Il nostro tempo è scandito dalle istituzioni di predazione e controllo: la Chiesa di Roma, lo stato italiano, il superstato europeo, la difesa degli Stati Uniti d'America. Nella sospensione indotta delle prossime cosiddette festività, assisteremo ai rituali ossidati di questo sistema predatorio. Nel crogiolo di smoking e pallettes, tacchi alti e cattivo gusto, dolciumi nauseanti e vini spumanti mal assortiti, un rumore assordante di tintinnii, brindisi al vuoto e stordimenti effimeri.
La classe dominante, i kapò dei veri padroni della filiera, dispenserà benedizioni e buoni consigli, continuando a vivere di espedienti, menzogne e ruberie. Mai come in questo periodo si evidenziano le differenze sociali. La cena di Natale dei ricchi non è come quella dei poveri. Tutto assume un aroma agrodolce, nauseante. La sospensione della predazione è solo temporanea, appena cessate le feste, verranno riagganciati i gioghi agli schiavi e i kapò riprenderanno in mano le redini.
La sfilata dei ricchi della Scala è uno di questi rituali. Retaggi delle monarchie assolute del nostro recentissimo passato mai passato. E' una questione di estetica. L'estetica delle classi dominanti è decisa per mettere in soggezione le classi dominate. Le classi dominate si fanno intimorire dalla grancassa e imitano i piumaggi delle elite, senza rendersi bene conto di ciò che stanno facendo contro se stesse.
La ruota gira e tutto si ripete. Mai come in questi giorni si avverte il già visto, quelle sincronicità che fanno ronzare le orecchie. Le classi dominate (tutti noi nessuno escluso) dovrebbero rifuggire le pallettes ed invece se ne inebriano, come telefruitori di una soap opera monumentale. La commistione contemporanea di naturale e artificiale, indistinguibile melassa, dona al tutto un ulteriore connotato sinistro.
Le megaretribuzioni della classe dominante servono ad aumentare il senso del distacco, del timore indotto, della reverenziabilità necessaria. Siamo tutti mortali morenti, piccoli uomini insignificanti. Le elite svolgono il loro ruolo di specchio nerastro, ombre delle nostre peggiori premonizioni. Memento di una struttura imponente, tanto apparentemente forte quanto esile e precaria.
Lo specchio non esisterebbe nemmeno se non lo guardassimo.
Maledettiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii !!!!!!
RispondiEliminaE' proprio una questione di estetica, dell' importanza dell' estetica. Basterebbe non guardare lo specchio ma tra una cosa è l' altra un occhiata la si da', tanto per vedere se siamo belli.
RispondiEliminaO se siamo ancora vivi...
EliminaTra i vari leader il più rettiliano è il nostro
RispondiEliminaAvete notato la fissità nella loro postura, la totale assenza di empatia?
Eliminae quello più "buono" sembrerebbe Saddam
RispondiEliminaMa si, in fondo sembra il più innocuo...
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