La criminalità spicciola e quella organizzata, la mafia, la massoneria, i servizi segreti, la chiesa e le varie società segrete 
rappresentano tutti il “potere occulto”. È criminalità anche l’asse, 
scoperto in questi giorni di aprile in Umbria, costituito da politica, massoneria e curia per spartirsi la Sanità (concorsi truccati e nomine negli 
ospedali): un ulteriore vergognoso scandalo che ha penalizzato 
consapevolmente persino molti cittadini con handicap 
perché senza raccomandazione. Si sono spartiti anche i posti per 
disabili: questo fa comprendere il livello di corruzione, degradazione e
 oscurità raggiunto. Si tratta dell’intero PD umbro (una
 fetta importante del Partito Democratico del Paese): infatti il 
segretario regionale PD è agli arresti domiciliari insieme con 
l’assessore regionale alla Salute. Si parla di un sistema illecito dove 
c’erano i “richiedenti” favori e coloro in grado di dare “risposte”. Si è
 praticato il concorso in abuso d’ufficio, la rivelazione e 
utilizzazione di segreto d’ufficio e falso ideologico. Ma non solo. Si è
 abusato di ruoli, di funzioni e di beni comuni.
 
Sono tutte le politiche dei diversi governi, che si sono 
avvicendati fino ad oggi, che hanno permesso, facilitato il triste 
panorama che subiamo oggi. Un potere illegale ha occultato, per anni, le
 verità della storia attraverso manipolazioni, depistaggi, minacce, 
ricatti, imposizioni. Una capillare corruzione è stata seminata nelle
 varie generazioni, di volta in volta, attraverso il cinema, la tv, gli 
spettacoli e gli scandali nella vita vera. La mentalità corrotta, che
 permette l’esistenza della criminalità mafiosa, coinvolge e attraversa 
l’intero Paese. La mentalità generale corrotta contribuisce al fatto che
 ciascun individuo, ognuno a proprio modo, fa crescere l’illegalità al 
punto tale che questa si offre come campo aperto a tutte le forme di 
potere criminale: si diffonde e prolifera la corruzione come modus vivendi. Anche il cittadino comune, per quanto onesto sia, tende a manifestare occasionalmente, per bisogno, una dose di corruzione.
 
Gran
 parte della società civile pensa, parla e si comporta in qualità di 
complice della realtà criminale senza bisogno di essere infiltrata. Il
 problema non è più la forte presenza della mafia nelle diverse regioni 
italiane ma l’evidente consenso che ad essa viene dato, la corruzione 
che trapela nella cultura dominante, nella politica, tra i gestori della
 cosa pubblica e in tutto il mondo del privato.
tratto da: Centro Paradesha 

 
 
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