Il nomadismo è
una di quelle caratteristiche, un tempo appannaggio di sparuti gruppi umani,
imposta alle masse dal regime contemporaneo. Lungi dall’essere una fonte di conoscenza e
scambio, il nomadismo contemporaneo non è altro che un moto compulsivo imposto
da luogo a luogo per futili motivi. Il turismo di massa è uno dei motori
principali di questo impulso, provvedendo ad instillare la necessità del
viaggio in lidi tropicali, proponendo una mercificazione desolante di luoghi e
popoli in giro per il mondo.
I media di regime
impongono un cliché che non può essere disatteso, pena l’autocommiserazione: il
viaggiatore compulsivo, colui che di tanto in tanto vola o veleggia in contesti
desueti ed improbabili imposti al suo gusto molto poco coltivato dagli esperti
della psiche umana, quei persuasori occulti che fanno e disfano i nostri
contenitori sociali, pieni e strapieni di gente poco preparata.
Dal viaggio di
scoperta di fine ottocento o dei primi del novecento, percorso culturale ed
esistenziale assieme, destinato ad uno sparuto gruppo di intenditori, si è
passati al consumo di luoghi e popoli che, divenendo merce, perdono
immediatamente spontaneità e quindi valore umano e culturale.
Il turismo di
massa è un enorme problema per l’ambiente. L’avvento sospetto dei voli low cost
(probabili vettori di scie chimiche a tariffe calmierate) ha provveduto all’ulteriore
imbarbarimento delle masse, permettendo sprechi assurdi e turpitudini
ambientali pur di consentire questo consumo antropico sporadico, inutile ed a
tratti (e spesso) indecente.
Nessuno guadagna
del turismo di massa, tutti ne hanno da perdere. Popoli defraudati, ambienti
distrutti, omologazione spinta e livellamento di gusti e aspettative. E’ un
colossale problema identitario, oltre che ambientale, di proporzioni spaventose
che tutti però sottacciono. E’ il mercato, bellezza. Tutto è merce, tutto è
vendibile, comprabile, usabile e gettabile. E’ la modernità.
Questo rimpasto
forzoso fa rima con quel programma di accoppiamento subdolo di nome Erasmus o
similari. In modo non dissimile si procede con la deportazione clandestina di
esseri umani definita dai media di regime ‘migrazione’. Un altro vettore di livellamento planetario
dell’umanità verso un insieme confuso, mercificabile e quindi mercificato.
Nessuno escluso.
manca la frase di chiusura.
RispondiEliminaMA TUTTI UNITI DAL 5G!
Un ottimo collante sociale e mentale...
EliminaAggiungerei anche probabilmente di coscienza!
EliminaSono davvero curioso di valutarne gli effetti. Temo che non passerà molto tempo...
EliminaSì, cittadini del mondo però spaesati in casa propria!
RispondiEliminaSpaesati ovunque. Chi non ha radici è ben malleabile.
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