In
Sud Africa si sta consumando una mattanza dei cittadini dalla pelle bianca di
proporzioni inaudite dalla fine del cosiddetto apartheid. La motivazione di
questa ondata omicida è unicamente razzista. I media di regime europei tacciono
ed evitano di raccontare l’orrore di questa strage mentre sprecano pagine su
pagine per stigmatizzare (od inventare) il più futile episodio di razzismo (invero
inesistente) nei nostri lidi. Spegnete ed anzi vendete la TV e non comprate i giornali.
Informatevi unicamente sui blog locali. Chi vuole avvertire di ciò Cecile
Kyenge, così attenta al rispetto dei diritti umani in Italia?
tratto
da Imolaoggi: Dall’avvento al potere di Nelson Mandela a oggi pare siano stati
massacrati quasi 70.000 bianchi, per odio razziale. Non è la povertà il fattore scatenante, ma
l’odio: prendiamo in considerazione che la gente bianca costituisce solo il 9%
(4.500.000) della popolazione del Sud Africa e il tasso di omicidi di
nero-su-bianco è del 95% del totale. Gli episodi sono moltissimi e regolarmente
riportati dai canali d’informazione locale. Il caso più famoso riguarda quanto
successo qualche tempo fa alla famiglia Potgieter: Attie, il papà, torturato
pugnalato 151 volte, la moglie torturata a morte e il piccolo Willemien, soli 2
anni, immerso nel sangue dei genitori e poi ucciso con un colpo di pistola alla
testa. Poteva andar peggio, il bambino poteva finire bollito come è successo a
un altro ragazzo.
Molto più recente, l’omicidio della bella Hannah Cornelius,
stuprata, strangolata e scaricata in un campo. Si è salvata invece la signora
di Ermelo cui hanno amputato le dita dei piedi per gioco. Il Sud Africa ha il
più alto tasso di stupri il mondo e il secondo più alto tasso di omicidi, la
qual cosa rende il Paese più pericoloso rispetto alla maggior parte dell’Iraq. “Quando
è stata l’ultima volta che hai letto dei bianchi che irrompevano nelle case dei
neri, aggredendo brutalmente e uccidendo i neri anziani nei loro letti?” chiede
con un commento internet un cittadino che non si sa se definire più ingenuo che
sbigottito.
Qualcuno prova a difendersi. Molti si rinchiudono in villaggi
blindati come la bella realtà di “Orania”, di cui varrebbe la pena parlare.
Tuttavia, fare domanda per una pistola in Sud Africa è un incubo burocratico
che finisce quasi sempre nel fallimento, anche se ormai possedere almeno
un’arma, più che necessario, è vitale in ogni azienda agricola. Tutto ciò, sia
chiaro, nella stessa repubblica in cui la polizia perde 1.000 pistole l’anno,
che finiscono opportunamente in mani criminali. Potremmo continuare così per
quasi settantamila volte. Tutti zitti i giornali radical-chic italiani. Gli
stessi che fecero risolini derubricando a folklore l’assassinio dell’attivista
bianco Terrè-Blanche o che forse, in preda ad auto-razzismo, pensano che stia
bene così.
70000 bianchi…..
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