31/10/18

Immagini di vero Razzismo





Ossa alla Nunziatura Apostolica


Sole24ore - Durante «alcuni lavori di ristrutturazione di un locale annesso alla Nunziatura apostolica in Italia, sito in Roma in via Po 27, sono stati rinvenuti alcuni frammenti ossei umani», spiega il comunicato della Santa Sede. Il Corpo della Gendarmeria, spiega la nota, è «prontamente intervenuto sul posto informando i Superiori della Santa Sede che hanno immediatamente informato le autorità italiane per le opportune indagini e la necessaria collaborazione nella vicenda». Il lavoro degli inquirenti punta in particolare a verificare se le ossa possano essere compatibili con il Dna di Emanuela Orlandi ma anche di Mirella Gregori, le due minorenni scomparse a Roma nel 1983.

Saltuariamente rispuntano fuori le tragiche vicende di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, giovani vittime di oscure trame. Probabilmente i due casi di scomparsa, assai simili, sono utilizzabili ancora oggi come leva per ricatti interni alla Chiesa di Roma. Non dobbiamo dimenticare come all’interno delle cosiddette mura eterne si consumino da sempre rituali satanici che prevedono l’impiego di giovani ragazze e ragazzi come vittime sacrificabili al fine di utilizzarne l’energia animica pura e potente che possiedono. A tali rituali partecipano le elite di potere nazionali ed internazionali forzatamente connaturate al satanismo ed alla predazione di esseri umani. Le ‘ossa’ poi fanno anche pensare … alla skull & bones?

Per approfondire:  

30/10/18

Ogni immigrato è un dono?


Le parole di Bergoglio, gli inviti dei globalisti, le rassicurazioni delle autorità (ex) italiane ed europee non hanno convinto nessuno. L'obiettivo della deportazione programmata definita 'migrazione' è stato raggiunto: fomentare l'odio, accrescere la litigiosità sociale, aumentare le spese statali, creare dissidi e disordini. Le bande di delinquenti erano animelle in fuga da guerre e carestie? Le statistiche sulla popolazione carceraria parlano purtroppo chiaro: stiamo importando una massa informe di sbandati e delinquenti. Chi non ha l'onesta intellettuale per prenderne atto o è un complice oppure un ingenuo lobotomizzato. Non sarebbe difficile distinguere chi ha davvero bisogno di un rifugio sicuro e chi no. Chi ha bisogno di un aiuto esterno e chi no. Non sarebbe neanche arduo porgere l'aiuto in loco. Opzioni stranamente non percorse. Godiamoci il caos allora e ringraziamo chi l'ha immaginato e messo in opera: quella banda organizzata di satanisti incapaci di empatia ma in grado di gestire le vite altrui, senza neanche averne diritto, peraltro.

29/10/18

Nel Regno della Quantità


Saremmo tentati di inscrivere il pensiero di René Guenon nell’insieme degli apocalittici, di quel nutrito gruppo di osservatori che, a partire da John Ruskin, hanno gridato all’umanità intera il pericolo dissolutivo connaturato alla nascente pratica industriale.

Nel vocabolario di Guenon compaiono spesso, in modo quasi ossessivo, le parole contro-iniziazione, dissoluzione, parodia, contraffazione, pseudo-scienza, per indicare in modo esplicito il punto di arrivo della meccanizzazione dell’essere umano in corso e la grande menzogna sottesa alla propaganda dell’idea di progresso ormai imperante. La bassa seduzione verso il moderno, secondo Guenon, ha conquistato tutti tranne pochissimi accorti e ciò non fa ben sperare per un riscatto prossimo dell’umanità.

Il pensiero di Guenon si volge indietro fino all’umanesimo, il primo tassello di quel processo dissolutivo che oggi imperversa. L’involuzione attuale è favorita a suo vedere dall’appartenenza del nostro mondo attuale all’ultima fase del Kahli Yuga, l’età del ferro, il crogiuolo infernale attraverso cui è necessario passare per giungere infine ad una palingenesi sospirata.

Un passo dopo l’altro, un immenso rituale di contro iniziazione si è impossessato dell’umanità, passando per la definizione di scienza (pseudo-scienza per Guenon) sino al materialismo ed all’incoronazione dell’individualismo come fattore essenziale per la dissoluzione finale della nostra epoca.

Apocalittico quindi ma anche propositivo in un certo senso perché lo sforzo di Guenon è quello di indicare i mittenti della parodia dissolvente che scorge nelle potenze dell’inframondo, che tendono così ad attrarre l’umanità verso le loro dimensioni infere, impedendo un’ascesa felice verso il sopramondo.

Tutto il moderno per Guenon è essenzialmente contro-iniziatico. E’ quasi impossibile fare eccezioni. La contraffazione è il tema portante del nostro mondo, la sostituzione è l’opera compiuta. Tutto è inquinato, contraffatto, parodiato. Il Regno della Quantità è ormai quasi compiuto.

Come dargli torto? Gli operatori della dissoluzione sono ovunque. La meccanizzazione è diventata la digitalizzazione del creato, la scansione ferale con la quale si impedisce al reale di diventare unità, di vibrare per analogia, ed invece perdersi nel mare della quantità a scapito della qualità. Ove c’è quantità la qualità scompare per una legge quasi entropica dell’universo. Dove desideriamo spingerci? L’età del ferro è agli sgoccioli ormai e da questa immane battaglia nessuno è escluso.

23/10/18

Microplastiche nelle feci umane


EURONEWS - Si tratta di un piccolo studio pilota, propedeutico ad un'indagine di più ampia portata. Tuttavia, i risultati sono già preoccupanti: tracce di nove tipi di microplastica sono state trovate nelle feci di otto pazienti provenienti da otto paesi diversi. Ricercatori dell'Università di Vienna e dell'Agenzia austriaca per l'ambiente hanno eseguito lo studio su pazienti provenienti da Finlandia, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Polonia, Russia, Regno Unito e Austria, e hanno trovato microplastiche in ogni singolo campione.

Questo è il primo studio nel suo genere e secondo il direttore della ricerca, il dottor Philipp Schwabl, "conferma ciò che abbiamo da tempo sospettato, che la plastica raggiunge finalmente l'intestino umano. Ciò che significa per noi, e soprattutto per i pazienti con malattie gastrointestinali, è di particolare preoccupazione. Le particelle più piccole sono in grado di entrare nel flusso sanguigno, nel sistema linfatico e possono anche raggiungere il fegato. Abbiamo bisogno di ulteriori ricerche per capire cosa significa questo per la salute".

Le feci sono state analizzate dall'Agenzia austriaca per l'ambiente per rilevare 10 tipi di plastica seguendo una nuova procedura analitica. Sono state trovate fino a nove diverse materie plastiche, con dimensioni comprese tra 50 e 500 micrometri, le più comuni sono il polipropilene (PP) e il polietilene tereftalato (PET).

I ricercatori hanno trovato in media 20 particelle microplastiche per ogni 10 grammi di feci. Lo studio è stato presentato al congresso europeo di gastroenterologia a Vienna. Questa è la prima prova attendibile ma non è davvero una sorpresa, poiché studi precedenti hanno rivelato che le microplastiche non solo hanno invaso i mari, ma sono presenti anche nei molluschi e nei pesci che mangiamo o addirittura nell'acqua del rubinetto.

22/10/18

Succede a Roma, 21/10/2018


Patria o Muerte!


Queste righe sono rivolte principalmente agli ex comunisti, alle persone ingenuamente di sinistra od ai cattolici creduloni che hanno perduto il senso della patria, ossia dell'identità nazionale. Ai primi vorrei ricordare come le icone del loro pensiero siano state fermamente patriottiche. Oggi quel che rimane di quello spirito è stato sabotato ad arte dai globalisti che vorrebbero farvi credere che il concetto di patria (uno spazio fisico e mentale da difendere e da amare) sia appannaggio delle sole destre xenofobe e razziste. Non è così. Svegliatevi ed anzi: risvegliatevi!

L'identità nazionale di un popolo è un baluardo a difesa di ogni essere umano sul pianeta terra. Ogni singola identità di ogni nazione impedisce ai globalisti di predare indiscriminatamente e vendere a tutti la stessa sbobba, lo stesso prodotto, frutto di perdita del senso sacro del territorio. Non è retorica fascista, non è altera chiusura mentale ed anzi il contrario. Solo da italiani possiamo andare nel mondo a regalare ciò che abbiamo di buono. Solo da italiani possiamo essere modello di sviluppo e coabitazione per il resto del mondo. Quando ci ritroveremo una massa di individui rintontiti, confusi ed armati l'uno contro l'altro, cosa potremmo mai donare al nostro prossimo?

La cosiddetta immigrazione non è altro che un'operazione condotta dalle elite occulte per creare conflitti, fomentare disordini, impoverire e far perdere l'identità nazionale, in poche parole: indebolire una nazione. La cosiddetta accoglienza è solo un modo edulcorato per definire l'inutile lavorio di integrazione di genti che non vogliono (giustamente) integrarsi. Guardate alla civile Francia ed al fallimento totale delle pur attente e decennali politiche di integrazione!


Tutti sanno che conservare i propri usi e costumi è un punto di grande forza. Tutti tranne voi amici. Rifletteteci. Se anche 'accogliessimo' in pace decine di migliaia di disperati all'anno, non cambierebbe nulla a livello globale (i disperati infatti sono miliardi) ma cambierebbe molto qui da noi in termini di litigiosità sociale, aumento della criminalità (è così purtroppo, inutile far finta di nulla) e perdita delle identità culturali. Ricordatevi almeno delle parole inequivocabili di Ernesto Guevara. Ricordatevi dei fallimenti integrativi francesi e scandinavi. Pensate alla civile Spagna che malmena senza pietà chi tenta di entrare nel proprio suolo patrio. Perché non dite nulla contro la Spagna? Perché sputate bile contro chi oggi rappresenta in Italia e democraticamente i desideri di un popolo?

12/10/18

Darwinismo e Transumanesimo


Il darwinismo è caduto. Non esistono evidenze scientifiche che convalidino la teoria darwinista dell’evoluzione ed anzi al contrario, è stato dimostrato come le specie non evolvano ma rimangano sempre uguali a se stesse. L’intervento esterno creativo e manipolativo sul pianeta Terra è quindi ad oggi un’opzione tutt’altro che peregrina. L’homo sapiens ad esempio è comparso dal nulla circa 300.000 anni orsono ed è inutile cercare ancora il celebre anello mancante inesistente. La teoria dell’evoluzione ha influenzato pesantemente il corso degli eventi dei secoli appena trascorsi ed ha avallato visioni materialistiche e scientiste della realtà ormai da superare ed ignorare eppure propinate ancora in ambito accademico come le uniche possibili.  


Da una intervista al prof. Mariano Bizzarri, docente di Biochimica e professore di Patologia Clinica presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università La Sapienza di Roma: “Cosa ne pensa delle giornate celebrative per Darwin? Perché, secondo lei, non accade lo stesso per altri celebri uomini di scienza?

«Nel tempo Darwin ha finito per diventare una bandiera del pensiero “progressista”, spesso a prescindere dal contenuto scientifico dei suoi contributi che, peraltro, sono largamente sconosciuti sia dalla maggioranza della popolazione sia a molti ricercatori. Di Darwin si conosce una sorta di vulgata rimasticata e semplificata che non di rado viene confusa con i contributi di ciò che conosciamo come “post-darwinismo”, anche questo estremamente variegato e tutt’altro che omogeneo al suo interno. L’ipotesi darwinista nell’accezione correntemente propagandata offre una spiegazione semplicistica (e quindi facilmente comprensibile) a tutti coloro che, in fondo, vogliono porsi meno problemi possibili per spiegare questioni complesse come l’origine della vita e dell’evoluzione.


Da un altro punto di vista il neo-darwinismo ha prodotto una pseudo-evidenza scientifica che ha legittimato e nobilitato le filosofie materialiste e le politiche anti-metafisiche (ed anti-religiose) del novecento. Non desta meraviglia, pertanto, che il “darwinismo” sia diventato la bandiera tanto del marxismo, quanto del pensiero biotecnologico affermatosi negli USA e quindi in Europa a partire dai primi anni ’70. L’obiettivo, in entrambi i casi, è quello di spiegare la vita in termini di semplici interazioni meccaniche e molecolari, confinando a tale livello la complessità della Biologia.


A prescindere dalle implicazioni filosofiche, tale approccio ha legittimato lo sviluppo di un’industria che sulla manipolazione dei mattoni fondamentali del vivente (si pensi solo agli OGM) ha costruito le proprie fortune. Pensiero progressista e industria del biotech hanno così sorprendentemente stabilito una insana alleanza. Come non ritrovarsi quindi d’accordo nel celebrare colui nel nome del quale tutto questo è stato reso possibile?».

11/10/18

Indagine sulle Anomalie Solari


Un Popolo senza Rivoluzioni


Ci hanno fatto credere che non esista un popolo italiano, che sia improprio parlare di italiani, che siamo stati nei millenni terra di conquista e di migrazioni. L'unione risorgimentale è stata un'operazione massonica, propedeutica a quell'altra costituzione massonica che è l'unione europea, comunque sia andata però, condividiamo terre, storia, lingua e costumi ma, soprattutto, viviamo l'oggi oberati dai pesi immondi affibiateci da un costrutto statale illibertario ed omicida.

Tassazioni brutali, clamorose regalie estere, sperperi progettati e realizzati alla luce del sole, avvelenamenti sistematici della popolazione ... il tutto per impedire un benessere diffuso che avrebbe potuto riguardare tutti gli abitanti della penisola potenzialmente molto ricca.

All'indomani dell'omicidio Matteotti larghi settori della popolazione avrebbero potuto insorgere ma non lo fecero. Dopo l'imposizione del tritacarne/governo Monti (un vero e proprio golpe finanziario) le popolazioni italiche avrebbero dovuto insorgere ma non lo fecero. Al paese è mancata quindi una rivoluzione, non violenta ma serena e decisa. Una rivoluzione delle coscienze, un deciso scarto interiore che sia in grado di scardinare i sigilli che secoli di imposizioni hanno scolpito nel nostro DNA.

Chissà che non sia giunta l'ora per comprendere quanto ci hanno rubato e quanto potremmo riprenderci. Chissà che non sia giunta l'ora di ripartire faticosamente da zero, liberi però.

Il misterioso Saul di Tarso

 
Chi fu realmente Shaul Paolo? Un uomo dai due nomi (uno sacro e uno profano), un missionario alla frontiera di due mondi (quello giudaico e quello ellenistico), un intellettuale autore di un'originale sintesi tra due culture (quella ebraica e quella greca). Feroce persecutore dei primi Cristiani, si trasformò in uno dei più accesi testimoni della parola di Gesù. Ma cosa lo spinse ad abbandonare tutto e a percorrere instancabilmente strade e mari del Medio Oriente per diffondere, tra gli ebrei della diaspora e i gentili, il Vangelo?
 
Questa la prefazione al documentatissimo libro di Riccardo Calimani sull'ebreo inventore del cristianesimo. Senza l'opera infaticabile di Saul infatti, il cristianesimo sarebbe davvero molto diverso da come è stato nei millenni a seguire. In fondo si tratta di un messaggio libertario o di un tentativo riuscito di propaganda indirizzato ai gentili per indurli all'avvicinamento ad una religione ebraicizzante e soteriologica ma accessibile e ben comprensibile?
 
Dal mistero sulla sua prima missione inquisitoria e sanguinaria fino alle oscure vicende contraddittorie che nascondono la sua fine, il messaggio di San Paolo va letto attraverso i suoi scritti e le sue azioni. L'abbandono della legge antico testamentaria per l'accesso diretto alla salvezza senza la necessità di dover espiare colpe emendate dalla nascita di Gesù, è stato un astuto espediente per favorire la diffusione dei vangeli oppure una apertura al bene universale, dispensatore di perdono, amore e carità?
 
Dalle sue vicende terrene, ne esce una personalità complessa e sfuggente. Da fariseo stretto osservatore delle leggi a propugnatore libertario, il passo è davvero lungo per immaginarselo privo di conseguenze personali. Leggiamo quindi il libro di Calimani per approfondire la vita e le opere di un uomo che ha cambiato il mondo, dopo quella notevole singolarità storica della nascita di Gesù, un crocevia, un confine tra il mondo antico in cui 'regnavano gli dei', ed il mondo moderno in cui sono gli uomini a regnare, sul filo incerto di una storia ed una archeologia, moderno terreno di battaglia ideale.         

06/10/18

Una suadente Sostituzione

 
Non credo che l'umanità sia consapevole, se non in minima parte, di ciò che sta per colpirla. Questa invasione strisciante è davvero ben occultata ed addirittura proposta come desiderabile ed auspicabile. Fino a pochi decenni orsono, si sacrificava la vita stessa per la salvezza della propria anima, oggi si prolunga la vita il più possibile e con qualsiasi mezzo a dispetto dell'anima. La materialità ha sostituito la spiritualità ed a nulla o a poco valgono le sedute psicanalitiche per rimediare a questo sprofondamento oscuro.
 
 
La seduzione della macchina è forte. La fusione biologico/inorganico è una tentazione insopprimibile. Basta osservare intorno a noi i nostri simili intenti ad usurare i polpastrelli sugli smartphone per rendersene conto. Quanto attrito generato inutilmente, quante energie buttate al vento! L'oscuro e profondissimo nitore della macchina attira l'uomo come mosca al miele. Peccato che dietro lo schermo nero non ci sia altro che il nulla, la fuga dell'anima.
 
 
Anima era qui per fare esperienza ed in un mondo robotizzato, ove tutto è previsto e prevedibile, non albergherà più. Il nostro destino è un pianeta spento? Febbrile, rovente magari ma privo della vera luce? Riflettiamoci ed agiamo ora. La grande manipolazione è già cominciata da decenni, o non ce ne siamo accorti?

04/10/18

Annotazioni sul Terrificante 'Conosci te Stesso'


La speranza mondana è frutto che matura
di rado, e che pertanto divien cenere scura;
è neve nel deserto, che sull’arida
sabbia risplende appena un’ora o due e non dura
(Rubaiyat di Omar Khayyam)

fragmenta - Scendere quaggiù, prendere parte all’esistenza, vuol dire partecipare ad un’esperienza davvero notevole quanto effimera. La consapevolezza di ciò è variamente ostacolata da molteplici incomprensioni e difficoltà, da assuefazioni indotte dall’ingannevole ovvietà che sembra circoscrivere la dimensione finita delle cose e della vita tutta. Occlusi nel corpo, dovremo far di tutto per accorgerci del nostro significato energetico, poiché rimaniamo prevalentemente dimentichi dello splendore che al di qua del limite evidente rifulge. In questo nostro momentaneo apparire sospinto dall’onda del divenire, prima che ogni desiderio torni ad immergersi nella fluttuazione declinante dell’istante, riassorbito dall’inconoscibile abisso da cui tutto è scaturito, dovremmo cercare di comprenderne i motivi illusori che sviano la nostra rotta interiore. In sostanza, scendere nel cuore delle illusioni, significherebbe chiarire maggiormente la comprensione di sé, ma il conoscere se stessi, costituisce anche l’invito a districare la matassa di un paradosso irrisolvibile.

La proverbiale frase gnōthi sautón, costituisce l’enigma maggiore che il dio rivolge all’uomo, un enigma destinato a rimanere irrisolvibile alla sola ragione.Al conoscere se stessi, varrebbe la valorizzazione intuitiva dell’inudibile accordo, dell’armonia profonda, (nascosta) che rilega l’attenzione cosciente al senso della spaventevole, tremenda, meraviglia latente in ogni istante del giorno e della notte. E’ l’enigma che appartiene alla stessa malinconica consapevolezza del dover morire, il cui valore, inevitabilmente avviato sul declino dei tempi e del proprio tempo, consisterebbe nella capacità di saper amalgamare l’amarezza della fine assieme alla luminosa bellezza che la corrente vitale infonde (sebbene in forma intermittente) alla presenza cosciente.
L’irrimediabilità della sofferenza, è una consapevolezza che può divenire il crogiuolo emblematico in cui riversare sapientemente il dolore di ogni possibile lutto, fuso assieme alla determinazione dell’oltre.

La radianza che informa la vita ne preavverte la stessa rovina. Ogni germogliazione avviene sul confine invisibile che separa il rinnovamento dalla catastrofe. A cosa ci esorta la cosiddetta Sapienza Antica? A non rimanere insensibili della disperata bellezza che ogni fioritura dischiude. Il suo profumo equivale all’ineffabile gioia che prelude l’elaborazione di un nettare emblematico. Ogni fioritura rivela una stupefazione sorretta sullo stelo del dolore e nutrita dal terreno della disperazione. Tutti i poemi antichi insegnano proprio questo e niente altro ha davvero significato in questa vita se non la facoltà di poter esprimere una tale dedizione verso il mistero dell’esistenza (vera alchimia).

L’uomo non dovrà smarrirsi tra l’assurdo vuoto che separa l’atomo dall’atomo. L’ordito nascosto che ci rilega a questa vita, riconduce a un tracciato puramente immaginale, coinvolto da ogni possibile visione (orrenda quanto luminosa) rimandata alle infinite lontananze dei molteplici orizzonti allegorici che circoscrivono la nostra ideazione – essa è propriamente spirituale – in quanto (i capolavori delle opere antiche testimoniano) è ciò che è più assurdo a determinare la maggiore forza esprimibile nella creazione materiale. Dire Uomo, innanzitutto, è significare sogno: è la nota immensità in cui s’annega ogni pensiero e ogni identità si confonde.  (Giovanni Ranella)