Scie chimiche dall'alto, veleni dal basso ed in mezzo tante, tante radiazioni: ecco la nuova biosfera, il nuovo brodo primordiale che sta modellando le nostre menti e la genetica degli anni a venire. L'obiettivo di tanto lavorìo ci appare oggi abbastanza chiaramente: modificare la genetica terrestre per ottenere forme di vita robotizzate, prevedibili, obbedienti. Consenso informato compreso, ovviamente.
Il processo di digitilizzazione di tutte le attività umane è propedeutico a tanta opera. La smaterializzazione della moneta, la politica del surrogato, l'iniezione di venéfici medicamenti, in una parola: l'imposizione subdola ma continuativa del nuovo ordine mondiale. Ormai l'abbiamo decifrato: è una forma di manipolazione totale, un tentativo di assoggettare tutto e tutti a ragioni superiori, quelle dell'automazione, per rendere labile il legame tra corpo ed anima e permettere quindi una facile predazione di quest'ultima.
Le guerre si fanno per l'energia. Energia umana, del dolore e della morte. Energia fossile, della nafta e dei gas. Energie sottili. Questa guerra ha l'amarissimo sapore dell'ultima speranza, della battaglia decisiva. Dopo di ciò, l'umanità rischia di ripetere tutto il suo cursus dal principio, sperando in una liberazione definitiva da venire in un altro ciclo esistenziale.
Come sarà la transizione? Semplice domanda: la stiamo vivendo proprio in questi anni. Un periodo dissestato con la comunità umana in preda a deliri di protagonismo nello scenario di un brutto circo assordante. L'apoteosi del caos, del narcisismo, della confusione e della perdita di radici, della solitudine e dell'entropia. Un piano inclinato verso un grigio siliceo, dopo una china già valicata, del grande mare nero dei bit.
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