03/12/19

Il pericolo sotteso al governo Conte bis

 

 Carotenuto: ho paura, chi pilota il Conte-2 è capace di tutto


«Spero sinceramente che duri poco, perché di questo governo c’è da aver paura: il Conte-bis è un esecutivo pericolosissimo». Lo afferma Fausto Carotenuto, già analista strategico dei servizi segreti, autore di una singolare ritratto di Giuseppe Conte: «E’ sorretto dallo stesso potentissimo network vaticano che gestiva lo strapotere di Andreotti, a cominciare dal cardinale Achille Silvestrini». Ora siamo nei guai, dice Carotenuto in un video su YouTube, perché a Conte si aggiungono personaggi temibili come l’euro-tecnocrate Roberto Gualtieri, che Bruxelles ha fatto sistemare direttamente al ministero dell’economia. Senza contare Paolo Gentiloni, come Conte in strettissimi rapporti col Vaticano, ora promosso alla Commissione Ue, e lo stesso David Sassoli, eletto presidente del Parlamento Europeo. Gentiloni e Sassoli, ovvero: il Pd, i grandi media, il Vaticano e l’europeismo oligarchico. Questo significa che l’Italia, dopo l’effimera sbornia gialloverde, è oggi una cinghia di trasmissione perfetta per il super-potere europeo: «Aspettiamoci di tutto», dice Carotenuto, perché i signori dell’eurocrazia, magari in cambio di qualche piccola concessione sul bilancio, «potranno prendere decisioni inimmaginabili e terribili, per tutti noi».

Carotenuto teme peggioramenti sensibili in ogni campo: tasse, ambiente, salute. Gli eurocrati che hanno riconquistato Palazzo Chigi potranno fare «passi giganteschi nel senso della verticalizzazione del potere, della centralizzazione delle decisioni: unione bancaria, esercito europeo, politica estera comune. Ma anche polizia europea e servizi segreti europei». In effetti, la nuova sintonia italiana con la piramide finto-europeista di Bruxelles è impressionante: dopo che Grillo ha costretto i 5 Stelle a votare Ursrula von der Leyen (contro Salvini) per poi fare le nozze col Pd, grazie anche al fulmineo opportunismo di Renzi, ormai è luna di miele tra Roma e Parigi, Berlino, Bruxelles. Carotenuto si mostra preoccupato: «Questo governo rafforza enormemente il potere degli esecutivi europei controllati dai poteri finanziari: ora in Europa c’è una maggioranza di governi fortemente capaci di portare avanti l’agenda peggiore. E l’Italia darà un contributo incredibile, con questo improvviso cambiamento di posizione». E quindi: «Tutti i dossier in campo verranno applicati con molta più forza, senza più esitazioni». Quali dossier? «Uno dei più importanti è che si sta discutendo del bilancio europeo dal 2021 al 2027». Cosa si farà, e a quale prezzo per gli Stati?

«Le previsioni non sono simpatiche», dice Carotenuto: «L’Europa ci prenderà più soldi e si occuperà di molte più cose, senza passare dagli Stati. E questo velocizzerà il processo di verticalizzazione e accentramento del potere». Secondo l’analista, questo tipo di assetto europeo potrà procedere più speditamente su tutta la linea: «Dare più fondi al Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità, ma anche rendere più severo il Fiscal Compact e realizzare più facilmente il Ceta», l’accordo neoliberista di scambio col Canada (cavallo di Troia del Ttip con gli Usa) che premia le multinazionali e scavalca gli Stati anche giuridicamente, calpestando i diritti del lavoro e delle comunità territoriali e nazionali. Un incubo: «Potranno far entrare più facilmente gli Ogm, toglierci i contanti». In altre parole, «sono tantissime le cose che questa formazione “da guerra”, pericolosissima, può fare contro di noi». Prima era più difficile, ammette Carotenuto, perché il governo gialloverde le avrebbe frenate (grazie ad esempio alla presenza della Lega di Salvini). Ma attenzione, avverte: l’esecutivo gialloverde era affidato a politici il cui compito consisteva nel fare “bau-bau”, spaventando i moderati e preparando il terreno alla futura “normalizzazione”.


«Succede anche in America, con Trump: quando il dissenso sociale si fa preoccupante, il vero potere consente il momentaneo successo di outsider spigolosi, perfetti per dare sfogo all’indignazione generale». A questo è servito, in Italia, il Movimento 5 Stelle. Poi però scatta il “rompete le righe”. Così alla fine tutto torna come prima, «anzi peggio, con gli uomini nuovi – vedi Di Maio – relegati in una posizione di irrilevanza», o addirittura finiti all’opposizione come nel caso di Salvini. E non è tutto, aggiunge Carotenuto: «Questa formazione è talmente forte, in Europa e in Italia, che potrebbe essere sfruttata per fare qualche passo in più: qualche deciso passo in più verso la centralizzazione e la schiavizzazione». Come si compiono, in genere, questi passi? «Scatenando delle crisi: ma servono governi che siano capaci di sfruttarle, e adesso un governo così ce l’abbiamo». A cosa allude, Carotenuto? «Penso a crisi come quella dell’11 Settembre: la strategia della tensione realizzata con il falso attentato delle Torri Gemelle ha portato un cambiamento mondiale delle strategie, perfettamente voluto». Oppure, la carta parallela del conflitto con l’Islam, «creato apposta da forze occidentali». Potremmo vedere «una ripresa del terrorismo, o magari un’azione strana: qualche paese che “esplode”, nel Mediterraneo o nel Medio Oriente, o qualche paese che va fortemente in crisi economica – perché no?».

Previsioni buie, insomma. Secondo Carotenuto l’immediato futuro potrebbe riservarci qualcosa di traumatico, che ci riguarda da vicino: «Spero non direttamente l’Italia – precisa – visto che avremo un “ministro dell’economia” italiano in Europa e un governo molto forte in senso eurocentrico». Sintetizza l’analista: «Mi aspetto la possibilità che questo governo “da guerra”, da battaglia, che lavora per conto dei poteri oscuri, possa essere adoperato anche per gestire un ulteriore passo di schiavizzazione, a seguito della creazione di qualche momento di crisi, grazie alla strategia della tensione alla quale ci hanno abituato». Mentre agiranno in questo senso, aggiunge, «ci terranno ancora nella famosa tenaglia, fatta da un lato di emergenze, di problemi, di stress (tasse, mancanza di lavoro e di soldi), e dall’altro di distrazioni e divertimenti (il frivolo, l’effimero)», come il calcio e la televisione-spazzatura. Paura e diversivi, a giorni alterni: «Serve a fare in modo che le nostre coscienze non si risveglino», pressate da stringenti bisogni quotidiani oppure “spente” dall’intrattenimento, ivi compreso il teatrino politico di pupi e marionette, condotto da finti leader in realtà telecomandati, costruiti, fatti salire e poi scendere dal palco quando non servono più.

Tutto questo spettacolo serve a narcotizzare le coscienze, «da una parte impaurite e dall’altra addormentate». E’ la condizione ideale, sostiene Carotenuto, per spingere avanti l’agenda del vero potere, «che ora diventa ancora più pericolosa». All’analisi geopolitica, l’ex stratega dell’intelligence Nato (poi approdato alla visione spiritualista steineriana e ora coordinatore del network formativo “Coscienze in Rete”) aggiunge sempre un tassello molto personale alle previsioni più nere: «Il cielo – dice – consente tutto questo perché la sofferenza è il solo modo di crescere, l’unico che funziona». Il problema? «L’umanità deve ancora finire di svegliarsi». Traduzione: «Tassi crescenti di dolore favoriranno ulteriori risvegli». Favole? Al contrario: «Finora, è successo proprio questo: attraverso guerre, stragi e olocausti, ci siamo svegliati sempre di più. Infatti oggi l’umanità non può più essere comandata a bacchetta: va manipolata. Democrazia e libertà devono essere mantenute, in qualche modo, perché altrimenti la gente reagirebbe: la gente è cresciuta, nei secoli, attraverso il dolore». E quindi che fare, oggi? Uscire dal sonno, raccomanda Carotenuto.

Per riuscirci, insiste, «basta fare il bene là dove siamo». E spiega: «Loro vogliono verticalizzare? Allora noi coalizziamoci in modo orizzontale: attiviamoci a livello territoriale, comunale, prendendoci cura delle persone e delle cose, dell’ambiente naturale in cui viviamo». E’ esattamente il contrario di quello che il potere centrale vorrebbe: «Se questo governo dura, avremo cattive notizie», conclude Carotenuto. «Ma almeno, facciamo in modo che queste cattive notizie generino risveglio: se accadono cose terribili, ricordiamoci sempre che questo significa che noi siamo perfettamente in grado di affrontarle e di uscirne vincitori, spiritualmente e praticamente». E intanto, innanzitutto: riflettori accesi sul Conte-bis, lo strano mostriciattolo parlamentare creato dal grande potere finanziario attraverso piccoli proconsoli locali: un privato cittadino come Beppe Grillo, un apparente signor nessuno come Conte (in realtà, emanazione vaticana) e il redivivo Renzi, nuovo playmaker italiano, accreditato però di appena il 3,5% dei consensi. Un avvertimento: vietato addormentarsi. Guai se ci si rassegna a subire passivamente gli eventi, senza capirli a fondo.

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