Istituti,
Asl, direttive ministeriali, presidi sceriffo, disastri edilizi … la scuola di
stato si sta trasformando in un’orrida prigione per bimbi e ragazzi. Come se
non bastasse, l’impensabile imposizione vaccinale ha trasformato i genitori italiani
in Kapò ancora più feroci di prima.
L’ambivalente
rapporto figli/genitori è stato da sempre sotto l’attenzione dei manipolatori.
Su di esso e sulla cosiddetta potestà genitoriale, sui diritti e doveri di un
genitore, agiscono da sempre imposizioni religiose, oppressioni burocratiche e
legali, conformismi e manipolazioni propagandistiche.
Il
ruolo del genitore/educatore è stato caricato e snaturato nei secoli per
poterne ottenere il massimo rendimento nei confronti del minore in termini di
controllo, mansuetudine, sterile produttività.
Ad
oggi sono pochissimi i genitori che si preoccupano del benessere spirituale in senso
libertario dei figli. I più premurosi si prodigano per massificarne usi e
costumi, iscrivendoli agli sport più demenziali e coercitivi, corsi di lingue
morte, vacanze deleterie in luoghi improbabili, alimentazione industriale,
senza ricordarsi che un bambino (o ragazzo che sia) è un essere umano, un
individuo in una fase della vita (la crescita) delicata ed importante, non una
tabula rasa da raddrizzare e coercire, seppur benevolmente.
Ovviamente,
lo stato/padrone italiano è il peggior interlocutore in tema di genitorialità;
si limita infatti ad applicare modelli educativi/coercitivi ottocenteschi con
indifferenza e violenza. L’imposizione vaccinale odierna è l’ennesima offesa
alla libertà di un individuo che si trova nelle nostre grinfie solo per alcuni anni
della sua meravigliosa vita libera ed individuale.
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