Macron ha
infiltrato agenti spaccatutto nella manifestazione dei Gilet Gialli
Maurizio Blondet - “E’ la peste bruna quella che ha manifestato”
sugli Champs Elysées, ha dichiarato un ministro di Macron, Gérald
Darmanin. “Due-trecento militanti ultradestra” hanno istigato i
danneggiamenti, ha rincarato Laurent Nunez, sottosegretario degli Interni.
Detto fatto, i media si sono lanciati: sono neri, sono fascisti. Anzi,
nazi. La BFMTV ha mostrato un maturo giubbetto giallo che alza il braccio:
“Saluti nazisti!”. “Parigi 1940? No, Parigi 2018”, ha twittato la deputata
macronista Naima Moutchou, che fra l’altro è relatrice del progetto
di legge contro la manipolazione dell’informazione. È stata subito
sbugiarda da FranceInfo: il manifestante alza il braccio sì, ma sta
dicendo “Ave Macron!”.
Spaccatutto, casseurs? Black Bloc? In uno strano video, si vede un tizio di questi spaccatutto, capelli corti nero-vestito e gilet giallo, che viene placcato sugli Champs Elysées da due guardie antisommossa (CRS) e dice: “No ragazzi, io sono con voi!”. I due agenti replicano: “Non ci frega niente” (rien à foutre) e lo caricano a forza su un furgone. Ma un loro superiore gerarchico si avvicina e ordina loro di rilasciare il tizio.
Spaccatutto, casseurs? Black Bloc? In uno strano video, si vede un tizio di questi spaccatutto, capelli corti nero-vestito e gilet giallo, che viene placcato sugli Champs Elysées da due guardie antisommossa (CRS) e dice: “No ragazzi, io sono con voi!”. I due agenti replicano: “Non ci frega niente” (rien à foutre) e lo caricano a forza su un furgone. Ma un loro superiore gerarchico si avvicina e ordina loro di rilasciare il tizio.
Se i media grandi rimestano e diffondono la versione ufficiale ricevuta, “Gilet
Gialli sono coi fascisti spacca tutto”, la stampa locale coi suoi cronisti sul
posto dice altro. Come Vosges Matin, dà voce a un gilet giallo,
Claude, pensionato pubblico: “All’inizio era tutto calmo. Abbiamo
anche contattato dei CRS per discutere. Ma a poco a poco abbiamo visto
arrivare gruppetti di 3 - 4 persone vestite di nero e coi passamontagna. Si
vedeva che erano spacca tutto, Perché non li hanno fermati prima che entrassero
nei Champs?”. Una giornalista di Valeurs Actuelles, interpellata da BFMTV,
dice di aver visto “coi suoi occhi” le forze dell’ordine lasciar passare
tipi chiaramente identificabili come spacca tutto. Seguono testimonianze identiche
di portavoce dei Gilet Gialli. Priscilla Ludovsky: “Le forze dell’ordine
hanno fatta passare i teppisti e mi hanno fatto capire chiaramente che le
decisioni venivano dall’alto”.
Come a Genova ai tempi del G8:
Come a Genova ai tempi del G8:
Inutile accumulare
prove. Il vostro cronista (lavorava ad Avvenire) ha visto coi suoi occhi,
durante il G8 di Genova nel 2001, organizzatissimi Black Bloc scatenarsi
e distruggere, perfettamente organizzati. Molti erano stranieri: come mai erano
entrati a Genova, città nella quale si entra al massimo per due strade,
facilmente controllabili da un posto di blocco? Nelle vie laterali, poi, appena
dietro gli scontri, strani giovanotti in motorino che giravano, apparentemente
a dare indicazioni ai Black Bloc. Alcuni di questi, poi, li ho visti parlare tranquillamente con
funzionari di polizia in borghese. Solo 15 anni dopo un giornalista
dell’agenzia di stampa Ap.Biscom (oggi TMNews) pubblica, sul sito www.mafia-capitale.it.,
racconta che la sera prima del 22 luglio ha sentito un
poliziotto dire a un altro: “Fatti trovare a mezzogiorno all’angolo tra
corso Buenos Aires e piazza Paolo da Novi. Arriveranno dei Black Bloc e
distruggeranno la banca. Due-tre minuti al massimo. È quello il segnale
dell’inizio del macello”. http://www.affaritaliani.it/cronache/g8-genova-testimonianza-choc-black-bloc.html
- Altri due anni, e il Guardian raccoglie la testimonianza di un
poliziotto inglese che quel giorno fu a Genova a “fare il Black Bloc”.
Il vostro cronista
ricorda che i più sembravano tedeschi, e non sembravano affatto
normali teppisti saccheggiatori e sfasciavetrine, ma squadre
di commandos addestrati, organizzati, passi elastico, capelli corti,
passamontagna o maschera antigas. A dirla tutta, sembravano poliziotti anche
loro. Come sono prevedibili. Com’è prevedibile il potere quando può
contare sulla complicità di media, di magistrati, dei vertici polizieschi (che
a Genova sicuramente mandarono uomini “speciali” da Roma, per il famoso
pestaggio alla scuola Diaz e provocare la caduta del primo governo Berlusconi).
In Italia il potere
vero, quello inamovibile, può sempre contare su questi apparati per difendersi
da sorprese della democrazia votante. Vedremo se in Francia sarà lo stesso.
Qui, poliziotti si fanno fotografare su Facebook mentre indossano i gilet
gialli; di schiena per non farsi identificare, ma anche per “dare le spalle al
governo”.
Michel Onfray, filosofo
e saggista di sinistra, si unisce ad altri intellettuali che
hanno appoggiato i Gilet Gialli, e denuncia le falsificazioni dei
media e, appunto, l’appoggio governativo che hanno ricevuto gli
spaccatutto in nero. In Francia è più difficile ai media mainstream rendere
un intellettuale una “non persona” o un personaggio da ridicolizzare come in
Italia alla Rai. Lui stesso si stupisce di un fatto che vale la pena di
riportare: quanti erano i Gilet Gialli riusciti ad entrare nei Champs
Elysées forzando i blocchi di polizia? Cinque-seimila, secondo il ministro
degli interni Castaner. “Effettivamente vedendo le cose in tv, ho visto una
folla sparsa, niente di troppo impressionante. Quale è stata la mia sorpresa
nello scoprire le foto scattate quel 24 novembre da le photographe Olivier Coret! Come altri, ho
creduto a un fotomontaggio, tanto sono diverse dalle immagini tv! Lì una folla
immensa. Possibile? Interrogata, AFP, Agence FrancePresse,
conferma: “Questa foto è vera”. La AFP è l’agenzia ufficiale, come l’ANSA
in Italia.
i gilet giai sono una messa in scena come da noi il popolo viola ecc perdistrarre dal global compact.
RispondiEliminaI Black bloc non sono poliziotti, bensì passionari addestrati dall'ordine dei Gesuiti. Agenti di furore popolare e provocatori. Lavorano come infiltrati per agende segrete del Vaticano. Questi sono figli di regnanti fasulli della Nobiltà Nera europea, riservati fin dalla nascita dai loro genitori a milizie speciali del papa, plasmate dalla trasformistica Compagnia di Gesù, detta anche Ordine della Rosa. I militari e le forze di polizia niente possono fare, perché i loro comandanti più alti sono tutti Gesuiti a servizio del papa, ed accettano mestamente tutti gli ordini che vengono loro imposti.
RispondiEliminaE' una vera schifezza Ghigo.