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07/03/20

Cronologia breve, prima dell'avvento terminale


Solo pochi mesi fa le sedicenti autorità lanciavano il ridicolo e criminale allarme morbillo. Sembrava che la popolazione italiana dovesse ammalarsi in massa e perire tra atroci agonie per l'innocuo morbo che miete e continua a mietere dalle una alle cinque vittime per anno! Ma ricordiamo pure altri eventi criminali preparatori per questa ennesima attuale emergenza pandemica da coronavirus che assomiglia sempre più all'evento definitivo, il cui avvento è stato tanto agognato dai manipolatori occulti:


Ci hanno impoverito pesantemente e requisito l'oro, proprio come aveva fatto il crudele Yahweh agli ebrei nel deserto. Sono sorti dal nulla migliaia di botteghe 'compro oro' per rastrellare il prezioso metallo e toglierlo dalle mani della popolazione stremata dall'indigenza indotta. Privare dell'oro una popolazione equivale a tenerla sotto controllo. L'oro è un bene incorruttibile e riconosciuto in tutto il mondo ed è quindi scambiabile ovunque, altro che criptovalute!

Ci hanno tenuto in uno stato costante di allerta per epidemie farlocche (suina, aviaria, ebola, aids, mucca pazza, morbillo...) e per inesistenti atti di terrorismo integralista. Sembrava davvero che dovessimo tutti perire a causa di una bomba o per contagi strampalati.

Hanno tagliato tutte le grandi alberature presenti nei centri urbani ove verrà installata la ferale rete 5G. Le chiome delle alberature schermano efficacemente la radiazione per cui, con la risibile scusa della sicurezza, hanno provveduto ad eliminare gli ostacoli per un prossimo letale irradiamento di massa.


Hanno intensificato le dispersioni aeree di materiale bio-chimico ben conosciute con il nome di 'scie chimiche'. Dato che si tratta di un'operazione clandestina, non esiste controllo sulle sostanze disperse in atmosfera. Doveroso chiedersi che correlazione ci sia con questa improbabile diffusione virale.

Hanno costretto milioni di genitori a gettare i propri figli nelle mani della farmacopea di regime con l'imposizione disumana delle vaccinazioni forzate infantili. Un'azione degna del peggiore regime nazista ai danni della popolazione ignara. Prove generali di iniezioni coatte?

Ci hanno saturato di poveracci, balordi e avanzi di galera (come se non ne avessimo già abbastanza di propri) deportati da paesi africani per diffondere litigiosità sociale, confusione e sospetto oltre che per mettere a dura prova le istituzioni locali, già devastate dai tagli finanziari imposti dalla crudele Comunità europea. Le hanno chiamate migrazioni ma il loro nome è deportazioni secondo Kalergi

Mi sfugge senz'altro qualcosa ma la direzione intrapresa dai manipolatori disumani è evidente: restringere le libertà personali, imporre leggi marziali, obbligare alle vaccinazioni forzate, eliminare la privacy e la proprietà privata, procedere a isolamenti e confische generalizzate ed immotivate, diffondere un caos funzionale alla loro predazione.

L'agenda dei manipolatori è questa, sono anni che si preparano. Il nazismo non è mai terminato, ha solo cambiato aspetto per poter colpire in modo più efficace. Oggi grazie ai media di regime, il compito si preannuncia davvero facile per i nostri aguzzini. Sono tanti i poteri occulti che si azzufferanno per una parte del bottino (tutti noi), speriamo che qualcuno si decida a far saltare tutto.


Che ruolo possiamo avere noi? Quali strategie di sopravvivenza potremmo percorrere? Come comportarsi verso questa imposizione dittatoriale? Ognuno avrà la sua direzione prediletta da scegliere. Una cosa però cerchiamo di evitare: l'omaggio ossequioso e cieco che gli ebrei impauriti dedicarono al loro sedicente e malvagio signorotto militare. Teniamo la schiena dritta.

03/03/20

Rimandato l'incontro di Ladispoli a causa del decreto sull'emergenza coronavirus

Incontro rimandato. Gli organizzatori renderanno noto quando sarà possibile fissare una nuova data per la presentazione. Primi segnali di limitazioni delle residue libertà personali...

23/01/20

Verso un'era glaciale - la tendenza climatica bimillenaria indica l'andamento verso il freddo


VERSO UN'ERA GLACIALE - astronomia.com

Un’accurata e omogenea ricostruzione dell’andamento climatico degli ultimi duemila anni (pubblicata su Nature) mostra che i periodi caldi e freddi (di ampiezza più o meno comparabile) si sono ripetuti ciclicamente e il trend generale va verso un deciso raffreddamento. Tutti i programmi di previsione futura vanno ovviamente riscritti. Il gruppo del prof. Esper ha utilizzato per la ricerca pini sub-fossili della Lapponia finnica, riuscendo ad avere una visione precisa e accurata fino al 138 a.C. Per la prima volta è stato dimostrato, senza ombra di dubbio, che il trend climatico durante gli ultimi due millenni indica un lento ma continuo raffreddamento.

Il gruppo ha scoperto che i valori stimati per i periodi “caldi” del periodo romano e del medioevo erano, in realtà, troppo bassi. Questi risultati sono di grande importanza per i modelli che tentano di prevedere l’andamento del clima futuro, fondandosi solo su modelli matematici e ben poco su dati reali ed effettivi. Furono i periodi romano e medievale più caldi di oggi? Perché questi valori sono importanti per lo studio odierno del clima? A queste domande cerca di rispondere la paleoclimatologia. Gli scienziati analizzano le evidenze indirette della variabilità climatica, come le carote di ghiaccio e i sedimenti oceanici. Tuttavia, la crescita annuale degli anelli degli alberi è il metodo più preciso per ottenere risultati di grande accuratezza.

I ricercatori tedeschi, finnici, scozzesi e svizzeri hanno esaminato il profilo di densità degli anelli di alberi presenti nella Lapponia finlandese. In questo ambiente freddo, gli alberi spesso collassano all’interno di uno dei numerosi laghi, dove rimangono ottimamente preservati per migliaia di anni. Le misure di densità sono strettamente correlate con le temperature estive di quest’area ai confine della taiga nordica e quindi riescono a creare una ricostruzione delle temperature di qualità mai raggiunta in precedenza. In particolare, si riconoscono perfettamente i periodi caldi dell’impero romano e del medioevo, oltre che quelli freddi del “periodo di migrazione” e della piccola era glaciale.

In aggiunta a queste fasi ricorrenti di aumento e diminuzione di temperatura (a breve periodo), la nuova curva climatica mostra un fenomeno che non ci si aspettava essere così evidente: un raffreddamento continuo e indiscutibile. Per la prima volta i ricercatori hanno misurato con precisione un andamento a lungo termine che indica un abbassamento di 0.3 °C per millennio, probabilmente dovuto ai cambiamenti graduali della posizione del Sole e all’aumento della distanza della Terra dalla sua stella.  

I risultati della ricerca dimostrano che la ricostruzione sul lungo periodo mostrata frequentemente dall’IPCC (Intergovernmental Panel of Climate Change) ha sottostimato il continuo raffreddamento degli ultimi due millenni. Inoltre, non è riuscita a mettere in evidenza le effettive ampiezze  dei periodi caldi e freddi del passato. Si noti l’estrema somiglianza tra il periodo della piccola era glaciale e quello del recente riscaldamento globale, sia per ampiezza che per rapidità di variazione (anche se di senso contrario). Stessa analogia può notarsi anche con l’inizio del riscaldamento medievale.

Finalmente un lavoro serio, accurato, che usa dati omogenei. Ora la situazione climatica è decisamente più comprensibile e pone chiare basi di partenza per possibili estrapolazioni plausibili verso il futuro. Qualsiasi altro commento sulla labilità, le incertezze e la prosopopea pseudo-scientifica delle recenti previsioni a lungo termine è del tutto inutile…

20/01/20

Le piaghe dell'Australia


Incendi massivi, seppure largamente esagerati come estensione dai media di regime, immani tempeste sabbiose e grandinate anormali hanno funestato tutte assieme quel lembo di Terra definito Australia. Dato che il riscaldamento globale non esiste (soprattutto quello di origine antropica) ma che invece i cambi climatici artificiali esistono eccome, occorrerebbe domandarsi il perché di queste operazioni criminali di modellazione dell'ambiente, condotte con destrezza in un regime di clandestinità.

Sappiamo come l'Australia sia stata popolata, nei decenni passati, da avanzi di galera di origine europea. Costoro, con la classica metodica predatoria anglosassone, si sono impossessati di terre che non erano di nessuno (ma neppure loro) per piegarle ai loro biechi desideri materiali. Pochi anni orsono infine, l'Australia è stata scelta dalle elite occulte come il primo paese al mondo in cui imporre il nuovo ordine mondiale. Si tratta, come sappiamo, di una spregevole dittatura camuffata dalla più liberale delle democrazie.


In questo contesto occorre allora soppesare il ruolo di queste operazioni distruttive ambientali. Probabilmente dobbiamo entrare nell'ambito del controllo mentale di massa. Dare la percezione di una natura potenzialmente ostile e perniciosa, rafforza l'idea interiore del timore ancestrale e quindi della necessità dei sistemi di controllo e confinamento, delle difficoltà a spostarsi, rimanendo quindi ancorati e attoniti, pendendo dalle labbra delle autorità indifferenti e ai loro strampalati diktat. Delle decine di milioni di animali morti si presuppone che si tratti solo di menzogne, così come della reale estensione degli incendi.


Questi ultimi sono stati probabilmente appiccati con tecnologie sofisticate, le stesse utilizzate per indurre le grandinate anomale e per generare tempeste di sabbia di proporzioni bibliche. Strumenti utili per consolidare il consenso attorno alle autorità, renderle indispensabili e per inculcare nell'ignara popolazione civile i concetti di dipendenza, necessità e congruenza. (La stessa utilità fornita alle elite occulte dalla nostrana crisi finanziaria indotta e della conseguente elemosina del reddito di cittadinanza.) Indicando poi come responsabili l'uomo e le sue nefandezze ambientali, si aggiunge al quadretto d'iniseme il sempre valido 'complesso di colpa', strumento utilissimo per il controllo mentale definitivo dell'ebetoide popolazione locale.


Viviamo dentro un costrutto artificiale di cui ci sfuggono artefici e manipolatori. Abbiamo però compreso a individuarne le leve che utilizzano per le loro operazioni clandestine di controllo e predazione. E' già tanto. Non molliamo la presa che la loro volontà di chiudere il coperchio in tempi brevi è poderosissima.       

13/01/20

TAV, incendi e l'inganno dei cambi climatici


Gli incendi in California e Australia, di origine dolosa, sono un preludio all'edificazione di linee ferroviarie ad alta velocità? Non sarebbe la prima volta che speculatori danno alle fiamme un terreno boschivo per poterne poi sfruttare rendita e posizione edificandovi sopra e cambiandone le destinazioni d'uso. Se riflettiamo sulla strage di ulivi indotta in Puglia dall'inesistente batterio della Xylella per far posto a oleodotti transnazionali comprendiamo bene questo incipit.

Fare terra bruciata quindi su terreni boschivi sui quali occorrerebbe far passare una linea ad alta velocità contribuisce ad allentare i vincoli paesistici e a favorirne la trasformazione da riserva naturale in viadotto industriale. In fondo la TAV in Val di Susa è solo una scusa per ingrassare le mafie e spezzare a metà la linea sacra di San Michele, quel baluardo energetico protettivo che corre rettilineo da Gerusalemme fino a Mont Saint Michel e oltre.


Nel video seguente si possono osservare le zone incendiate coincidere sospettosamente con le principali direttive ad alta velocità previste. Il dubbio quindi è lecito e fondato. La modernità avanza, con l'amarissimo sapore elettrolitico del nuovo ordine mondiale: una spregevole dittatura di stampo sumero/egizio, prossima a tornare in auge, grazie soprattutto al carico di alta tecnologia di cui dispone. Il video:

 

Se a ciò aggiungiamo la possibilità (grazie ai solerti e sonnacchiosi media di regime e ai vari vacui movimenti sardinici globali) di poter dare la colpa degli incendi dolosi ai surreali cambi climatici, il vantaggio per gli assassini speculatori è addirittura doppio! Come si dice, due piccioni con una fava. Il sonno della verità, questo in due parole è il nuovo ordine mondiale.

29/12/19

La cupola che governa il pianeta e le sue linee guida


Esiste una cupola che governa il pianeta imponendo la sua agenda al mondo intero, indifferente ai desideri delle masse. E' composta dai pastori dell'umanità che dalle loro algide sale di controllo dettano le linee di sviluppo (o regressione) prossimo venturo alle loro molteplici braccia operative armate: mafie, massonerie, stati e sovrastati, etnie, ordini religiosi ... insomma a tutti i sistemi di controllo, confinamento e sfruttamento del genere umano.

Un documento chiarificatore di questo intento è la famigerata Agenda 21. Dal sito del Ministero dell'Ambiente: Agenda 21 è un documento di intenti ed obiettivi programmatici su ambiente, economia e società sottoscritto da oltre 170 paesi di tutto il mondo, durante la Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo (UNCED) svoltasi a Rio de Janeiro nel giugno 1992. Tale documento è formato da 40 capitoli e suddiviso in 4 sezioni: dimensioni economiche e sociali, conservazione e gestione delle risorse per lo sviluppo, rafforzamento del ruolo delle forze sociali e strumenti di attuazione. In particolare, il capitolo 28 "Iniziative delle amministrazioni locali di supporto all'Agenda 21" riconosce un ruolo decisivo alle comunità locali nell'attuare le politiche di sviluppo sostenibile, tenuto conto che oltre il 45% della popolazione mondiale vive in contesti urbani, percentuale destinata a crescere fino al 63% nel 2030.

Nel capitolo 28 (pdf, 16 KB) si legge "Ogni amministrazione locale dovrebbe dialogare con i cittadini, le organizzazioni locali e le imprese private e adottare una propria Agenda 21 locale. Attraverso la consultazione e la costruzione del consenso (!!!), le amministrazioni locali dovrebbero apprendere e acquisire dalla comunità locale e dal settore industriale, le informazioni necessarie per formulare le migliori strategie". L'Agenda 21 locale può in questo modo essere definita come un processo, condiviso da tutti gli attori presenti sul territorio (stakeholder), per definire un piano di azione locale che guardi al 21° secolo. L'obiettivo per il prossimo decennio è di passare dall'Agenda 21 all'Azione 21 e di adottare Piani d'azione" concreti e realistici".


Da questa presentazione, già si possono comprendere mandanti e finalità dell'agenda. Uno strumento autoritario per la riduzione della popolazione e la gestione tirannica del territorio e delle sue risorse in barba a qualsivoglia principio democratico. Ovviamente dietro il valore di facciata del documento, è possibile scorgerne le reali finalità. Si tratta quanto meno di peccato di presunzione in quanto il sistema sociale mondiale (e quello naturale) sono ancora oggetto di studi data la loro enorme complessità e conseguente difficoltà di comprensione.

Con le tecnologie attuali è chiaro comunque come il nostro pianeta possa tranquillamente sopportare e alimentare anche il doppio dell'attuale popolazione mondiale (di cui peraltro sappiamo ben poco) ed allora ecco che viene introdotto l'infido concetto di sostenibilità. Cosa significa sostenibilità? Chi crea il confine tra ciò che è sostenibile e cosa non lo è? Perché esistono personaggi che ricoprono il ruolo, che nessuno gli ha imposto, di pastori dell'umanità? Perché una sparuta elite di tipi strambi dovrebbe decidere le sorti del pianeta? Per conto di chi lavorano?


La depopolazione sembra essere la loro ossessione, com'è mai? Ogni essere umano è importante per tutti gli altri, chi desidera quindi lo spopolamento? Com'è possibile restare umani e desiderare una limitazione di numero della nostra stessa meravigliosa specie? Questi signori indicano sempre l'essere umano come la peggiore delle bestie, capace solo di sfruttare il territorio e rovinarlo per sempre, oppure di predare i propri simili. Non è così. L'umanità è stata da sempre spinta a comportarsi male verso il prossimo dalla schiatta delirante degli elohim, da chi governava e governa tutt'ora il pianeta. La perversione insita nelle menti di quei pastori è realmente disumana. Occorrerebbe quindi contrapporre al concetto di sostenibilità quello di umanità. Vediamo chi la vince.

Se osservate le molteplici operazioni di annichilimento del genere umano in corso (avvelenamento della biosfera, degradazione della vita sociale, aumento del controllo) è possibile constatare come si tratti delle azioni finalizzate ad un unico scopo: assoggettare la popolazione umana residua, dopo una sua consistente riduzione numerica. L'evoluzione esponenziale delle malattie tumorali e neurodegenerative (infantili e dell'età adulta) ne è una diretta conseguenza. L'impoverimento selettivo e globale, un altro utile strumento di manipolazione. In un periodo storico come questo infatti, il concetto di povertà (perlomeno nei paesi industrializzati) dovrebbe essere del tutto assente. Come reagire?

22/12/19

Greta vale 100 trilioni di dollari



Chi c’è dietro all’operazione Greta Thunberg e perché si sta spingendo così tanto la “svolta green” anche a livello mediatico e ufficiale? Quali personaggi stanno manovrando la giovane attivista svedese e quali interessi ci sono davvero in ballo? Un’inchiesta dell’analista geopolitico americano William Engdahl, pubblicata sul sito canadese Global Research, riporta fatti documentati e fa emergere una tesi clamorosa: la grande finanza mondiale, alleata con l’ONU e con l’Unione Europea, si starebbe servendo in modo cinico di Greta come icona mediatica per creare allarmismo sul cambiamento climatico provocato dall’uomo. Ciò servirebbe a innescare il business più redditizio dei prossimi decenni: il cosiddetto “Green New Deal“, ovvero la rivoluzione dell’economia verde. Si tratterebbe, secondo Engdahl, di un piano di investimenti da 100 trilioni di dollari. Due degli uomini chiave di questo progetto mondiale sarebbero il banchiere inglese Mark Carney, capo della Banca d’Inghilterra, e l’ex vicepresidente USA Al Gore, già noto per il suo attivismo ambientalista.  (petalidiloto)

21/12/19

La Mappa non è il Territorio


Esiste una mappa di regime, una raffigurazione astratta del mondo in cui viviamo, codificata dai centri di controllo e sfruttamento dell'umanità. Esiste poi un territorio reale che ormai con quella mappa non ha più nulla a che vedere.

Un esempio di questo enunciato è la propaganda sui cambiamenti climatici. Uno studio della solerte Columbia University del 1985 profetizzava l'affondamento di Manhattan nel 2005 sotto 6 metri di acqua, a causa dell'innalzamento dei livelli di mari. Altri annunci apocalittici simili possiamo scorgerli nelle balle espresse dalla risibile campagna mediatica di Al Gore. Ebbene, il mare non si è mosso di un centimetro, sconfessando tali nefaste previsioni.

Nell'immaginario collettivo delle maggioranze poco accorte però il livello del mare si sta alzando lo stesso, nonostante le evidenze del contrario. Com'è possibile? Altro esempio, le vaccinazioni.

Le statistiche statunitensi indicano chiaramente come l'introduzione delle vaccinazioni sia posteriore al drastico calo di morbosità e pericolosità dei virus indicati. Segno palese che non siano state le vaccinazioni a ridurre effetti e mortalità dei virus ma l'innalzamento del tenore di vita medio, la disponibilità di acqua corrente e di elettricità. Nonostante questa evidenza, le masse rinfarcite di menzogne credono il contrario. Pensano cioè che siano stati i vaccini a ridurre la mortalità.


Esiste quindi una mappa astratta generata dal regime che non ha più nessun collegamento diretto con il territorio. Tutta la società si basa su questo assunto, sulla congruenza della mappa, senza domandarsi se sia sovrapponibile o meno al territorio che vorrebbe rappresentare. Le decisioni importanti si prendono in base alla mappa, mancando infatti clamorosamente il bersaglio. I sistemi di contenimento e controllo dell'umanità si basano sulle indicazioni delle mappe autogenerate, che ormai nemmeno ci provano più ad avere riscontri con il territorio, tanto la popolazione è stata assuefatta a vivere e pensare in rapporto alla sola mappa.

Noi stessi siamo inseriti in un costrutto astratto, le nostre menti sono abituate ed indottrinate a navigare nei meandri delle mappe, non dei territori, in ogni aspetto del pensiero umano. Esistono poi audaci anime solitarie che scardinano la struttura delle mappe di regime. Esse vengono prontamente stigmatizzate, relegate, confinate, annichilite oppure, ove possibile, assorbite dal regime.

19/12/19

Il Sole per 271 giorni senza macchie, non accadeva dal 1913


ansa - Sole da record nel 2019: la nostra stella è al minimo della sua attività e nel corso dell'anno il suo disco è rimasto senza macchie per 271 giorni, gli ultimi 34 dei quali consecutivi. Dati simili non si registravano da oltre un secolo. Per risalire al record precedente bisogna infatti andare al 1913, quando il Sole rimase senza macchie per 311 giorni; il terzo anno di quiete è stato invece il 2008, quando il Sole è rimasto senza macchie per 268 giorni.

L'attività solare è scandita da cicli di circa 11 anni ciascuno, il cui ritmo è scandito dalla comparsa periodica e più o meno frequente di macchie dall'intensa attività magnetica sulla superficie della nostra stella. Sulla base delle previsioni più recenti fatte dalla Nasa e dall'ente americano per la ricerca sull'atmosfera e gli oceani, Noaa, l'attuale minimo solare dovrebbe raggiungere il suo picco attorno ad aprile 2020, mentre il nuovo massimo è previsto per luglio 2025.

freeskies - Dato che è il sole il vero motore del clima terrestre, questo suo andamento a bassa emissione ormai quasi costante, dovrebbe preludere a climi più rigidi. L'attività solare nei secoli è sempre stata correlata all'andamento delle temperature sulla superficie terrestre. I periodi caldi sono stati accompagnati da intensa attività solare, riscontrabile dalla presenza di numerose macchie solari, i periodi freddi invece hanno visto il sole entrare in fasi relativamente tranquille, senza o con poche macchie solari. L'apporto antropico invece è da considerarsi quasi irrilevante, proprio al contrario di come ci indottrinano da decenni i media di regime. Tant'è che il livello dei mari è rimasto invariato e tutte le altre previsioni allarmistiche apocalittiche dei guru prezzolati si sono rivelate infondate.

12/12/19

Incendi e Alluvioni creati ad arte

 

Incendi, alluvioni, tornado, terremoti ... quanti disastri è possibile indurre grazie ai potenti mezzi militari disponibili in ogni parte del pianeta? La California, in particolare, è una regione del mondo bersagliata da siccità e incendi indotti. Si tratta di eventi anomali, sia per la loro genesi che per la loro durata e mantenimento. Inoltre si assiste a fuochi selettivi che mandano distrutte le abitazioni ma, stranamente, risparmiano le vicinissime alberature. Incendi capaci di fondere metalli ma che risparmiano prati, arbusti e alberi ... sembrerebbero fiamme a bersaglio selettivo, sistemi d'arma evoluti e ancora sconosciuti.  Dal sito weatherwar101:


Rimane da chiedersi com'è mai che venga colpita una regione del pianeta e non le altre. Credo che a venire danneggiate siano soprattutto le zone a maggior propensione evolutiva, sia dal punto di vista materiale che spirituale, in modo da mantenere la popolazione ivi residente in uno stato di bisogno e obnubilamento. La California è senz'altro una di queste.

11/12/19

Fattore 2%


Una piccola percentuale della popolazione umana è contraria alle operazioni clandestine di manipolazione della biosfera in corso. C'è una maggioranza che sa benissimo cosa stia accadendo veramente dietro le ridicole farse della disinformazione di regime ma non fa nulla per impedirlo perché in fondo lo approva. Non illudiamoci, l'umanità in gran parte è connivente con la robotizzazione della biosfera, ne è profondamente coinvolta e ne approva le finalità. Sembra incredibile ma è così.

La maggioranza insiste. La maggioranza decide in fondo, ecco perché ci hanno imposto la democrazia, spacciata come conquista dell'umanità. E' la maggioranza che avvalla la sua stessa deriva nichilista. L'umanità tende al suicidio di se stessa. Non credo sia importante poi tanto spingere sulla necessità di informare le masse perché le masse conoscono bene cosa stia accadendo e perché. Il problema è che quando la manipolazione avrà avuto il suo compimento, l'umanità non sarà più.

06/12/19

Il fascino indiscreto delle scie chimiche


Oggi, ho percorso il Raccordo Anulare romano a passo d'uomo. C'erano infatti dei lavori in corso ed un tamponamento ad intasare la circolazione. Sopra di noi, in questo orrido scenario metropolitano, tra gas di scarico, scintillanti carrozzerie e belle signore ai cellulari, c'era un cielo totalmente artefatto dalle scie chimiche e ... sapete cosa vi dico? Le ho trovate esaltanti, portentose ... belle.

Come in alto, così in basso. Automi circolanti nelle loro fulgide carcasse metalliche, nel medio elettromagnetico delle onde radio, in perenne collegamento siliceo verso un altrove e le scie chimiche. Tutto si lega, tutto assume una ragione, tutto si amalgama in un continuum indistinto.


I cieli che un tempo ritenevo orridamente sfregiati, assumo oggi un connotato estetico inaspettato e positivo nonché coerente, corretto, consequenziale. Il cielo impregnato di nanoparticelle neurotossiche è il complemento sublime di quanto accade a livello del suolo o poco sopra.

Gli aeromobili con scia al seguito, non importa se autopilotati o di linea, con il loro procedere altezzoso ed eburneo, indicano con imperio la rotta da seguire per questa società alla fine della sua vita naturale. Assai poco ormai rimane di naturale nelle esistenze degli zombie urbani.


La natura dialoga incessantemente con il nostro inconscio. Le figure simboliche principali con cui codifichiamo sogni e pensieri profondi sono attinte dalla natura. Questo suo appiattimento gelido e grigio impedisce i moti istintivi, neutralizza le emozioni profonde, anestetizza l'anima.

Insomma, nelle scie ho intravisto la luce spaventevole ma seducente del nostro futuro, il coperchio ideale di un sistema tanto freddo quanto sublime. Il futuro è servito. Peccato che non potremmo più avvertirlo come tale, ridotti ad un insieme cibernetico come saremo presto, molto presto, al di fuori dello spazio e del tempo, del bene e del male, né massa né individuo.

22/11/19

L'inquinamento dell'aria rende scemi


wakingtimes - Uno studio condotto in Cina da ricercatori della Yale School of Public Health negli Stati Uniti ha dimostrato che l'inquinamento atmosferico provoca una "evidente" riduzione dell'intelligenza. Mentre la ricerca si è svolta in Cina, che è nota per avere gravi problemi di inquinamento, i ricercatori suggeriscono che il 95% della popolazione mondiale respira aria non sicura a livelli che provocherebbero una significativa riduzione dell'intelligenza.

I dati raccolti nello studio, che è stato pubblicato sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences, hanno mostrato che livelli elevati di inquinamento erano correlati a punteggi di test più bassi in lingua e matematica. È stato stimato che questa riduzione dell'intelligenza ha avuto un impatto simile alla perdita di un anno di istruzione.

Xi Chen, uno degli scienziati coinvolti nello studio, ha affermato che esistono diversi fattori che determinano quanto la capacità mentale di una persona venga ridotta dall'inquinamento. “L'aria inquinata può far sì che tutti riducano il livello di istruzione di un anno, il che è un fatto dirompente. Ma sappiamo che l'effetto è peggiore per gli anziani, in particolare quelli con più di 64 anni, per gli uomini e per quelli con scarsa istruzione. Se calcoliamo la perdita per quelli, si potrebbe trattare di alcuni anni di istruzione", ha detto Chen.
    
Rebecca Daniels, dell'ente benefico per la salute pubblica del Regno Unito Medact, ha affermato che il Regno Unito sta affrontando problemi simili. "L'aria del Regno Unito è inquinata illegalmente e danneggia ogni giorno la salute delle persone. Le attuali politiche non sono all'altezza della sfida: il governo deve impegnarsi a portare l'inquinamento atmosferico al di sotto dei limiti legali il più presto possibile", ha affermato Daniels. Precedenti studi hanno anche dimostrato che respirare l'inquinamento atmosferico potrebbe toglierti qualche anno dalla vita, soprattutto se hai già una storia di malattia mentale.

19/11/19

Esce il libro: "Attacco dal cielo: geoingegneria clandestina ed altri crimini governativi"


Quando esce un volume come questo, ci sentiamo spalleggiati, coperti, paradossalmente rincuorati. Ci sono persone che incarnano l'impegno ambientale, quello vero, non compiacente, e che procedono in linea retta, senza abbagli o defezioni. Oltre a l'ovvio invito a comprarne più copie possibile, mi permetto di aggiungere una mia sintetica postilla alla esauriente prefazione degli autori, non avendo ancora avuto il piacere di leggere il volume.

La manipolazione della biosfera è in corso con un dispendio di energie inaudite. E' ovvio che si voglia giungere ad una sorta di resettaggio del concetto stesso di vita sul pianeta Terra. Se i loro progetti avranno successo, diverremo testimoni di una palingenesi artificiale, di un nuovo stato esistenziale di cui temiamo l'avvento perché lo percepiamo come fortemente limitante dei nostri già esigui spazi di libertà.

Tutti noi siamo, più o meno consapevolmente, collaboratori del sistema. Potremmo e dovremmo agire altrimenti, vivere in contesti più puri possibile con un obiettivo esistenziale diverso e collaborativo. Acquisire informazioni e diffonderle quindi è un compito difficile ma indispensabile per realizzare quella spinta interiore che ci renda in grado di alzare la testa, modificare la percezione, agire altrimenti.

Dal mio esiguo impegno contro la geo-ingegneria clandestina, ormai pluridecennale, ho compreso come la manipolazione della biosfera viaggi su più livelli contemporaneamente. Nanoparticolato dall'alto, radioonde dal basso, delocalizzazioni produttive, deportazioni massive, terapie farmaceutiche forzate (vaccinazioni obbligatorie), avvelenamento sistematico dell'acqua e del cibo...

Da non sottovalutare infine l'enorme impatto che hanno le operazioni di propaganda, indispensabili per agire nell'ombra e mantenere in piedi la grande finzione che tutti ci cattura, quel paese dei balocchi (sempre più amari) in cui ci fanno condurre le nostre esistenze terrene.

Non so davvero perché ma una sorta di ottimismo mi ha sempre accompagnato. Siamo nel bel mezzo del rimestamento malefico, al centro del calderone dello stregone, eppure una via d'uscita è sempre presente e forse molto più vicina di quanto pensiamo. Occorre trovarla, utilizzarla, rivelarla. Buona lettura a tutti quindi e ... restiamo uniti, attenti, umani.

12/11/19

Piovono fibre plastiche nelle montagne del Colorado - Sulla cosiddetta sindrome di Morgellons


Questo incantevole paesaggio sono le montagne del Colorado, dove un ricercatore chimico ha raccolto campioni di acqua piovana per analizzarli, come riportato da The Guardian. Con sua grande sorpresa ha constatato come nell'acqua piovana si trovino quantitativi significativi di fibre plastiche. Per chi ha una dimestichezza con la cosiddetta sindrome di Morgellons, non sarà difficile scorgerne nette somiglianze con quelle fibre che, negli affetti da tale malattia, fuoriescono dai tessuti interni del corpo umano producendo gravi lesioni epidermiche e pesanti invalidità psico-fisiche.


Dall'abstract della ricerca di , è possibile rilevare come le fibre appaiano di vari colori ben definiti (blu, rosse, argento, viola, verdi e gialle) e, dato che i campioni di acqua piovana sono stati reperiti ad un'altitudine di oltre 3000 metri slm, è possibile dedurre come l'inquinamento da sostanze plastiche non sia appannaggio solo delle aree urbane industrializzate. Alla ricerca di Wetherbee (tecnico governativo) manca ovviamente l'ovvio collegamento con le scie chimiche e la cosiddetta sindrome di Morgellons, scontato dato il luogo, il colore, la dimensione e la forma di queste fibre.

Queste fibre vengono disseminate nell'atmosfera tramite le funeste dispersioni clandestine di materiale bio-chimico note come 'scie chimiche', un'operazione segreta che da oltre venti anni imperversa in tutto il pianeta. Le fibre sono in realtà nano-organismi auto-assemblanti a cavallo tra organico ed inorganico, andando infatti a costituire un ponte inatteso tra la biologia e la robotica, dimensione esistenziale terrifica verso la quale i manipolatori stanno traghettando l'umanità, assieme a tutta la biosfera. Dalle statistiche della cosiddetta sindrome di Morgellons infatti si può rilevare come, tra i malati possessori di animali da compagnia, risultino afflitti anche questi ultimi.

L'aspetto paradossale della cosiddetta sindrome di Morgellons è che il malato rappresenta invece l'individuo sano, l'individuo cioè che respinge il cablaggio forzato di massa, indotto in modo subdolo e disumano tramite l'aria che respiriamo, l'acqua che beviamo, il cibo che consumiamo. Il malato della sindrome di Morgellons, per sue caratteristiche genetiche peculiari, non tollera questo cablaggio forzato ed espelle dall'epidermide gli apparati che dovrebbero invece collegarsi simbioticamente agli organi interni ed ai tessuti neuronali.

     
Il malato di Morgellons apparterrebbe ad una parte esigua dell'umanità che respinge questa manipolazione genetica di massa nella quale non solo siamo tutti coinvolti ma che sembrerebbe vicina al suo obiettivo finale: modificare la genetica umana con inserzioni robotiche. A nulla o a poco valgono infatti filtri, cure e protezioni. Mi chiedo: gli afflitti dalla sindrome di Morgellons sono gli ultimi homo sapiens?

La biosfera nei prossimi decenni potrebbe apparire simile a quella odierna ma la sua sostanza sarà inevitabilmente e profondamente modificata, dirottata diremmo. Quali saranno le conseguenze di questa terrifica manipolazione non è del tutto noto. Uno degli obiettivi del transumanesimo è proprio quello di interfacciare il nostro substrato biologico con una interfaccia robotica. Nessuno però vorrebbe e dovrebbe farlo senza il proprio consenso.  Link utili:




25/10/19

Al Gore: si è trattato solo di un misero truffatore?


attività solare - Sono passati tredici anni dall’uscita del film di Al Gore ‘una scomoda verità’, ma nessuna di quelle disastrose previsioni sui cambiamenti climatici si è avverata. Tuttavia, nel corso di questo decennio, da quando è uscito il film documentario, il suo creatore ha accumulato milioni di dollari provenienti dalla truffa del “riscaldamento globale” ed è ora pronto a diventare “il nostro primo miliardario grazie al carbonio.” Nel film del 2006, Gore aveva esternato una serie di affermazioni infondate a riguardo su ciò che ci si poteva aspettare che accadesse negli anni a venire a causa del riscaldamento globale, ma tutti i suoi pronostici allarmistici si sono rilevati completamente falsi. L’Artico non si è sciolto, gli orsi polari sono fiorenti: il film prevedeva che l’Artico sarebbe rimasto libero dai ghiacci in un decennio, e che gli orsi polari sarebbero scomparsi. E’ evidente che entrambe le affermazioni erano e sono false. Per non parlare del temuto innalzamento dei mari che invece non si sono mossi di un centimetro! (ndr)

Come riportato dal quotidiano Investor’s Business Daily: “Dalla metà e verso la fine degli anni 2000, Gore aveva più volte predetto che l’Oceano Artico sarebbe rimasto libero dai ghiacci. Ma come al solito la previsione si è rilevata errata. Nel 2014, il ghiaccio artico è cresciuto più spesso coprendo una superficie maggiore di quanto previsto.” E gli orsi polari? The Daily Caller riferisce: “Un nuovo studio condotto, questa volta da scienziati canadesi, smonta ancora una volta la previsione che gli orsi polari siano attualmente in fase di declino a causa del riscaldamento globale. I ricercatori della Lakehead University in Canada hanno trovato ‘prove’ che gli orsi polari non sono attualmente minacciati dal riscaldamento globale e che la loro popolazione sta addirittura aumentando

La neve del Kilimangiaro non è scomparsa: Un’altra previsione prevista nel film fu che il Mt. Kilimanjaro sarebbe stato privo di neve “entro il decennio.” Ma infatti: “Nel 2014, gli ecologisti, monitorando il manto nevoso del Kilimanjaro, hanno scoperto che i dati in loro possesso non rispettavano la previsione.” Le condizioni meteorologiche estreme non sono riuscite a materializzarsi: Nel film documentario una scomoda verità, Gore aveva anche previsto che le tempeste avrebbero iniziato ad intensificarsi e con intensità più elevata. Sbagliato di nuovo, Al: “L’affermazione di Gore sa più di montatura che di scienza vera e propria, dal momento che le tempeste non sono più estreme dal 2006. In realtà, nemmeno i risultati del Gruppo Intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (IPCC) supportano tale affermazione di Gore.

Nonostante le false affermazioni, Gore si arricchisce con il denaro proveniente dal mito del cambiamento climatico: Anche se le affermazioni di Gore sono state accuratamente smentite da un certo numero di esperti, sta tranquillamente ammassando una fortuna enorme basata sulla truffa del cambiamento climatico. Il Mad World News riferisce: “Le ricchezze di Gore sono passate da 700.000 $ del 2000 ad un valore netto stimato di 172.500.000 $ nel 2015 grazie al suo attivismo ambientalista. Gore e l’ex capo di Goldman Sachs Asset Management hanno reso quasi 218.000.000 $ di profitti tra il 2008 e il 2011 da una società commerciale inerente al carbonio di cui è co-fondatore. Nel 2008, Gore è stato in grado di immettere una enorme somma di 35 milioni $ nella hedge funds e in altri investimenti.” Gore accusato di una colossale truffa: Vi è un continuo crescente consenso che Al Gore abbia perpetrato una colossale truffa contro il popolo americano, e molti credono che egli debba essere ritenuto responsabile.

Dalla base conservatrice: “E’ stato riportato che 30.000 scienziati, tra cui un leader di alto livello della comunità scientifica, così come il fondatore di The Weather Channel, si sono fatti avanti per citare Al Gore per frode. Al Gore ha fatto enormi profitti nella promozione della mitologia sul riscaldamento globale, e ha giocato un ruolo chiave per ottenere il ‘Cap and Trade’ sulla legislazione approvata. … “Forse questo processo darà finalmente alle migliaia di scienziati ‘dissidenti’ una nuova voce.” Sono passati dieci anni, e Al Gore deve finalmente essere messo in mostra per le bugie che hanno fatto di lui un uomo molto ricco. Ultima notazione: pare che la sua lussuosa villa in stile palladiano inquini di più di una cittadina di media grandezza...potere della coerenza.

22/10/19

Scie Chimiche sul centro Italia


Nessuna foto, basti osservare il cielo. Distrarsi un momento dal guardare il culo della passante, schivare buche stradali, chattare con lo smartphone ... e guardare il cielo. Spaventoso, nevvero?

Al nord nubifragi, al centro-sud caldo estivo e cieli polverosi, asettici, orridamente sbiancati, lordati, violati, appestati. Nebbie aride di ricaduta. Una enorme camera a gas. L'aria è caustica, così come la luce filtrata del sole.

Il programma di cablatura della biosfera avanza senza sosta. Noi esseri umani, impoveriti finanziariamente e intellettualmente, ci solleviamo godendo dei piaceri materiali residui sempre più robotizzati, omologati, scontati.

10/10/19

Perché non bisogna mai volare Low Cost


Perché occorre evitare di volare in generale ma soprattutto con le cosiddette compagnie Low Cost? Per 3 motivi fondamentalmente: 1) Il motivo ambientale - Le compagnie aeree a prezzi stracciati nascono in concomitanza all'espansione globale dell'operazione 'scie chimiche'. Dato il calo effettivo dei passeggeri verso la fine del secolo scorso, si rendeva necessario un aumento drastico dei voli onde coprire e giustificare le scie chimiche e disporre di ulteriori vettori chimici onde aumentare l'irrorazione globale, da aggiungersi agli esistenti droni militari ed aerei di linea. 2) Il motivo commerciale - Tutti i servizi a basso prezzo favoriscono lo sfruttamento dei lavoratori e si avvalgno di fornitori ai limiti della legalità, andandosi a posizionare verso i limiti inferiori degli standard minimi previsti. 3) Il motivo esistenziale - Siamo già stati vittime di operazioni astute di sradicamento e intorbidimento individuale e sociale. Questa apparente opportunità di muoversi a costi ridottissimi, quasi ovunque, non fa che accrescere il potere di tali operazioni clandestine, che hanno lo scopo di spaesare (letteralmente) l'individuo, promettendo sogni tanto edulcorati quanto inopportuni per un'adeguata centratura dell'individuo nella società. Rendendo facile la fuga, impediscono le giuste lotte sociali locali.

07/10/19

Franco Prodi stigmatizza Greta Thunberg


Stefano Filippi - Franco Prodi, 78 anni, è uno dei massimi studiosi italiani di fisica dell'atmosfera. Ha fatto ricerche negli Usa, è stato docente universitario, ha diretto l'Istituto di scienze dell'atmosfera del Cnr, ha coordinato un progetto europeo sulla previsione delle alluvioni. Per decenni autorità indiscussa in campo internazionale, finché non ha messo in discussione i luoghi comuni sui cambiamenti climatici: da allora buona parte del mondo scientifico e mediatico gli ha applicato un marchio di infamia bollandolo come «negazionista».


Perché non si unisce al coro catastrofista? «Gli allarmi non sono basati su dati scientifici. All' origine della mobilitazione internazionale c'è un organismo creato dall' Onu nel 1988, l' Ipcc (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico)». Non è attendibile? «Ne fanno parte scienziati, ma anche agronomi, economisti e altre figure. I componenti sono oltre 1.500. Molti lo ritengono la sede della ricerca scientifica sul clima». Non è così? «È un forum i cui membri non vengono nominati da università o centri di ricerca, ma dai governi. La scienza procede con altri metodi, pubblica su riviste specializzate, ha revisori internazionali, eccetera».

I pronunciamenti Onu non vanno considerati pronunciamenti scientifici: dice questo? «Esatto. Si parla di proiezioni catastrofiste e si premette: "Lo dice la scienza". Sbagliato, bisognerebbe precisare: "Lo dice l'IPCC"». Lei critica soltanto l' impostazione di metodo o anche i contenuti dei report dell' Onu? «L'Ipcc, dove comunque sono presenti anche scienziati di valore, ragiona in base a modelli matematici derivati dai Gcm, cioè i Global circulation model, che risalgono agli anni Novanta e nel tempo si sono evoluti. I primi si limitavano a considerare la sola circolazione atmosferica, successivamente sono stati aggiunti fattori come la superficie degli oceani, la vegetazione, le trasformazioni chimiche e molto altro. Da fisico delle nubi, sono andato a verificare come questi modelli simulano le nubi». 


E che cosa ha scoperto? «Che esse vengono trattate in modo molto rozzo. Considerano solo gli strati e non la forma tridimensionale, non c' è l'equazione di trasferimento della radiazione atmosferica dentro le nubi, mancano altri elementi. I risultati di questi modelli vanno valutati con molta cautela». Conclusioni sbagliate? «Non sono modelli raffinati al punto da parametrizzare fattori importanti. Parlo dal mio punto di vista di geofisico, gli altri colleghi diranno la loro: la climatologia è fatta dalla convergenza di molte discipline. Ma un trattamento così grossolano riservato alla fisica delle nubi pone molti dubbi». Perché? «La climatologia considera gli elementi che vengono dal Sole, quelli che provengono dalla Terra e l' interazione con i gas cosiddetti serra come l' anidride carbonica, ma anche il vapore d' acqua, l' ozono, il metano, e altri. C' è l' interazione con le particelle sospese e poi ci sono le nubi. I fotoni solari arrivano anche sulla sommità delle nubi; alcuni vengono riflessi, altri entrano nelle nubi».


E infine arrivano sulla superficie terrestre. «La quale a sua volta emette calore, come ogni corpo. Anche i fotoni terrestri interagiscono con i gas e con la base delle nubi; alcuni escono verso lo spazio esterno. Questo complesso di fattori, molto difficile da calcolare, mi induce, da scienziato, a raccomandare cautela sul catastrofismo climatico». Lei è accusato di essere un negazionista. «Alcuni miei detrattori non hanno nemmeno una laurea specifica in materia, figuriamoci. Non mi faccia fare nomi». Parla di Luca Mercalli, climatologo «no Tav»? «Sono accuse assurde. Io non dico che non ci siano cambiamenti nel clima, e neppure che l' uomo ne sia estraneo. La mia affermazione è un' altra: la scienza non è arrivata a quantificare l' effetto antropico rispetto agli effetti naturali sul clima».


Quali sono gli effetti naturali? «Fondamentalmente due: la componente astronomica e quella astrofisica. Le radiazioni solari non sono costanti: si potrebbe parlare per ore della variabilità del Sole, delle macchie solari, delle particelle elementari che interagiscono con il campo magnetico terrestre. Questo lo chiamiamo effetto astrofisico. Tra gli elementi astronomici vanno considerati gli effetti gravitazionali dei pianeti del sistema solare, la variazione dell' orbita ellittica, l'inclinazione dell' asse terrestre sul piano dell' eclittica. Senza contare altri fenomeni: nel 1816, per esempio, non ci fu estate in tutto il pianeta a causa delle emissioni nella stratosfera del vulcano indonesiano di Tambora».


E l'intervento umano? «È avvertibile soprattutto dopo l' invenzione della macchina a vapore, a fine Settecento, quando l'uomo industriale comincia a usare i combustibili fossili in modo massiccio: carbone, petrolio, gas naturale, nucleare. Da fisico delle nubi, rilevo la formazione di goccioline e cristalli su particelle originate da processi industriali, riscaldamenti domestici, traffico veicolare che influiscono anche sulla microfisica delle nubi». Quindi l'uomo ha le sue responsabilità. «Certo. Ma da qui a dire che l'azione umana rappresenta il 95% delle cause dei cambiamenti climatici, come sostiene l'IPCC, ce ne corre. C' è un' alterazione, ma l'effetto antropico non è quantificabile rispetto all' aspetto astrofisico e a quello astronomico, che non si vede perché dovrebbero spegnersi».

Bisogna intervenire per proteggere la Terra? «Certo, senza allarmi inutili sul cambiamento climatico ma insistendo sul fatto che questo pianeta è l' unico che abbiamo». Come spiega l'enfasi mediatica sul riscaldamento globale? Lobby industriali che devono piazzare nuove tecnologie? «Sento che vengono fatte tante ipotesi, ma non voglio entrare in campi non miei». Da scienziato è preoccupato di questa confusione? «Sono sgomento. Greta va bene, come la sollecitazione sull' ambiente planetario: il degrado degli ecosistemi, la qualità dell' aria e dei terreni, la quantità di metalli pesanti nei mari. Questo lo capisco, non che gli scienziati inseguano una ragazzina di 16 anni. Ne prendo atto, ma mi stupisco che il mondo si faccia influenzare in questo modo». (segue...)