Nella foto qui sopra, Bettino Craxi all'uscita dell'hotel Raphael a Roma, dietro Piazza Navona, ove si era da poco conclusa una manifestazione del partito della sedicente sinistra (credo si chiamasse PDS l'allora già smembrato PCI). Chi scrive era presente e vide ed udì la pioggia di monetine cadere sui tetti delle auto della scorta di Craxi.
Fu la fine politica di un sistema, collassato dopo Tangentopoli, un periodo del bengodi di cui i più maturi ricordano bene gli eventi, non senza una vena di malinconia. L'Italia marciava forte in tutti i settori, giravano tanti soldi e le imprese crescevano. C'era tanto ottimismo ed anche tanto malaffare, senz'altro. Da quel momento conclusivo ci siamo avviati su di un piano inclinato sino alle disastrose condizioni attuali. Fondamentale quindi ripercorrere quegli eventi storici e porsi delle doverose domande.
Il malaffare è connaturato al sistema finanziario occidentale. Occorrerebbe quindi rileggere quegli eventi giudiziari che hanno portato alla fine di quel periodo d'oro e scorgerne possibili mandanti o quanto meno beneficiari. La sinistra italiana (quella che discende dal defunto PCI) sembra sempre più il cavallo di Troia utilizzato dal globalismo rapace per inficiare e sabotare la potenziale enorme ricchezza umana e produttiva del nostro paese. Interessante in merito questo stralcio di una intervista a Stefania Craxi, tratto da quotidiano:
Che cosa è stata Tangentopoli? Stefania
Craxi guarda dritto negli occhi e accusa: «Un grande attacco al primato
della politica, sostenuto e voluto dal potere della finanza
internazionale». A quali ambienti si riferisce? «Io
li definisco come massoneria finanziaria, ma comunque parlo di quegli
ambienti, di stampo sicuramente anche americano, che hanno operato in
quella brutta vicenda per contribuire alla caduta del sistema politico e
dunque alla caduta di Craxi». E la magistratura, l’industria e la finanza italiane, la sinistra, il Pds, che ruolo hanno avuto? «Non
parlo della magistratura che è stata uno strumento, fatta spesso di
controfigure utilizzate e dopo scaricate: come Antonio Di Pietro e lo
stesso Borrelli, che ha finito la sua parabola di vita in totale
solitudine. Voglio citare, invece, le forze che si sono messe al
servizio di quel golpe mediatico-giudiziario: le grandi famiglie
industriali, che non a caso erano anche proprietarie dei giornali, e il
Partito comunista, che al posto della via del socialismo riformista e
democratico sceglie la via giudiziaria al potere. Pagandone le
conseguenze e facendone pagare le conseguenze a tutti». (...)
Beh nel tempo la storia si ripete. Di recente è successo al grido: "onestà onestà" non trovate? Sicuramente ce n'è tanto bisogno (di onestà) ma bisogna sempre fare attenzione a chi GRIDA. Nessuno ha mai voce poi, all'improvviso, qualcuno può addirittura gridare, ha un seguito, ha i mezzi... si con un po' di ostacoli ... eh ci mancherebbe altro... bisogna rendere credibili le favolette.
RispondiEliminaIo mi sono fatta una specie di massima che ho riscontrato praticamente essere sempre valida: mai seguire i fenomeni di massa. Non si tratta di essere aristocratici, tutt'altro.
Hanno orchestrato tutto, a partire dalle am lire del 43, dal piano Marshall, dalle infiltrazioni mafiose nella politica, dall'asservimento dei giornali. Logico che alla fine hanno potuto fare tutto quello che volevano.
RispondiEliminaPossiamo andare anche più indietro, all'unità d'Italia voluta dalla massoneria inglese, oppure al prologo del fascismo...tutto in Italia puzza di eterodiretto, purtroppo.
EliminaI enjoyyed reading your post
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