Chip RFID: il giogo elettronico prossimo venturo

 

Acronimo inglese di Radio Frequency Identification, la tecnologia RFID di identificazione automatica è basata sulla propagazione nell’aria di onde elettromagnetiche, consentendo la rilevazione automatica (hand free), massiva ed a distanza di oggetti, animali e persone sia statici che in movimento. Esistono due grandi famiglie di tecnologie RFID, a seconda della sorgente di energia che la alimenta: nell’RFID passiva, i tag ricevono l’energia necessaria ad operare dal campo RF fornito dal sistema di lettura, con una distanza di lettura limitata (fino a 10-15m).

 

Nell’RFID attiva, invece, i tag vivono di un’alimentazione propria, normalmente costituita da una batteria a lunga durata (o dal campo elettromagnetico umano e dal calore corporeo?): quando interrogati dal sistema di lettura, detti tag emettono una propria energia in radio-frequenza in grado di propagarsi su distanze più consistenti; utilizzando l’avanzata tecnologia di trasmissione radio nella banda UHF, gli apparati RFID Attivi trasmettono e ricevono dati a distanze fino a 500 metri.

 

Con la scusa della sicurezza, personale o collettiva, nel giro di pochi decenni, le strutture di controllo renderanno obbligatorio l'installazione di un chip sottocutaneo a tecnologia RFID per tutti gli esseri umani. Tale dispositivo servirà, non solo per l'individuazione ed il riconoscimento ma anche per il monitoraggio di parametri biofisici e per emettere radioonde in grado di interagire con quelle del cervello di ogni individuo. Si tratterà cioè di un dispositivo di controllo totale altamente performante.

 

 

Senza microchip non sarà possibile lavorare, fare transazioni in valuta, usufruire dei servizi basilari per l'individuo, guidare un mezzo di locomozione, varcare un confine. Per gli stati ed i gruppi multinazionali, la cui differenza diviene sempre più sfumata ogni giorno che passa, sarà un'operazione relativamente semplice imporne l'obbligo. D'altronde, se l'umanità non si è ribellata all'obbligo delle vaccinazioni forzate, non si ribellerà neanche a questa imposizione definitiva e seducente.

 

Basterà organizzare ad arte una pandemia, ideare una minaccia terroristica oppure creare esigenze di identificazione impellenti per far accettare alle masse il giogo elettronico del microchip. Ovviamente i media di regime ne decanteranno le qualità, con i loro araldi dell'abisso, mentre le poche voci dissonanti verranno tacitate con le armi della disinformazione e della censura. Il nuovo ordine mondiale sarà servito a breve, freddo ed anzi gelato.

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