17/11/19

Colpo di reni o è finita

 
La maggioranza crede che le istituzioni (quello che una volta veniva definito 'il sistema') siano prodotti dell'evoluzione sociale dei popoli. Credono cioè che esista una qual forma di progresso civile e sociale che inevitabilmente produrrà benefici per tutti quelli che hanno la pazienza di attendere.
 
Questa maggioranza studia, lavora, paga, spende e socializza per condividere questa eggregore imposta che è la vita civile, con i suoi valori/lavori, usi e costumi. Non si chiede da dove vengano tali usi e costumi, chi li abbia ideati e poi imposti alle masse. Non si domanda se possa esistere un modo alternativo per condurre le proprie esistenze terrene.
 
Gran parte dell'opera è stata fatta dalla propaganda. Ogni regime si fonda essenzialmente sulle armi di persuasione, occulte o palesi che siano. L'individuo è cullato sin da bambino sopra una rete di concetti prefissati dai quali non potrà uscire tanto facilmente e comunque a carissimo prezzo.
 
Non passa giorno che non si oda il grido di un operaio licenziato 'ridateci la dignità del lavoro!'. Senza chiedersi se quel lavoro, non a caso inserito nell'art.1 della nostra massonica costituzione, non sia stato ideato proprio per togliere dignità e creare una massa obbediente, sottoposta, schiva e collaborante.
 
 
Le masse umane sono difficili da gestire, lo immaginiamo. Qualcosa di oscuro però si agita ai vertici dei sistemi di gestione. C'è una soglia del potere che diviene inintellegibile, quasi divina. Di ciò ci aveva ben avvertito il grande Paolo Villaggio: il suo megadirettore galattico nasconde bene la sua vera natura vorace e predatoria. Il sottoposto è abbacinato dal suo splendore.
 
Il potere è depravazione, collusione con forze oscure, gerarchia innaturale, devianza. Le elite hanno fatto patti pesantissimi con entità oscure e fameliche. Queste elite conducono il gioco e si avvalgono della collaborazione di milioni di servi a cui elargiscono mance. Ognuno quindi dovrebbe chiedersi se sia un soldatino del progresso oppure un servo dell'eccesso.

18 commenti:

  1. Condivido in pieno l'analisi. La consspevolezza con cui ognuno di noi gestisce la reazione è "affare privato". Intendo dire che l'individuo, proprio grazie al processo di individuazione raggiunto, sceglie la posizione sociale che più si avvicina e risponde alla propria individuazione. Le azioni collettive rivestono un ruolo e una posizione marginali seppure fondamentali nel lungo periodo. Dunque auspico a ognuno di noi di poter coltivare le proprie affinità che, pur senza una progettualita' mirata, produrranno senza meno tessuto benefico per sé stessi e per altri inaspettati comnensali.

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  2. purtroppo il Colpo di Reni non ci sarà...Inconsapevoli o pusillanimi...Io sono invano a proporre sempre una Rivoluzione EVOLUTIVA: Ateismo, Veganesimo, Rifiuto della Competizione [come il Saggio Lao Tzu ci insegna]...

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    1. Condivido l’auspicare una rivoluzione-evoluzione (aiuto reciproco e non antagonismo e competizione, spiritualità sganciata dalle religioni, veganismo), o rivoluzione evolutiva, che debba passare necessariamente anche attraverso l’alimentazione, anzi, la nutrizione. Per non negare i diritti di vivere e di non soffrire a chi non può difendersi ed è altrettanto schiavo (ma in modo infinitamente peggiore degli umani).
      E per rifuggire da miserabili ed odiose concezioni antropocentriche.
      Senza contare il nesso fra insorgenza di patologie ed alimento (e mescolanze ignobili degli stessi); ma questo darebbe adito a moti egoistici da parte degli umani e non a sentimenti di autentico amore e rispetto per i non umani, a prescindere dalla dieta.

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  3. Giusto pero Si tende sempre a ragionare come massa-umanita'pensando che siamo tutti uguali. Siamo tutti uguali nei diritti certo ma a livello animico no. Secondo me ci sono da tenere in considerazione alcune cose :
    - solo il 20% possiede anima
    - chi non possiede anima ha bassa consapevolezza e non si interessa di niente se non sopravvivere e non si accorge ne interessa di certe tematiche.
    - la cosiddetta elite e' composta da corpi umani ma totalmente parassitari da entita'. Zero empatia ne consapevolezza.
    Cosa cerco di dire con questo :-semplicemente non bisogna stupirsi se la massa non si sveglia eese l'elite non ha empatia

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  4. Sembrerebbe essere proprio cosi Anonimo

    Ma in questo caso il mistero s'infittisce

    Anche se magari in molti l'animo e' gravemente assopito, tanto da sembrare assente...un po' come la favola della bella addormentata nel bosco che tanto duramente dormiva da sembrare morta

    In molti sicuramente la grande ipnosi ha effetti piu' profondi

    Una cosa e' certa la cosiddetta emancipazione e' stata la parola magica che ha persuaso l'umanita' ad essere agglomerata dentro una recinzione d'inaudita infelicita'

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    1. Perché il mistero si infittisce Giovanni ? Siamo in un gioco olografico della coscienza duale a due polarita'. Il "male" serve per generare entropia.il gioco funziona a ere. Siamo nell'eta' del ferro o Kali yuga dove il caos (entropia -) prende il sopravvento. Sta scritto in tutti i testi antichi.E' normale che per chi e' sveglio che sia pesantuccia la cosa non credi?

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    2. C'è in questo periodo una gigantesca energia, se solo si riuscisse a canalizzarla...

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    3. Si e' come dici Anonimo...in effetti un conto e' rendersi consapevoli della reclusione cosmica che stiamo scontando, un altro conto e' non avvedersene affatto

      Poi, anche essere pienamente consapevoli di occupare una casella di questo grande gioco duale che e' la realta' non significa affatto essere capaci di tirarsene fuori

      Nemmeno con la morte si sfugge a questa prigionia multidimensionale

      Uno ritiene di aver compreso qualcosa di se stesso ed ecco che un evento improvviso della vita ti trascina nuovamente in basso le vibrazioni della coscienza

      Siamo perennemente in balia della distorsione
      E se lo siamo qua a maggior ragione lo saremo anche dall'altra parte dove la fantasmagoria si accende di molteplici suggestioni

      Per esempio una persona che a te appare come estremamente amabile ad un altro puo' risultare oltremodo sgradevole

      Quella stessa persona puo' personificare due comportamenti diversi senza nemmeno rendersi conto del perche'

      Siamo intrisi nel dualismo come i pesci sono compenetrati dell'acqua in cui nuotano

      Occorre persuadersi quotidianamente di realizzare una disciplina emotiva continua evitando di impazzire di fronte a una prospettiva cosi' tanto vasta e altrettanto sbarrata

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    4. Per uscire dal gioco bisogna sganciarsi dalla mente. La mente ci tiene qua in continui loop inutili e deleteri.Pensare a qualcosa che non puoi risolvere ti tiene giu' e non serve a niente. In questo periodo e' difficile perché siamo bombardati (proprio per questo) ma non impossibile. Tralaltro come sostiene Ghigo ce' un mare di energia basta solo alzare la frequenza per sentirla.

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  5. Eppure, sappiamo che alzare la frequenza non e' una frase di sola circostanza

    "Basta" solo alzare la frequenza non e' come girare la manopola della radio

    Non significa nemmeno lo "star bene con se stessi"

    Sganciarsi dalla mente non si puo' finche' rimaniamo in questa dimensione cosi' come non puoi levitare per l'aria agitando le braccia

    Alzare realmente le frequenze e' fare (perdona il francesismo) un bucio di culo immane!! Crediamo di provarci sinceramente ma equivale all'arrampicarsi pesantemente zavorrati su una pendenza estremamente scivolosa

    Quel "basta alzare" sottenderebbe a intraprendere una vera crociata interiore

    Alzare la frequenza vuol dire, in una certa misura, almeno inizialmente, andare risolutamente contro se stessi...chi tra noi puo' asserire di esservi riuscito?

    Andare oltre il dualismo significherebbe anche il rendersi asessuati...e' un'assurdita' pari alla riuscita della ricerca graalica o delle fatiche eraclidee

    La mente appunto mente e a me sembra che siamo ancora ostinatamente legati a questa primigenia menzogna

    Anche se in effetti questo non sarebbe nemmeno un problema da risolvere, ugualmente, ignorarne la realta' significa non comprendere la gravita' del proprio stare

    Non si scende agevolmente da questa giostra









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  6. Buongiorno
    secondo me c'è un errore di fondo in tante nostre argomentazioni. Non credo che sia proficuo e pertinente ragionare in termini di "Andare oltre il dualismo significherebbe anche il rendersi asessuati...e' un'assurdita' pari alla riuscita della ricerca graalica o delle fatiche eraclidee".
    Inopportuno e controproducente perché è vero.
    Ma è vero perché noi, nell'immaginare di muoverci verso un superamento dell'individuazione trascuriamo completamente che noi SIAMO IN QUESTA DIMENSIONE.
    Sarebbe molto più maturo, proficuo e inaspettatamente creativo se tendessimo ogni energia verso un'intenzione di vita vissuta che, conscia dei propri limiti, della propria dimensione si muovesse all'interno di un "fare" che progressivamente sperimenta qualcosa di altro, un minuscolo piccolo assaggio di ciò che supera la nostra caratteristica principale nel mondo sperimentato: l'intelletto.
    La sua etimologia ci dà ragione di uno "scegliere", un "raccogliere" (LEGERE) il "meglio" (INTUS). Non sento come mio obiettivo l'ascetismo quanto, in un ambito sociale, la CON-SAPEVOLEZZA e in un ambito personale la SAPEVOLEZZA compassionevole.
    Un saluto a tutti

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  7. Risposte
    1. Nessuno ha parlato di ascetismo ne di non essere empatici . Ognuno vede la realta in base ai propri programmi mentali,quindi la realtà non esiste in quanto tale, perché e' la somma di tutte le realtà di ognuno. Se non esiste in quanto tale un unica realta'significa che e' tutto un costrutto mentale e quindi completamente "modificabile". Modifica dentro e modificherai anche fuori non significa sbattitene i coglioni di tutto e tutti. Il fatto di star qua a crogiolarsi e a deprimersi porta a un qualcosa? Chiedo perche sembra vi divertiate a fare la parte del martire depresso

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  8. ...beh...no...martire represso no

    Sicuramente uno prende atto della grande distorsione presente e cerca di agire contrariamente al senso di giro imposto dalla giostra arcontica che e' il giro zodiacale delle ere...o almeno...ambirebbe a farlo

    Non credo qui vi siano contenuti depressivi casomai delle riflessioni variamente amare e quasi sempre limpide

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  9. Modifica dentro e modificherai fuori e' un principio verissimo che cerco di applicare costantemente seppure contrastato da forze contrarie...intime o esterne non saprei ben dire

    Ma per quanto puoi realizzare l'irrealta' della realta' se ti tirano una bella pietra sulla testa il dolore ti riporta immediatamente all'imperio della durezza evidente insita nella struttura di questa grande illusione

    Occorre agire mediante provata e sperimentata disciplina metodicamente incisa nell'evidenza apparente della propria quotidianita'

    Altre vie non ci sono

    Altro che depressione

    Questa e' la traccia operativa di una percezione amara e solare da cui distillare un tipo di soavita' quasi inavvertibile e totalmente ignota alle coscienze ottenebrate

    Se dici che qui uno si diverte a rappresentare la parte del martire represso allora, mi dispiace dirlo, non hai minimamente compreso lo spirito superfluo di questa nostra Gravitas (Lieta Gravitas)

    Talvolta Lieta ma affatto divertita

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    1. A me è capitato spesso di vivere senza stimoli indotti. Lo scorrere del tempo si ferma, tutto appare come immerso in una immota calma, emergono energie e forze inusitate. Non so se sia lo stato del benessere nirvanico oppure una sorta di autosuggestione. Se ognuno di noi sperimentasse tali sensazioni forse la condivisione e la fratellanza avrebbero un'altro peso nelle nostre esistenze.

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