Digitalizzare
significa surrogare l’analogico. La scansione verticale ed orizzontale è una
parodia dell’onda naturale. Nessuna forma di digitalizzazione sarà ma in grado
di sostituire l’originale. Così come le vitamine artificiali non saranno mai in
grado di sostituire quelle naturali, nella forma digitale non è contenuta
traccia di quel quid in grado di contenere il senso di un’opera, di un’azione,
di un canto.
La corsa alla
digitalizzazione ha avuto un impatto sulla società pari a quello della
rivoluzione industriale. La riproducibilità infinita di qualsiasi opera è uno
degli assiomi di quella potente eggregore. Con le stampanti 3D inorganiche e
con quelle prossime organiche, la riproducibilità diverrà totale.
Eppure, nonostante
tutto, per quanto la scansione sia accurata e tendente alla perfezione, non
sarà possibile sostituire l’analogico con il digitale, il naturale con l’artificiale.
Siamo di fronte ad una legge universale. Questo tentativo di riprodurre e
controllare tutto e tutti è quindi destinato a fallire oppure ad imporsi come
nuovo paradigma in un sistema vuoto.
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