Ci hanno persuaso a considerare auspicabile lavorare a 120 metri d'altezza, sospesi su di un traliccio di metallo e vetro ad osservare il formicaio sottostante. Ci hanno persuaso a considerare normale percorrere decine di chilometri in una scatola di latta per raggiungere l'agognato nido artificiale. Siamo stati adescati ad interpretare ruoli assai distanti dalla nostra vera natura per rendere omaggio alle piramidi di potere, abili sobillatrici e profonde conoscitrici dell'animo umano.
E' normale pensare alle ferie? E' altrettanto normale distruggere un luogo delicato e prezioso come Venezia per consumarle? Dal cielo appaiono sulla superficie terrestre i segni inequivocabili del nostro irretimento. Lunghe linee rette, spaventose involuzioni curve, frutto di fredde geometrie. Sigilli a grande scala di un asservimento di massa inarrestabile.
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