Forse i parigini hanno cominciato a comprendere di vivere in una bolla esistenziale gestita dall'alto. Una città dove un presidente può far erigere una piramide egizia in pieno centro oppure un mega arco di trionfo nella immediata periferia, il tutto rispettando assi e simmetrie proprie dell'antica città egizia di Luxor.
I linguaggi architettonici ed urbanistici non mentono mai. Sono destinati a durare nei secoli ed è per questo che sono da sempre sotto esclusivo controllo delle elite di potere, assieme alla toponomastica. L'imprinting architettonico irradia la sua influenza tutt'attorno, di rimando con edifici associabili espande perentoriamente il concetto che è alla base della sua genesi.
La rivolta nelle periferie è diretta conseguenza di un campo magnetico che si indebolisce, dal centro verso l'esterno. Dobbiamo ricordare quell'antenna esoterica che è il traliccio di Eiffel. Un'agopuntura a livello urbano, quando ancora non esistevano i ripetitori per la telefonia a svolgere il ruolo di malefici obelischi per il controllo della popolazione. Un controllo sottile, mentale, eterico. Difficile da misurare.
Oggi sono i gilet gialli a contenere quella sensazione di artificio, di non appartenenza, di sovracostruzione massiva eppure suadente che pervade l'essere umano e le masse. La città dei lumi artificiali. Un paese parigicentrico che si poggia su un soffio di vento. Un paese in cui tutto funziona perché il tutto deve coprire il senso stesso della sovrastruttura. Un bel vestito dell'imperatore nascosto, ma poi neanche tanto. Una struttura concatenata da cui nessuno viene escluso.
La Francia moderna è il modello di riferimento dei paesi europei. Il paese del controllo totale all'insegna di diritti in realtà inesistenti. Un paese che può mettere tutto in discussione tranne se stesso. Un paese in realtà fragile ma che ama ergersi a grande potenza in un gioco continuo tra vertice e popolazione, centro e periferie, alto e basso.
Lo stato pervasivo come un grande padre tentacolare. Un sigillo di appartenenza che è in realtà un marchio di possesso. Una partecipazione che ha l'amaro sapore della coercizione in un contesto offerto, in pura immagine, come il migliore possibile. Questa è la bolla esistenziale da cui i parigini dovrebbero scostarsi per poter meglio comprendere se stessi.
Merci pour l'information, bonne année
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