29/11/19

Due pensieri sulla Raggi e il Movimento 5 Stalle


Quando si riflette sull'attuale Sindaco di Roma, Virginia Raggi, il pensiero vola allo sfascio in cui giace la Capitale, all'assenza di idee e programmi, alle figuracce di inaugurazioni in pompa magna per opere di manutenzione ordinaria delle quali in genere, semmai, ci si vergogna. Si pensa inoltre al pianeta delle conventicole, dei favori e delle mafie a cui l'attuale giunta non ha certamente dato il 'colpo di grazia', chissà perché.
 
 
Poi ci si sofferma sul lato umano del personaggio e qui cominciano i problemi. Il pensiero non riesce a trasformarsi in parola. Si è trattato di un candidato scelto davvero bene. Non è possibile odiarlo e nemmeno amarlo, è sfuggente alle definizioni. E' come lo stile post-moderno, come prendere posizione? E' stata attaccata giustamente dalla stampa e dai suoi avversari politici ma nessuno ha avuto le capacità intellettuali per definirla nella sua interezza, per delinearne un suo, seppur sommario, profilo umano. Com'è mai?
 
 
La Raggi rappresenta bene il movimento 5 stalle, ne è una sua metafora ambulante. Il danno che il movimento produce è evidente eppure si tratta di un fiume senza capo né coda, di un oggetto gelatinoso imprendibile, in fondo per questo, e solo per questo, affascinante. A partire dai suoi ridicoli ed inquietanti vertici oscuri (Grillo e Casaloggia - dalle cariche addirittura ereditarie che nemmeno Kim Jong Su!) sino all'ultimo dei suoi adepti, echeggia nel movimento il senso raggelante del vuoto, attualissimo e futuristico vuoto.
 
 
Quel vuoto che ti impedisce di infierire, di tentare di comprendere, di giudicare. Un blob ben confezionato da chi la sa lunga sulla manipolazione della pubblica opinione, altro che movimento spontaneo! Semmai spintaneo. Che dire? Il nostro paese doveva subire anche questo: una ennesima intrusione volatile nel suo substrato amministrativo. Nel frattempo, i predoni globali razziano il razziabile indisturbati. Complimenti, come diceva Bush: mission accomplished!

5 commenti:

  1. Anzitutto è una poveraccia che andava in giro a recuperare crediti non pagati per conto della Asl di Civitavecchia, il ruolo del vecchio esattore del Monte dei Paschi, per intenderci. Ruolo che continua a ricoprire egregiamente adesso, solo su scala maggiore per conto dei creditori del comune di Roma. E' sempliciotta, ma ha imparato bene la lezione universitaria e la sua condizione sociale gli dà una carica di arrivismo e voglia di restare dov'è arrivata da renderla immune da qualsiasi scrupolo morale. Poi, giustamente, è de sinistra, atta ad intercettare il classico elettore cinque stelle. Di più, è antifascista e anti-antisionista, freme quando nomina queste categorie, va ogni anno in pellegrinaggio ad Auschwitz ma non dimentica di omaggiare il Papa. E' una donna, "la sindaca", e incarna bene l'emancipazione femminile, è giovane, quindi rappresenta il nuovo, è sempre magra il che non guasta e non è né bella né brutta, un po' scialba forse, ma se era come la Carfagna sai a Roma quante gliene avrebbero dette.. infine fa l'avvocato ed è quindi deontologicamente priva di scrupoli e pronta alla menzogna, cosa che ha messo in pratica alle spalle delle centinaia di migliaia di ingenui che l'hanno votata.

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    1. Si, ottima sintesi. Direi che l'assunto del mio post è stato superato...

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  2. Quelli di prima invece erano dei supereroi...

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