20/05/19

Si abbattono le grandi alberature per facilitare l'irradiamento della rete 5G sugli esseri umani


di Maurizio Martucci - Altro che potature programmate fuori stagione. Abbattimenti di alberi per le strade di mezzo mondo. Una vera e propria strage di verde pubblico è in corso in Occidente. Roba ma vista prima d’ora, se non altro per l’anomala sincronicità nell’esecuzione dei tagli: Inghilterra, Scozia, Irlanda, Francia, Olanda, America e Italia. Decine di migliaia di alberi (anche secolari e rigogliosi) tagliati con disinvoltura alla luce del sole, sotto gli occhi di tutti, tra gli interrogativi dell’opinione pubblica e le proteste di chi, sgomento per l’anomala coincidenza, s’interroga sui risvolti meno evidenti spingendosi alla ricerca di verità occulte...

Dietrologia? A placare gli animi non bastano le relazioni tecniche di agronomi che (legittimamente) certificano malattia e morte naturale di arbusti, fogliame e rami. Perché il problema non è tanto (e solo) saperne di più sullo stato delle piantumazioni abbattute, ma capire se esiste un motivo più subdolo e soprattutto se in tutto questo ci sia una regia nell’esecuzione: perché decine di migliaia di alberi sono stati abbattuti tutti insieme, proprio adesso? Anche in città distanti decine di migliaia di chilometri l’una dall’altra? In Europa come in America?

Nella Smart City Prato sono scesi in strada gli attivisti del comitato locale Stop 5G, cartelli in mano hanno accompagnato la chirurgica esecuzione mostrando slogan su un’ipotetica correlazione col wireless di quinta generazione: PIU’ ALBERI, MENO ANTENNE, l’equazione sfilata in corteo pure nel Friday For Future.


E’ successo così anche alle porte di Roma, dove il Comitato Stop 5G Cerveteri ha diffuso una nota in cui veniva chiesto al Sindaco ceretano di chiarire sulla contestata demolizione. Alessio Pascucci, primo cittadino nella città della necropoli etrusca ma pure coordinatore nazionale di Italia in Comune (il cosiddetto partito dei sindaci fondato dal parmense Pizzarotti dove è iscritta anche una consigliera della Regione Veneto firmataria di una mozione Stop 5G), è uscito allo scoperto accusando di teorie complottiste, rettiliane e terrapiattiste i difensori dell’ecosistema che nell’Internet delle cose ipotizzano il mandante del sincronico abbattimento di alberi, annunciato persino in 60 mila unità a Roma dalla Giunta Raggi.
 
Mentre in Abruzzo, nell’intento di scongiurare il de profundis, le Mamme Stop 5G portano i loro figli nei prati per farli abbracciare agli alberi, manco fossero scudi umani nell’avanzata dell’intelligenza artificiale.

Puntando su studi e consulenze d’esperti, l’inchiesta di Oasi Sana prova a gettare un po’ di luce, tra le ombre di una polemica che promette strascichi non solo in sedi amministrative locali. Interviste e documenti alla mano, ecco cosa ne viene fuori su alberi e 5G. Alla faccia dei negazionisti. Il nesso esiste eccome: tra natura e intelligenza artificiale, tra albero e 5G la convivenza è critica … uno dei due è di troppo!

L’acqua, di cui in genere sono ricchi gli alberi e le piante, assorbe molto efficacemente le onde elettromagnetiche nella banda millimetrica”, sostiene Andrea Grieco, docente di fisica a Milano ed esperto dei problemi legati all’inquinamento elettromagnetico. “Per questo motivo costituiscono un ostacolo alla propagazione del segnale 5G. In particolare le foglie, con la loro superficie complessiva elevata, attenuano fortemente i segnali nella banda UHF ed EHF, quella della telefonia mobile. Gli effetti biologici sono ancora poco studiati, però alcune ricerche rilevano danni agli alberi e alle piante sottoposte a irraggiamento da parte delle Stazioni Radio Base (le antenne spesso sui tetti dei palazzi, NdR)”.


Quindi il sillogismo è presto fatto, alberi = clorofilla = acqua. E le inesplorate microonde millimetriche dalle mini-antenne 5G (senza studio preliminare sugli effetti per l’uomo, nonostante le radiofrequenze siano possibili cancerogeni per l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) trovano nell’acqua e negli alberi un ostacolo nel trasporto dati, non avendo il segnale del wireless di quinta generazione lo stesso campo elettrico né la stessa penetrazione a lungo raggio dei precedenti standard 2G, 3G e 4G. In pratica, l’albero funge da barriera. Le foglie dell’albero assorbono lo spettro di banda del 5G, impedendone l’ottimale ricezione del segnale emesso dalle mini-antenne!

Un documento di 46 pagine dell’autorevole Ordance Survey (si tratta dell’ente pubblico del Regno Unito incaricato di redigere la cartografia statale) sulle pianificazioni geo-spaziali del 5G stilato come manuale d’uso per pianificatori e autorità locali dal Dipartimento per la digitalizzazione, cultura, media e sport, afferma che nella strade urbane si deve prima di tutto “valutare se l’area ha un flusso di traffico significativo e in particolare autobus e camion,” per poi considerare come il segnale del 5G possa essere impattato, cioè ostacolato, “identificando tutti gli oggetti significativi in ​​genere” con altezza “oltre i 4 metri”, quali (ad esempio) “pareti alte, statue e monumenti più piccoli, cartelloni pubblicitari e” (guarda caso) “alberi di grandi dimensioni e siepi alte”, poiché arbusti, foglie e rami “devono essere considerati come bloccanti del segnale” del 5G al pari di materia solida (pietra e cemento).

ECCO L'ALBERO CHE I TECNOCRATI VORREBBERO ...

Se durante i test di valutazione ingegneristica sulla velocità di trasmissione del 5G condotti in particolari condizioni atmosferiche (neve, pioggia intensa) il colosso americano Verizon ha individuato nelle foglie sugli alberi un problema, sempre d’oltre Manica un altro documento (già pubblicato in esclusiva su Oasi Sana) conferma il nesso alberi e 5G. E’ dell’Istituto per i sistemi di comunicazione dell’Università britannica di Surrey a Guildford (est Inghilterra) e dice come i “nuovi modi con cui le autorità di pianificazione locali possono lavorare con gli operatori di reti mobili per offrire enormi opportunità future per le comunità locali (…) è ridurre le altezze dei montanti mobili in modo che siano schermati visivamente da edifici e/o alberi, visto che gli alberi rappresentano l’ostruzione più alta e più probabile. Tuttavia, ciò scherma anche i segnali a radiofrequenza e ha sconfitto l’obiettivo di una copertura affidabile” del 5G.

Le curve tracciate nel diagramma” – continua il testo redatto dai cattedratici – “mostrano come all’aumentare dell’altezza dell’albero sopra la linea di irradiazione della stazione radio base aumenta anche quella che è noto come la ‘zona di Fresnel’ o perdita di ombre”. Giungendo al dunque, infine, dall’Inghilterra vengono smascherati i conflitti tra alberi e 5G, ovvero cono d’ombra e segnale wireless sui lampioni della luce: “Per evitare questa perdita di ombreggiamento ed essere al di fuori della zona di Fresnel, è necessario che l’altezza dell’albero sia almeno 3 metri inferiore rispetto all’altezza della stazione di base”.

In definitiva, sia gli studiosi del 5G dell’Ordance Survey che quelli di Surrey a Guildford, convergono sullo stesso punto dicendo apertamente la stessa cosa: gli alberi con altezza ricompresa tra i 4 e i 3 metri sono un intralcio, un vero e proprio ingombro per la diffusione del segnale elettromagnetico del 5G che, irradiato dai lampioni della luce, non verrebbe recepito a terra dai nuovi Smartphone!

FALSI CIPRESSI, IN REALTA' ANTENNE ...

Come anticipato dal fisico Andrea Grieco, che foglie e piante assorbano l’elettrosmog è risaputo. Lo certifica anche uno studio dell’americana Katie Haggerty che, sul giornale internazionale per le ricerche forestali, ha pubblicato gli esiti sull’influenza nociva delle radiofrequenze sulle piante. “Numerosi episodi sono stati registrati in Nord America”, deduce la ricercatrice condotti esperimenti su piante schermate e non, irradiate da campi elettromagnetici, “la morfologia e il comportamento dei due gruppi esposti a radiofrequenza erano molto simili (…) piantine non schermate e finte schermate avevano tessuto fogliare che variava di colore dal giallo al verde e un’alta percentuale di tessuto fogliare in entrambi i gruppi esposti mostrava lesioni necrotiche. (…) Le foglie nel gruppo schermato erano sostanzialmente prive di lesioni del tessuto fogliare, ma le foglie non schermate e finte schermate erano tutte influenzate in qualche misura dalla necrosi del tessuto fogliare”.

In conclusione, oltre l’umanità l’elettrosmog è pericoloso per ecosistema e piante. E gli alberi sono un intralcio al grande business del 5G. Certo, da qui a dire che tra Europa e America decine di migliaia di alberi siano stati sicuramente abbattuti per installare nuove antenne a microonde millimetriche ce ne passa, ma è un dubbio fondato e tutt’altro che azzardato su cui le istituzioni sono chiamate a chiarire. Responsabilmente. Senza inutili giri di parole.

Anche perché la verità sarà nella prova dei fatti. Su quelle stesse strade senza più verde, spunteranno come funghi antenne 5G dai lampioni della luce?

8 commenti:

  1. Ciao, Ghigo. Sembra un incubo, anzi un film dell'orrore tutto quello che sta succedendo (e non mi riferisco soltanto agli alberi). Ed invece è tutto vero; ma la gente non reagisce.
    E mentre si attendono dati scientifici indipendenti ed attendibili per stabilire se si possa procedere con la tecnologia del 5G (!!!), lo sterminio immane di povere piante procede indisturbato. Piante che non saranno più fra noi.
    Nel frattempo spuntano antenne ovunque, e copiose come funghi.
    Come si può pensare che, dopo un tale dispiegamento di obbrobri (oltretutto non certo economico), si torni indietro e si rinunci all'ennesima innovazione diabolica?
    Essi procedono indisturbati nell'espletamento dei loro piani e se la ridono dei nostri timidi tentativi di protesta. La maggioranza dell'umanità dovrebbe essere cosciente di (TUTTO) quello che sta succedendo e probabilmente a quel punto, unita, potrebbe contrastare chi sappiamo. Purtroppo ci hanno divisi, anestetizzati e distratti con successo, ed a noi, che siamo consapevoli, ed alla Natura innocente non rimane che soffrire e soccombere.

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    1. Si stanno realizzando i nostri peggiori incubi, quelli di 'essi vivono' per intenderci...

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    2. Sono stati abilissimi nel far credere che ogni albero celi una minaccia!

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  2. potenzialita' prodigiose insaccate nella piu' bieca assuefazione alla cosiddetta normalita', contraddistinta da bassissime aspettative esistenziali

    Chi rappresentiamo? Abbiamo sguardi vitrei e facce spente, dal nostro disincanto, piu' o meno profondo, affiora un sicuro indizio di irrimediabile volgarita'...nessuno ne e' escluso

    Alla fine tutti noi saremmo gli "Essi vivono", non ci siamo accorti della sovrapposizione e se mai ce ne accorgessimo non potremmo sostenerne l'assurdo dissidio senza impazzire

    Se in noi c'era qualche principio di nobilta' questo e' affondato dentro un abisso di melma e chissa' quando e come potra' riemergere dal corso del tempo

    Alla fine prima ci sterminano a tutti e meglio sara'

    Largo ai cyborg, asettici ed efficenti, qui la pressione per le anime e' divenuta insostenibile.

    Meglio migrare altrove in altra essenza il prima possibile e se cio' non dovesse essere possibile allora meglio sarebbe non essere affatto...meglio il nulla che rimanere invischiati e irrisolti in questa vischiosa trama di sensualita' spurie

    Tutto questo inquinamento e' solo una conseguenza...e dunque ben venga la dissoluzione tanto piu' infeconda sia

    Estraneita' totale verso questa matrice ancestralmente fallata

    Ne' con gli Dei, ne' con gli uomini e sicuramente contro il dio artefice malato di tutto cio'

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  3. Ragazzi siete peggio di giulietto chiesa e la sua guerra imminente :) il mare e' in tempesta ? Ci si naviga. Le piattole e i nichilisti servono a zero.

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    1. Non si può evitare di guardare in faccia la realtà. Sarebbe bello poter immaginare un pianeta che non sia sotto attacco. Purtroppo non è così. Non è detta però l'ultima parola, sebbene il livello medio di consapevolezza sia bassissimo...

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    2. Comunque combatteremo, stiamone certi.

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