19/08/17

Le Dimensioni Nascoste


Uno scienziato onesto, ammetterà di conoscere e padroneggiare il 5% di ciò che definiamo ingenuamente realtà. Sempre lo stesso scienziato onesto, si vanterà di immaginare il funzionamento di un altro 5% di realtà; considererà infine come essenziale per la tenuta dell’universo l’esistenza di un altro 10% di materia di cui però non sa nulla o quasi.

Siamo arrivati al 20%. Cosa ne è del restante 80%?

Questo massiccio divario tra la parte conosciuta ed immaginabile della materia è trasferibile ovviamente anche alla materia biologica, alla vita. Cosa conosciamo di noi stessi? Un 20%? Il resto però lo intuiamo e sondiamo da tempi immemori.

I ricercatori dell’inconscio (nel nostro mondo occidentale) si sono addentrati da pochi decenni in quell’80% di materia oscura che guida i nostri destini e dirige le nostre scelte. Da millenni però alcuni individui denominati sciamani, già intuivano ed interagivano con quell’80% o parte di esso.

Quando alcuni ricercatori si avviano in territori inesplorati possono dare peso a ritrovamenti invece marginali, possono riferire in modo inappropriato ciò che hanno scoperto ma occorre dimostrare loro fiducia e riconoscenza. La dimensione eterica od energetica è pura immaginazione?


Oggi è la fisica quantistica ed i suoi derivati di ricerca più evoluti che ci hanno condotto a comprendere l’universo come un sistema correlato e (per noi uomini moderni) surreale in cui è preponderante l’attenzione guidata e cosciente dell’osservatore. In questa accezione siamo davvero co-creatori di un universo multidimensionale ricco quanto è ricca e senza limiti l’immaginazione.

I concetti di reale ed irreale sono definitivamente superati. In questa nuova ed affascinante ottica l’invito a considerare come significativo il piano energetico per comprendere le mille storture del nostro piccolo mondo reale, quello dei sensi o poco più. Ciò che avviene nei livelli compenetranti è spesso un motore di ciò che osserviamo, come conseguenza, nella sola terza dimensione.

Ascoltiamo ed accettiamo quindi le motivazioni eteriche (le ragioni energetiche) che i liberi ricercatori indicano come base dell’accaduto, passato, presente e futuro. Si perché anche lo scorrere del tempo è probabilmente solo frutto della nostra (od altrui?) immaginazione.

Jung arrivò a dire che è il sogno la vera ed unica parte reale del nostro vivere. Forse cominciamo a comprendere questa affermazione un tempo sorprendente. E’ forse nel sogno che si combatte la vera battaglia per la vita eterna?

8 commenti:

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    1. Grazie Giovanni, è una riflessione sui tuoi (nostri) interrogativi. Ciao

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  2. sarebbe bella la vita eterna. Ma lo spirito degli Animali che ci siamo divorati e continuiamo a divorarci dove sarebbe finito? Conosciamo la destinazione dell corpo. Alla domanda è nato prima l'uovo o la Gallina si risponde la Gallina, altrimenti chi avrebbe fatto l'uovo? Chi l'avrebbe covato? Più difficile è rispondere alla domanda Muore prima il corpo o prima lo spirito? Se il cuore batte il corpo non è defunto checché ne dicano per avere parti di ricambio gratis e consensuali. La vita eterna non esiste. Rassegnamoci. La reincarnazione sia nostra che delle galline, mucche, agnellini, coniglietti, degli Animali in genere non esiste. E' maticamente impossibile. Se prima eravamo 1 milardo a fare mapin mapon, ora che siamo oltre 7 miliardi a fare mapin mapon dove sarebbero stati presi i 6 milardi e oltre di spiriti-anime? Non facciamo partite doppie. Facciamo il conto della Serva: entrate, uscite, disponibilità. Se i conti non tornano significa che qualcuno imbroglia o frega sui numeri.

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    1. Mancano al tuo conteggio i migliaia di pianeta abitati.

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  3. Nell'arco della storia della Terra ci hanno vissuto ben più di 7 miliardi.
    E la Terra non è l'unico pianeta dove c'è la vita in tutto l'universo; quindi di anime ce ne sono.

    Il punto è un altro.
    Si viene al mondo per sentirci dire continuamente che la vita è un dono, che non va sprecata, che la povertà e la miseria sono virtù e che lavorare nobilita l'animo.

    Guardando ad est, ci viene detto che la reincarnazione è una cosa bella, karmica e colorata, che chi ha fatto il cattivo si reincarnerà in quello, e che chi ha fatto il buono si reincarnerà in quell'altro.

    Se abbiamo vissuto delle vite, non ce le ricordiamo.
    E se ce le ricordassimo, la maggioranza della popolazione che vive nella miseria saprebbe come muoversi meglio per non rimanerci e non farsi soggiogare dalle manipolazioni.
    Ma questo, però, non avviene.

    Se gli ultimi fossero davvero i primi, avremmo assistito, nel corso della storia certa dell'umanitò, ad una continua diminuzione del divario tra soggiogatori e soggiogati, ma questa diminuzione non è mai avvenuta, anzi.

    Avendo questi dati alla mano, tutto il resto viene a cascata.
    Chi governa veramente su questo pianeta ha spassosamente/disperatamente bisogno di anime che si reincarnino qui a lavorare per loro.

    Il nocciolo della questione avviene nell'aldilà, ci sono mezzi e forze che riescono a farci ritornare qui, senza memoria.
    Saluti.

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    1. Quadro d'insieme a mio parere corretto. Ormai l'abbiamo capito che siamo il 'parco buoi' di qualcuno, no?
      Alcune leggi della reincarnazione appaiono davvero crudeli e disumane ed è forse in questa toppa della chiave che dobbiamo guardare per sondare l'aldilà che sempre più assomiglia ad un aldiquà.
      Mio nonno mi ripeteva spesso che l'inferno non si trovava in un'altra dimensione ma accanto a noi. Aveva ragione.
      Forse avevano ragione gli gnostici più evoluti a rammentare che la vera battaglia si svolge al momento del trapasso e che la vita terrena non serve ad altro che a prepararsi a quel momento fatidico.

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    2. Secondo me la reincarnazione è una beffa del diavolo e non esistono lontani pianeti.

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  4. "Forse avevano ragione gli gnostici più evoluti a rammentare che la vera battaglia si svolge al momento del trapasso e che la vita terrena non serve ad altro che a prepararsi a quel momento fatidico" quoto l'intero passaggio, e aggiungo che identica concezione e' contenuta nel buddismo tibetano i cui monaci si preparano a riconoscere e superare gli inganni che si presentano al momento della separazione dello spirito dal corpo fisico e nei 49 giorni successivi. Assolutamente da leggere il Bardo Thodol, o Libro Tibetano dei morti. Ne fornisce una bella semplificazione su you tube Bernard Rouch (in italiano).

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