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Tutta la Francia è mobilitata per cercare Cherif
Chekatt, il 29enne sospetto attentatore di Strasburgo, che intorno
alle 20 di martedì sera ha fatto fuoco nel mercatino di Natale uccidendo 3
persone e
ferendone altre 13, nove delle quali in modo grave. Il ministro dell’Interno Christophe
Castaner ha parlato di “Francia in emergenza attentato” di “controllo
rafforzato dei confini“. Il killer ferito si è dileguato in
taxi dopo essersi scontrato due volte con la polizia francese: ferito alla
mano anche un militare dell’operazione Sentinelle. L’autista del taxi ha
raccontato alle forze dell’ordine che l’uomo era ferito ad un braccio e si è
fatto lasciare in prossimità del commissariato di polizia del quartiere di
Neudorf.
Evidentemente i
Gilet Gialli fanno talmente paura che ecco un bell’attentato terroristico dell’ennesimo
radicalizzato posticcio a dare una mano all’esecutivo morente di Macron. Come
sempre la strategia della tensione funziona. A beneficare di questo stato di
cose è il potere costituito per cui sembra davvero improbabile che un
attentatore scelga proprio questo momento per mettere in pratica la sua assurda
rivalsa socio-psicotica. Tutti gli attentati strombazzati dai media di regime, come
opera di radicalizzati islamici, altro non sono che operazioni di intelligence,
utili per rafforzare gli esecutivi e porre in atto misure di intimidazione e controllo della
popolazione civile. Vedremo se si tratta di un falso attentato, come i precedenti, oppure se qualcuno si è fatto veramente male. Risibile infine che il presunto attentatore posticcio si
sia fatto lasciare dal Taxi vicino ad un commissariato di Polizia! Andava forse dai
suoi colleghi?
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