Seguire il
ragionamento e la testimonianza di Nino Galloni, ben riassunta in questo articolo, chiarisce in cosa consista il complotto contro il nostro paese e chi
siano i mandanti. L’Italia fa paura perché è un paese anarcoide e creativo, da
sempre. Un paese potenzialmente ricco ed entusiasmante, tenuto per secoli, se
non millenni, sotto un giogo disperante e mortificante, ben rappresentato dai
vertici politici attuali.
Un paese dalla
popolazione attiva e genialoide in mano a mezze cartucce sterili ed imbelli. Questo
è il nostro destino. Con grande metodicità i complottisti sono riusciti a far
deragliare tutti i treni produttivi italiani. La creatività, la fantasia, la
tenacia, lo spirito di sacrificio della popolazione italiana non ha pari al
mondo. Le cosiddette potenze internazionali lo sanno bene e per questo sabotano
il più pericoloso degli avversari, alla faccia dell’Europa unita.
Per sabotare un
paese, ogni mezzo è lecito: mezzi eterici, energetici, materiali, finanziari. Ogni arma è
lecita, purché sia ben dissimulata e camuffata da perentorie esigenze di
sicurezza, sanità, ordine, trasparenza, estetica, accoglienza, fratellanza. Si
tratta soltanto di inganni che hanno un solo obiettivo: mortificare un paese
potenzialmente ricco e libero.
Fino a qualche anno fa non mi rendevo conto di quanto sia assolutamente esatta, reale questa rappresentazione delle caratteristiche del popolo italiano, della sua estrema pericolosità e di ciò che ha prodotto su di noi in termini di ritorsioni e sabotaggi come giustamente indica l'intervento. Aggiungerei però che, insieme a tutte le caratteristiche pregevoli e pertanto pericolose, ce n'è una spregevole e molto diffusa che ha permesso il sabotaggio e la mortificazione: la scarsa integrità etica (che forse, in parte contribuisce essa stessa alla precondizione per la genialità, creatività e fantasia). Se anche l'integrità, intesa come onestà (prima di tutto intellettuale) e rettitudine, fosse stata nel nostro patrimonio genetico, tutta l'azione di distruzione e manipolazione avrebbe avuto vita difficile. L'indispensabile raggiungimento della piena cognizione di quanto correttamente esposto dovrebbe essere accompagnato dal riconoscimento di questa nostra "ombra" che abbiamo come popolo; al pari di quanto ognuno di noi, come individuo, deve necessariamente riconoscere e accettare nella propria, anziché occultarla o allontanarla. Se non si passa attraverso questa seconda fase mi pare che resti preclusa la prima e più importante, la presa di coscienza del proprio valore.
RispondiEliminaLa civiltà - i popoli greco e italiano - non devono esistere, sono costituzionalmente incompatibili con i "desiderata". Ed è piuttosto facile fare leva sui sensi di colpa, con magistrale furbizia psicologica e manipolazioni economico-finanziarie, e rendere così difficile il riconoscimento, con risoluzione,della giustificata fierezza.
In tanti siti di informazione non ufficiale si rintracciano ogni giorno tante parole spese per manifestare la tristezza del mondo e smascherarne l'abominevole natura; ne auspico altrettante per manifestare allo stesso mondo quanta arte, creatività, genialità, libertà, divinità esistano (seppure sistematicamente distrutte, negate, corrotte).
Questo potrebbe essere visto e riconosciuto da chi condivide, per affinità elettiva mi verrebbe di dire, libertà e genialità e infondere il coraggio necessario ad affrontare la ribellione e il riscatto.
Le ombre delle italiche genti sono tante, senza dubbio. Resta un fondo energetico, tellurico, unico al mondo. Una spinta creativa senza pari. Direi che sarebbe il caso di diffondere il più possibile l'intervento di Galloni. Grazie
Elimina