Perché l’argomento 'terra piatta' suscita sovente ilarità o diffidenza? Per
chi non si accontenta delle versioni ufficiali, per chi ha preso coscienza di
vivere in un costrutto artificiale eterodiretto, qualsiasi ipotesi che si
discosti dall’ufficialità dovrebbe essere considerata degna di attenzione e
rispetto, comunque la si pensi in proposito. Il nostro spazio esistenziale
collettivo è oggetto di pesanti e pervasive manipolazioni in corso da millenni (e
forse da sempre) poste in opera in modo da dare nell’occhio il meno possibile. La
manipolazione c’è ed è continua ma non si deve vedere, gli esseri umani non
ne devono prendere coscienza.
Che il pianeta su cui conduciamo le nostre vite sia uno dei tanti
elementi di quel costrutto artificiale non dovrebbe quindi sorprendere più di
tanto. Che la scienza di regime imponga i suoi diktat perentori a tutto il
sistema per garantire il necessario supporto teorico alla struttura di
controllo che ci contiene è ormai assodato; la medesima funzione svolta fino a pochi
decenni orsono dalla religione.
Occorre allora riformulare tutto, a partire da noi stessi, riconsiderare i
dogmi, rivedere tutti gli schemi che ci hanno depositato nelle nostre menti
come gli unici ed i soli possibili, veri, verificati, indispensabili come fonte
continua di sicuro progresso. E’ il concetto stesso di moderno che si fonda
sullo scientismo fine ottocentesco, ormai bellamente superato dalle scienze più
libere ed evolute, fisica compresa.
Nell’ultimo secolo è emersa preponderante e sorprendente la funzione dell’osservatore,
della coscienza, dell’attenzione mirata come elemento basilare ed influente nella
ricerca fisica. Noi in fondo ragioniamo solo sulle mappe del territorio, non
potendo conoscere il territorio stesso. Ogni individuo costruisce la propria
mappa e con quella si relaziona al territorio ed ai suoi simili. Probabilmente
l’argomento forma della Terra non si esaurirà tanto presto e resterà
indefinibile. Ciò è un bene. Ogni argomento che rimane indefinito possiede
ancora appunto infinite possibilità di espansione, in contesti difformi ed inattesi.
La querelle sulla forma della Terra si è arenata in due posizioni inconciliabili,
basate peraltro su presupposti discutibili. I sostenitori dell’ipotesi sferoidale
appaiono quasi infastiditi mentre i terrapiattisti appaiono baldanzosi ed irruenti. Dato che le
evidenze sono appellabili a favore degli uni e degli altri, non sarebbe meglio
discuterne civilmente e serenamente? Non affidarsi ai dogmi ed alle pseudo verità di regime mi sembra sempre un
metodo di ricerca corretto. Non capisco quindi il perché di tanta tensione. L’argomento
potrebbe essere anche una specie di trappola del pensiero ben orchestrata per
distrarre le coscienze ma se così fosse, sarebbe comunque utile svelarne
i mandanti e le loro reali intenzioni. Gli scontri tra fazioni sono sempre stati deleteri
per lo sviluppo coscienziale dell’umanità. Investigare è un dovere ed un
istinto umano, perché arginarne gli slanci e deriderne i metodi?
Un dogma finale però esiste da sempre: la Verità. Essa possiede una sua forza
propria che se ne infischia delle querelle e delle liti mediatiche. Un giorno,
la forma della Terra sarà forse svelata e ciò potrà davvero sorprendere tutti. Buona
libera e serena ricerca.
Ciao, Ghigo. Anche qui ha buon gioco il dìvide et ìmpera, feroce e sprezzante, alla faccia della crescita della coscienza umana, che dovrebbe esprimere unità e mutuo aiuto... Aggiungiamoci poi la grande massa, sotto ipnosi totale, e siamo a posto!
RispondiEliminaPurtroppo è così. Peccato: l'argomento, a mio parere, meriterebbe invece serietà e serenità. Chissà che non conceda inattese informazioni sulla nostra percezione?
Eliminahttps://pbs.twimg.com/media/DzC_z3rVAAAyhqC.jpg:large
RispondiEliminaSi, conoscevo queste carte. Che dire? Ogni tarocco contemporaneo contiene verità. Probabilmente la chiave di lettura è in quel 'essi sanno qualcosa', o forse meglio, intuiscono qualcosa.
Elimina