24/02/19

Lo Stato è il vero Stalker?


Un essere umano sul pianeta Terra dovrebbe vivere una vita biologica, spirituale e sociale indipendente, libera e serena. Fin dalla nascita invece, ed anche prima, un’entità al tempo materiale ed immateriale comincia la sua prepotente interferenza sulla sua esistenza.

Si comincia con la gravidanza ospedalizzata, con l’irradiamento del feto nel grembo materno, con le assurde pratiche di inseminazione artificiale e le tante altre manipolazioni pre-parto. Si continua poi con le iniezioni di materiale tossico, chiamate vaccinazioni, e la nutrizione infantile, contaminata da miriadi di sostanze tossiche. Ovviamente tutto ciò è spacciato per sicurezza e sanità.

Appena l’essere umano è pronto per deambulare, ecco gli istituti di (de-) formazione pronti ad imprimere la loro tragica impronta su corpo e psiche dei giovani individui. Si avanza così fino all’adolescenza, mantenendo lo stato ebetoide del singolo grazie a potentissimi strumenti di manipolazione mentale, con l’ausilio della chiesa di Roma, con la sua esperienza manipolatoria più che millenaria.

Fin dalla nascita, ad ogni individuo viene assegnato un codice alfanumerico che favorirà la sua tassazione, il controllo di ogni aspetto della sua vita. Dopo la de-formazione assistita, ecco il giogo del lavoro o il gioghetto/giochetto del RDC, un astuto artefatto per mantenere il controllo anche di chi non lavora.

Le ospedalizzazioni saltuarie, i richiami alla formazione anche in età adulta, le vessazioni burocratiche accompagnano l’individuo sino alla cessazione funzionale del suo contenitore, al tanto temuto trapasso.

L’entità che si occupa del controllo dell’individuo, è lo stato. Il funzionario dello stato non comprende sino a che punto possa nuocere ai suoi simili. Non è la società degli uomini infatti che decide di inoculare sostanze neurotossiche agli infanti o che pretende esborsi in denaro, esorbitanti. Lo stato è solo lo strumento finale di controllo, il giravite, la tenaglia. A monte ci sono altre strutture totalitarie, a loro volta dirette da sovrastrutture lontane, algide, inconoscibili.

A valle però ognuno di noi: la base. Se la base prendesse coscienza della montagna che preme da sopra, potrebbe svuotarla di senso in un solo attimo, senza lacrimogeni né sangue. Basterebbe il pensiero, libero, sereno, indipendente ed anche coraggioso e velleitario, condiviso ed impudente. Questo piccolo passo però sembra un guado infinito a chi ha delegato tutte le sue esigenze effimere a quelle strutture lontane.

3 commenti:

  1. La base mi vota i 5 stalle! Cosa possiamo pretendere?

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  2. Buongiorno,
    a proposito di stato-stalker, ecco l'ultima notizia appena letta. Non che non fosse attesa...

    " Giro di vite in arrivo su Facebook sulla visibilita' dei gruppi no-vax: secondo la Cnn, il Social sta studiando le modalita' per porre un freno alla disinformazione veicolata sulla sua piattaforma, in collaborazione con diversi esperti di salute pubblica.
    A renderlo noto, alla piu' famosa rete televisiva Usa, e' stato un rappresentante di Facebook coperto dall'anonimato.
    Secondo la fonte, il social non potra' eliminare i gruppi contro i vaccini e quindi i loro messaggi, pianifica di cambiare le regole interne sui messaggi pubblicitari e di introdurre misure per diminuire la visibilita' dei no-vax con diversi approcci.
    Qualche esempio: i no vax non appariranno nella lista dei gruppi raccomandati da Facebook; i messaggi contenenti disinformazione sui vaccini verranno messi in fondo alla pagina delle 'news' del Social; i motori di ricerca usati dagli utenti di Facebook non daranno risalto ai gruppi di no-vax. Una ricerca condotta su Facebook dalla stessa Cnn sul termine 'vaccini' - spiega il reportage - ha diretto l'utente immediatamente ai gruppi anti vaccini. Cio' - con le nuove misure - non accadra' piu.
    Con il riemergere dei focali di morbillo e altre malattie infettive, il Social e' sotto pressione da tempo per il suo ruolo nel veicolare informazioni ingannevoli sui rischi dei vaccini.
    Art Caplan, capo della divisione di Etica Medica della 'New York University', ha commentato i possibili nuovi interventi di Facebook: "E' una buona notizia, che dimostra come il Social, sia pure per piccoli passi, sta andando nella giusta direzione".
    E' tempo di cominciare a predisporre un codice per comunicare

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