03/10/19

Hiroshima e Nagasaki, perchè?


Nagasaki era il porto ove i gesuiti gettarono le loro basi per infiltrare la società giapponese, era infatti la prima e unica città cristiana quando Il 15 agosto del 1549 San Francesco Saverio sbarcò in Giappone e fu allora che i giapponesi sentirono parlare del Vangelo per la prima volta. Molti samurai e decine di migliaia di semplici contadini e abitanti delle città chiedevano il battesimo. Il dittatore Hideyoshi cominciò a sentire una certa trepidazione davanti al numero sempre crescente di cristiani, soprattutto quando gli uomini del calibro di Takayama cominciarono a parlare di Cristo come del loro Shukun, loro Signore, verso il quale mostravano un attaccamento e una fedeltà assoluta, come si doveva a un vero Signore. Ma questo non minacciava forse il codice dei samurai?

Il dittatore, impressionato dai Gesuiti e dalle loro grandi conoscenze occidentali, fu in un primo tempo favorevole al cristianesimo. Improvvisamente però, in uno di quegli sbalzi di umore che gli erano abituali, lo proibì. Tutti i cristiani giapponesi dovevano rinunciare alla loro religione e tutti i missionari stranieri dovevano lasciare il paese. Per dare una dimostrazione che non scherzava, fece arrestare ventisei cristiani di Kyoto, la capitale, e li fece camminare, a marce forzate, nel cuore di un rigido inverno, fino a Nagasaki, un viaggio di trenta giorni. Essi furono crocifissi al loro arrivo.


I ventisei furono portati alla collina Nishizaka, non lontano dalla stazione attuale della ferrovia di Nagasaki. Ventisei croci, appena allestite, erano allineate dalla cima della collina fino al porto, perché tutti potessero vedere lo spettacolo. Le vittime furono attaccate alle croci con anelli di ferro e corde. Sotto ogni croce stavano due samurai, armati di lance di bambù taglienti; aspettavano l’ordine per infilzare le loro lance nel torace dei prigionieri. L'ordine fu ritardato in modo da far crescere il terrore nei condannati e negli spettatori.


Nel 1945 avvenne il primo test nucleare degli USA in un luogo chiamato: Trinità”! Ricordiamo che, nel marzo del 1945, il Giappone aveva comunicato la sua resa incondizionata agli Stati Uniti i quali, però, ignorando tale resa, continuarono a bombardare le città giapponesi perché l’amministrazione Roosevelt voleva prolungare la guerra al fine di sviluppare la bomba atomica per provarla poi sulla “razza gialla” e quindi dimostrare al mondo intero il potere e le capacità distruttive acquisite dagli Stati Uniti.Verso le 8,15 del 6 agosto 1945, la prima bomba atomica, mai sganciata nella storia dell’umanità, esplodeva ad un’altezza di 580 metri sul centro di Hiroshima.

In pochi istanti, la città si ridusse ad una piana inaridita. Dopo soli 3 giorni, il 9 agosto, venne sganciata una nuova bomba atomica di maggiore potenza su Nagasaki, una città che era già stata colpita dai bombardamenti incendiari ed era costruita su una serie di colline che avrebbero limitato l’efficacia della bomba atomica. Questa seconda bomba era destinata a colpire Kokura, uno dei principali arsenali navali del Giappone e come mai allora fu invece sganciata su Nagasaki, quando il presidente Truman aveva ordinato di bombardare solo obiettivi militari? Dalle ricerche fatte, risulta che per il bombardamento atomico di Nagasaki non vi è ufficialmente alcun responsabile al di sopra del grado di “colonnello”!


Con ventiquattro ore di ritardo, il presidente Truman fece arrivare un nuovo ordine all’aviazione: «D’ora in avanti nessuna bomba avrebbe più dovuto essere sganciata senza il suo esplicito consenso». Che farsa! A Nagasaki viveva il 70% dei cattolici giapponesi. Nagasaki e Hiroshima erano le città nelle quali viveva la quasi totalità dei cattolici del Giappone. Quindi, le prime due bombe atomiche degli Stati Uniti furono, sì, sganciate sulla “razza gialla” ma PER UCCIDERE LA QUASI TOTALITÀ DEI CATTOLICI DEL GIAPPONE! (ed anche, probabilmente a mò di vendetta da parte dei Gesuiti - nda) Quale fu, dunque, il vero intento di queste due prime bombe atomiche sganciate sul Giappone di cui nessuno, in alto loco, volle prendersi la responsabilità?  

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