolitano (che considero una delle entità più perniciose nell’Italia degli ultimi cinquant’anni) non ho retto e, spinto dalla rabbia, sono uscito di casa, ho richiesto il duplicato della tessera elettorale (disponibile in pochi minuti per tutti) e ho votato a questo referendum.


Il quesito era parziale, l’efficacia dell’istituto assai ridotta, ma poche decine di minuti sono ben spese se servono solo ad esternare il mio disgusto verso questo governo e le varie entità grigie che gli ruotano attorno.
I suggerimenti alle astensioni mi hanno anche fatto dubitare della loro genuinità, data la loro disarmante franchezza. Forse questo referendum allora è solo un espediente per verificare l’ammontare della massa oppositrice. Forse serve solo per contare chi è dissidente e non del tutto rimbecillito. Non saprei dire.

Cosa c’entrano le scie chimiche?



Roma stamattina si è svegliata sotto un fittissimo reticolato biochimico. La luce che filtra dal layer metallico è fredda e come se fosse sterile, secca, caustica. Vedere i pochi stanchi concittadini avanzare verso le vecchie e sfasciate scuole fasciste sotto la cappa chimica, per tentare di impedire il sacco dei mari, è una visione triste, desolante, che spinge alla rassegnazione. Le strade semideserte e caldissime di Roma lasciano respirare (si fa per dire) quell’aria africana che tanto divertiva Federico Fellini. Esiste una relazione tra referendum, scie chimiche e desideri immondi di astensione di massa?

4 commenti:

  1. pensavo la stessa cosa nei giorni passati e, puntualmente, si è presentato un clima da gita fuoriporta.....

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    1. Si, clima atmosferico o anche clima mentale?

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    2. oggi caldo da radio onde...cielo perfettamente apocalittico...ma dopo più di vent'anni di scie siamo belli che assuefatti...forse meno ispirati? boh!
      un saluto

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    3. Più flessibili ad accettare le immonde intrusioni sistemiche nelle nostre vite, senz'altro. L'ispirazione è anche una forma alta di autodifesa attiva, una protezione invalicabile e naturale, connaturata alla nostra essenza. L'indebolimento è così generalizzato. Gli esseri umani sono predisposti alla predazione sottile. Secondo me questo è il fine ultimo delle poderosissime operazioni di manipolazione che possiamo osservare. Chissà cosa si muove sotto la nostra soglia di percezione! Ciao

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