Esiste una cupola che governa il pianeta imponendo la sua agenda al mondo intero, indifferente ai desideri delle masse. E' composta dai pastori dell'umanità che dalle loro algide sale di controllo dettano le linee di sviluppo (o regressione) prossimo venturo alle loro molteplici braccia operative armate: mafie, massonerie, stati e sovrastati, etnie, ordini religiosi ... insomma a tutti i sistemi di controllo, confinamento e sfruttamento del genere umano.
Un documento chiarificatore di questo intento è la famigerata Agenda 21. Dal sito del Ministero dell'Ambiente: Agenda 21 è
un documento di intenti ed obiettivi programmatici su ambiente,
economia e società sottoscritto da oltre 170 paesi di tutto il mondo,
durante la Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo (UNCED)
svoltasi a Rio de Janeiro nel giugno 1992. Tale documento è formato da 40 capitoli e suddiviso in 4 sezioni:
dimensioni economiche e sociali, conservazione e gestione delle risorse
per lo sviluppo, rafforzamento del ruolo delle forze sociali e strumenti
di attuazione. In particolare, il capitolo 28 "Iniziative delle amministrazioni
locali di supporto all'Agenda 21" riconosce un ruolo decisivo alle
comunità locali nell'attuare le politiche di sviluppo sostenibile,
tenuto conto che oltre il 45% della popolazione mondiale vive in
contesti urbani, percentuale destinata a crescere fino al 63% nel 2030.
Nel capitolo 28 (pdf, 16 KB) si legge "Ogni amministrazione locale dovrebbe dialogare con i cittadini, le organizzazioni locali e le imprese private e adottare una propria Agenda 21 locale. Attraverso la consultazione e la costruzione del consenso (!!!), le amministrazioni locali dovrebbero apprendere e acquisire dalla comunità locale e dal settore industriale, le informazioni necessarie per formulare le migliori strategie". L'Agenda 21 locale può in questo modo essere definita come un processo, condiviso da tutti gli attori presenti sul territorio (stakeholder), per definire un piano di azione locale che guardi al 21° secolo. L'obiettivo per il prossimo decennio è di passare dall'Agenda 21 all'Azione 21 e di adottare Piani d'azione" concreti e realistici".
Nel capitolo 28 (pdf, 16 KB) si legge "Ogni amministrazione locale dovrebbe dialogare con i cittadini, le organizzazioni locali e le imprese private e adottare una propria Agenda 21 locale. Attraverso la consultazione e la costruzione del consenso (!!!), le amministrazioni locali dovrebbero apprendere e acquisire dalla comunità locale e dal settore industriale, le informazioni necessarie per formulare le migliori strategie". L'Agenda 21 locale può in questo modo essere definita come un processo, condiviso da tutti gli attori presenti sul territorio (stakeholder), per definire un piano di azione locale che guardi al 21° secolo. L'obiettivo per il prossimo decennio è di passare dall'Agenda 21 all'Azione 21 e di adottare Piani d'azione" concreti e realistici".
Da questa presentazione, già si possono comprendere mandanti e finalità dell'agenda. Uno strumento autoritario per la riduzione della popolazione e la gestione tirannica del territorio e delle sue risorse in barba a qualsivoglia principio democratico. Ovviamente dietro il valore di facciata del documento, è possibile scorgerne le reali finalità. Si tratta quanto meno di peccato di presunzione in quanto il sistema sociale mondiale (e quello naturale) sono ancora oggetto di studi data la loro enorme complessità e conseguente difficoltà di comprensione.
Con le tecnologie attuali è chiaro comunque come il nostro pianeta possa tranquillamente sopportare e alimentare anche il doppio dell'attuale popolazione mondiale (di cui peraltro sappiamo ben poco) ed allora ecco che viene introdotto l'infido concetto di sostenibilità. Cosa significa sostenibilità? Chi crea il confine tra ciò che è sostenibile e cosa non lo è? Perché esistono personaggi che ricoprono il ruolo, che nessuno gli ha imposto, di pastori dell'umanità? Perché una sparuta elite di tipi strambi dovrebbe decidere le sorti del pianeta? Per conto di chi lavorano?
Con le tecnologie attuali è chiaro comunque come il nostro pianeta possa tranquillamente sopportare e alimentare anche il doppio dell'attuale popolazione mondiale (di cui peraltro sappiamo ben poco) ed allora ecco che viene introdotto l'infido concetto di sostenibilità. Cosa significa sostenibilità? Chi crea il confine tra ciò che è sostenibile e cosa non lo è? Perché esistono personaggi che ricoprono il ruolo, che nessuno gli ha imposto, di pastori dell'umanità? Perché una sparuta elite di tipi strambi dovrebbe decidere le sorti del pianeta? Per conto di chi lavorano?
La depopolazione sembra essere la loro ossessione, com'è mai? Ogni essere umano è importante per tutti gli altri, chi desidera quindi lo spopolamento? Com'è possibile restare umani e desiderare una limitazione di numero della nostra stessa meravigliosa specie? Questi signori indicano sempre l'essere umano come la peggiore delle bestie, capace solo di sfruttare il territorio e rovinarlo per sempre, oppure di predare i propri simili. Non è così. L'umanità è stata da sempre spinta a comportarsi male verso il prossimo dalla schiatta delirante degli elohim, da chi governava e governa tutt'ora il pianeta. La perversione insita nelle menti di quei pastori è realmente disumana. Occorrerebbe quindi contrapporre al concetto di sostenibilità quello di umanità. Vediamo chi la vince.
Se osservate le molteplici operazioni di annichilimento del genere umano in corso (avvelenamento della biosfera, degradazione della vita sociale, aumento del controllo) è possibile constatare come si tratti delle azioni finalizzate ad un unico scopo: assoggettare la popolazione umana residua, dopo una sua consistente riduzione numerica. L'evoluzione esponenziale delle malattie tumorali e neurodegenerative (infantili e dell'età adulta) ne è una diretta conseguenza. L'impoverimento selettivo e globale, un altro utile strumento di manipolazione. In un periodo storico come questo infatti, il concetto di povertà (perlomeno nei paesi industrializzati) dovrebbe essere del tutto assente. Come reagire?
Alla fine sai che te dic...quasi quasi sarebbe pure auspicabile tutto cio'
RispondiEliminaCome si dice a Roma: A chi tocca nun se 'ngrugna
Condivido ben poco di quanto auspichi, anche perché a chi tocca 'n se 'n grugna (si voi da scrive in romano armeno sappilo fa' pura si poco pratico pari...) con quale diritto fai fora lo storto e dai diritto ar tritto? 'n me sembra che abbia da esiste chid'è più tritto de 'antro, anco si poi, poi pura da essere serafico ma no' serafino. Quinni te chiedo, chi 'a da mori, sa da senti pura corpevole pelli cazzi dell'antri?
EliminaAve...il mio era una sorta di paradosso sconsolato...effettivamente benche' romano non saprei scrivere bene in dialetto come fai tu
EliminaIn fondo chi detiene questo potere, malvagio per attuazione, una qualche legittimazione deve pur averla, sebbene possa essere anche solo quella della totale mancanza di scrupoli e della sopraffazione ad ogni costo, costi quel che costi...costoro sarebbero davvero maghi neri
Che altro dire adesso non saprei
Meglio cosi'. Non ho proprio voglia di vivere una vita di merda, se quelli che rimarranno avranno un loro ruolo, saranno felici di essere nati, non vedo cosa ci sia di male. Questo mondo e' solo sofferenza e voi vorreste reagire? Io qui, non ci metto piu' piede. Voglio e posso dare un consiglio a coloro che magari subendo ingiustizie non hanno reagito per non avere problemi."ribellatevi, se vi danno uno schiaffo, rispondete con un calcio alla gola, fategli male e se occorre usate i coltelli. Fregatene della legge, abbatti il nemico."
RispondiEliminaCome ti capisco! Avendo di mio superato l'età della sostanza, mi accorgo deluso che la coerenza non è né aggettivo né verbo, ma mera speranza che poi non tutti raggiungono. L'essere, ossia vivere, altro non è che un'esperienza peraltro non da tutti egualmente vissuta tanto cche per chi si affaccia alla vita, basta lui/lei essere allevati da un ramaccio e hai certezza che dovendo combattere per conquistarla, questi ti consiglierà di arrenderti prima di vivere la tua unica vita.
EliminaUnknown, davvero pregevole la tua poetica riflessione, ma in cuor mio confido non sia cosi'
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