Articolo 21: Tutti
hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo
scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Carpeoro e Franceschetti: La radice “Mg”, in sanscrito, significa “conoscere”. Nel momento io
cui io conosco, per espandere il mio essere e accrescere la mia consapevolezza,
io sono un “magister”; nel momento in cui utilizzo questa mia conoscenza non
per l’essere ma per il potere, e quindi per cambiare il
comportamento degli altri, allora io sono “magus”. Il pensiero magico
stabilisce un’area all’interno della quale non valgono le regole vere, quelle
dell’universo; valgono le regole del “magus”, e quel territorio si chiama
“cerchio magico”.
In Italia chi controlla i
magistrati? Altri magistrati. Da noi funziona tutto così. Il controllore
dovrebbe essere avulso da ciò che deve controllare: in Italia, invece, il
contollore controlla se stesso – per regola.
Perché nessuno vuole che
la giustizia funzioni veramente, e quindi ogni riforma non fa che peggiorare il
sistema
già traballante, in quanto tra le tante falle del sistema
si insinuano e camminano spediti i corrotti, i criminali, i favoriti. Perché
nelle cause più importanti ho sempre vinto dove avevo torto e perso dove avevo
ragione. Perché molti avvocati sono
molto più criminali dei criminali che difendono, e i giudici sono molto più
criminali dei criminali che condannano.
Non pretendo di poter esaurire l'argomento con queste poche righe ...eppure gli autori che citi, in un certo senso, danno anche l'impressione di apparire come imbolsiti nei loro giudizi. Se solo questa e' la loro definizione di Magico e Magister allora la loro indagine contempla unicamente i significati involuti delle due terminologie, il cui senso originario attinge ad un principio aureo da cui oggi non e' affatto bene rimanere separati.
RispondiEliminaBisogna aderire quanto mai sia possibile a determinati valori cosiddetti ermetici.
Tutto va riferito e ognuno distillera' secondo le proprie possibilita' il succo sapienziale di una "dottrina inesistente".
Magio-Mago, innanzittutto, indica il Magno Purificatore della matrice corrotta in cui il demiurgo omicida ha incastonato l'ideazione cosciente dell'uomo. Mago opera nell'immago, indicando con cio' la disciplina ideativa contraria alle fantasmagorie ingannevoli proiettate dall'ego.
Il vero mago agisce contrariamente all'ordinaria brama di potere volgare, anch'essa una distorsione dell'ideazione realizzativa dell'essere.
Ho potere nel momento in cui dissolvo da me ogni invischiamento della personalita' nella trama ordinaria indotta dalla quotidianita', ricavando da questa impercettibili motivi di elevazione anziche' di depressione.
MaGus - MaGio, intende una volonta' che agisce contrariamente alla determinazione del circoscritto e del finito, e che riordina il proprio spazio esistenziale mediante una cosciente Azione Augurale, atto Votivo-Volitivo, che legittima il perimetro sacrale del puro cerchio magico = la coscienza numinosa e che vale il senso aumentato di se' al di fuori della volgare immedesimazione ordinaria filtrata dall'ego.
Inoltre, nel momento in cui utilizzo questa mia conoscenza per l’essere nell'autentico potere, che sostanzialmente vale la sconfitta dell'intimo magnete emotivo che ci rilega alle svianti illusioni della presente dimensione e di altre sottili ad essa coeve, e dunque, intendendo il potere nella sua accezione di totale insignificanza esteriore (Mago e' chi realizza in se' una sorta di Felice insignificanza) il potere e' capacita' di ideazione realizzata fuori dalla "meschina misura personale" e pertanto costituisce all'interno della coscienza la sua accezione propriamente splendente.
Scelgo di essere Magus incognito, stabilendo un’area immaginale d'inesplicabile prestigio intuitivo- ispirativo all’interno della quale non valgono le regole ordinarie dell’universo fisico.
Non e' come scrivono gli autori del cosiddetto pensiero creativo...la loro promessa di una realizzazione egoica tipo il "potere adesso" e' una distorsione valoriale che distoglie dall'autentica impresa ermetica che qui e ora siamo chiamati a svolgere e chi ne ride o la sottovaluta e' massimamente stolto.
I tempi sono quanto mai gravi
Lascio questo commento ricolmo di gratitudine e ancora pervaso da una sorta di limpida esaltazione
Le frasi di Carpeoro e Franceschetti non sono altro che spezzoni di lunghi post o loro interventi discorsivi. Credo di avervi intravisto un'allusione alla Magistratura tutta come incubatrice dei peggiori incubi di noi poveri complottisti. La casta dei giudicanti è infatti oscura, lontana, insondabile, inavvicinabile (da noi profani) e quanto mai geneticamente diversa dal resto della popolazione. In questo aveva ragione il nanetto. Siamo alle solite: l'inversione e il depauperamento di elementi simbolici o linguistici propri, in questa fase della storia dell'uomo è totale. Credo che si alluda ad una specie di divisione tra magia bianca e nera, tra chi si adopera verso l'alto e chi preme con forza verso il basso. Ciao
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