Maurizio Blondet - Notoriamente, il solo problema di Palemmo è
il cthraffico. Così, il problema della UE è il clima. Lo ha
decretato Macron nel suo discorso napoleonico agli europei, pubblicato da tutti
i media europei in tutte le lingue: vuole anzi “un mandato europeo sul
clima” che obblighi “dalla banca centrale alla Commissione”. Lo ha annunciato
Zingaretti che ha dedicato la sua vittoria “a Greta, la ragazza svedese che
lotta per la salvezza del pianeta”. Lo strilleranno gli “studenti” che il
15 marzo sfileranno durante lo “sciopero per il clima”, a cui
hanno dato adesione Legambiente, Onda D’Urto, LGBT e black Bloc e sorosiani di Più Europa a braccetto insieme alle “mille onlus” che già hanno
partecipato alla “marcia contro il razzismo” di Salvini a Milano.
La nuova parola d’ordine delle sinistre globaliste e capitalisto–finanziarie
è lanciata. Il clima, tipico argomento “progressista”
che consente di parlar d’altro, di tacere della disoccupazione, dei poveri,
dell’euro disastroso socialmente e soprattutto del sistema economico finanziario del capitalismo terminale radicalmente
anti-umano, per sembrare così “di sinistra”. Col vantaggio che da decenni, il
capitalismo globale alla Soros conta di far adottare “il mandato climatico” su
scala globale, ossia detenere un altro mezzo di controllo dittatoriale e di regressione su popoli ormai superflui.
Le “sinistre per Macron” hanno superato il trauma delle vittorie
“populiste”, sentono che questi hanno perso il momentum propulsivo, che il governo
giallo-verde si è effettivamente incartato e i 5Stelle hanno lasciato passare
il kairos, l’opportunità da afferrare al volo perché non si
ripresenterà … ed è tornato il loro. Seppellire le critiche
sull’euro e la UE, e con esso “i sovranismi”, sotto “il clima”. E
“l’antirazzismo”.
Giorni fa ho ascoltato parte del convegno di Magistratura Democratica. Fin dal titolo, “il giudice nell’Europa dei
populismi” e dalla vignetta di Vauro, indicava ai giudici un vero piano
di battaglia contro Salvini (“razzista”) in particolare, contro il
governo in generale, e più vastamente contro il “populismo che scardina le
regole, che mette in crisi la separazione dei poteri, l’indipendenza
della magistratura e delle autorità di controllo, col rischio di trascinare il
processo democratico verso l’abisso della dittatura della maggioranza e la
visione ordalica e sommaria della giustizia”.
David Ermini, il numero due del Consiglio Superiore della
Magistratura, membro del PD, non si è fatto scrupolo di
partecipare al convegno delle toghe rosse, anzi ha squillato l’attacco: “… si è aperta un’era in qualche modo nuova, fondata sulla saldatura
tra populismo e sovranismo; una fusione che, nel momento in cui si fa potere di
governo, opera un salto di scala quantitativo e qualitativo nella messa in
crisi dei capisaldi della democrazia costituzionale e dello stato di diritto,
alimentando politiche del rancore e della chiusura e agitando l’ ideologia
moralistica della volontà popolare”.
Se il governo sta minando “i capisaldi della democrazia
costituzionale”, è ovvio il diritto- dovere dei magistrati: entrare in
resistenza. Rovesciare il governo e i suoi scopi con le
armi che ha: le sentenze. Si è parlato apertamente di “politica
della giurisdizione”, ossia di emanare sentenze “politiche” contro i programmi
del governo, dal blocco all’immigrazione alla legge sulla legittima difesa in
casa.
Sappiamo già di queste sentenze: i nigeriani richiedenti
asilo dal 2017, stupratori di una tredicenne, il cui processo viene annullato (e
loro tornano liberi) “perché non capiscono l’italiano”). O, domenica 3
marzo, l’omicidio stradale di marito e moglie con figli ad opera di un
marocchino che guidava ubriaco, già arrestato per traffico di 200 chili
di droga, e per aver già ridotto in fin di vita un ragazzo in una lite da
discoteca: ed era libero di agire, ubriacarsi, spacciare.
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Ricopio l'ultimo pezzo da Blondet...
RispondiEliminaVorrei dire loro: credete che “le mille Onlus” che sono scese in piazza Milano contro “il razzismo “ di Salvini siano venute spontaneamente? Sono state mobilitate da rivoluzionari di professione; o i loro capi stessi sono stipendiati dal “business dell’immigrazione”, che da solo fornisce decine di migliaia di posti di lavoro – stipendiati. Ossia altrettanti rivoluzionari di professione.
Se poi ci mettiamo anche i 2€ che spillano ai fessacchiotti Italiani che vanno a farsi perculare alle "ultimarie"...il quadretto è più che chiaro. Ma è pura propaganda che non ci impedirà di RIVOTARE M5S e Salvini Ebbasta alle elezioni europee per buttare a mare su gommoni sgonfi i vari junkèr, macron, merdel, dragha, moscovici ed accoliti carciofari aggregati, malgrado il tav ed il vax...
Ottimo articolo di Blondet, emarginato solo perché uomo tutto di un pezzo ed onesto. La sua presa di posizione sull'11 Settembre gli è costata l'esilio in patria.
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