13/11/19

Tutto va bene - L'orrore nella pubblicità


Se c'è una potenza manipolatoria delle masse efficace e garantita, quella è la pubblicità. Ormai è pura pubblicità anche la politica, l'istruzione, la sanità e perfino la giustizia. La pubblicità è il valore aggiunto al nulla, l'appendice che diviene sostanza, l'involucro che diventa contenuto. La pubblicità è ovunque e comunque, non si ferma mai neppure nelle tragedie del vivere quotidiano.

E' data per scontata: esiste e basta, eppure non è proprio così. C'era un tempo in cui la pubblicità era inscritta in recinti ben delimitati, annunciati da squilli di trombe o cornici ben visibili. Oggi è invece il complemento a qualsivoglia contenuto espressivo tanto da arrivare all'impossibilità di distinguerla da altre forme comunicative.


Di ciò si erano accorti gli artisti POP, gli epigoni di ciò che veniva definito una volta 'Arte contemporanea'. Nelle loro opere cedevano volentieri il passo al nulla aggiunto, segnalandone la priorità oltre qualsiasi possibile contenuto. La pubblicità impone se stessa con una spregiudicatezza imbarazzante. Nemmeno i regimi totalitari più espliciti erano riusciti ad imporsi alle masse con tanta forza persuasiva.

Il potere della pubblicità risiede senz'altro nelle tecniche di manipolazione mentale impiegate dai persuasori occulti, quei tecnici della mente al soldo delle multinazionali ben descritti da Vance Packard nel suo imperdibile 'I persuasori occulti', del 1959. Riflettiamo sul fatto che tali centri di persuasione, dopo la pubblicazione del suo libro, sono di fatto scomparsi, mentre invece hanno potenziato di molto la loro capacità offensiva.


La pubblicità sconfina nella pornografia, nella perversione, nell'indecenza. E' al di sopra di ogni categoria etica e morale. Tutto divora e corrompe, distorce e manipola al solo fine di essere efficace: entrare nelle menti dei fruitori e indurli a pensare e comportarsi come desiderato. Guardandoci attorno possiamo affermare senza dubbio la vittoria di tale enunciato.

Occorre infine ricordare come il suo potere sia quello che noi tutti le concediamo. Ormai però è l'unica forma di pensiero coerente possibile, l'unico contenitore di valori sociali condivisi ed imperituri. Vivere al di fuori della pubblicità oggi significa infatti vivere in isolamento da disadattati ... e quindi, ora ... pubblicità! 

5 commenti:

  1. They Live 1982: un film mai così attuale
    https://youtu.be/mcRfaYrKlGY

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    1. ehm... in effetti così sto facendo pubblicità al mio canale...

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    2. Beh, nel tuo caso hai fatto bene, ottimo canale!

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  2. Io ammutolisco sempre la pubblicità, sia in radio. dove mentendo alla gianluca nicoletti ti annunciano “una breve pausa” o “ci risentiamo tra un attimo” - attimo di pria 2, poi 4, poi6, poi 8 ORA DIECI MINUTI...!!! E mi godo IL SILENZIO, una delle freqjue ze più riposanti, meglio della 432 o 440 Hz ! Del resto la terra ha la Sua 7,83, così bassa che è la più vicina al Silenzio Cantator. Per principio NON compro MAI prodotti pubblicizzati, tanto “è sempre lo stesso Cinese che li fabbrica” perché fra “pubblicità” e confezione rimane SOLO un misero 10% per la “qualità” del prodotto, di certo inferiore alla merda animale !

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    1. Aimè temo che il silenzio non esista più. Siamo attraversati da onde di tutti i tipi. Che il nostro orecchio non le scorga è cosa da poco...

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