18/02/19

Crollo dei Mercati a Marzo 2019? - aggiornato


Del crollo dei marcati azionistici non ce ne dovrebbe importare nulla, come esseri umani, se non fosse che i sistemi statali e sovrastatali che ci controllano e contengono sono strettamente collegati ad essi. Da tali sistemi dipendono tutta una serie di servizi e forniture che ci riguardano molto da vicino. Inoltre, i crolli finanziari sono stati utilizzati, nella nostra storia recente, come elemento d'innesco per colpi di mano politici e/o militari. Ciò premesso: è previsto un crollo delle borse per il 2019 simile, ed addirittura peggiore, a quello del 1929? Alcuni articoli per rifletterci sopra e una ipnosi regressiva che contiene informazioni assai interessanti, per chi ha l’intelligenza, la curiosità e l’astuzia di ascoltarla. Pare comunque che nulla avverrà proprio grazie alle informazioni ricevute.

borsainside - A prevedere un crollo per la borsa americana nel 2019 è stato Ron Paul, un autorevole membro del partito repubblicano. Secondo quanto affermato da Paul il crollo recente della borsa di Wall Street potrebbe essere il segnale di una caduta molto più forte. Dal punto di vista tecnico, come messo in evidenza dai grafici storici di Dow Jones, Nasdaq e S&P 500, la borsa di Wall Street a partire da metà dicembre è entrata in quella che viene definita come fase di correzione. Tale momento potrebbe essere seguito non da un recupero ma da un ribasso alcora più pronunciato. Per dirla in altre parole, se negli ultimi tempi a Wall Street è andata male...nel 2019 potrebbe andare pure peggio.


Secondo Paul "nel momento in cui questa volatilità dimostrerà di non essere solo una pausa nel mercato rialzista, allora gli investitori correranno verso le uscite". Per l'esperto, quindi il crollo che Wall Street potrebbe registrare nel 2019 sarebbe anche peggiore rispetto a quello del 1929, l'anno terribile del mercato americano. Probabilmente non è un errore che le previsioni Wall Street 2019 di Ron Paul siano tra le più pessimistiche attualmente in circolazione. "Non sono così ottimista da credere che all’improvviso elimineremo il problema dei dazi. Credo che esso rimarrà" ha affermato il rappresentante del Partito Repubblicano (lo stesso di Trump) lasciando intendere che alla base del sell off sulla borsa Usa ci sarebbe proprio la guerra commerciale tra Usa e Cina. 

Tratto da: Crollo dei Mercati di Eugenio Benetazzo - Le recenti contrazioni dei mercati azionari non fanno presagire niente di buono per il nuovo anno. Partiamo con alcuni numeri che aiutano a comprendere la dimensione della disfatta: l’indice azionario americano, S&P500, è passato in nemmeno tre mesi dai quasi 3000 punti agli attuali 2400, pertanto con una correzione, se non un crollo vero e proprio, del 20%. Da notare che il quadro tecnico in formazione appare vistosamente precario, lasciando intendere un ulteriore proseguo della discesa almeno sino in area 2100. L’indice dei primi cento titoli tecnologici – il Nasdaq 100 – non è stato da meno, è passato infatti durante il medesimo lasso di tempo dai 7600 punti agli 6000 attuali, quindi con una medesima contrazione in percentuale.


Con l’inizio del nuovo anno verranno infatti pubblicate universalmente a consuntivo le performance delle varie asset class: solo l’indice S&P500 chiuderà il 2018 con una performance annua negativa di oltre il 10 percento, dopo una striscia positiva di nove anni consecutivi. La performance mensile di dicembre è la peggiore degli ultimi decenni, graficamente l’indice evidenzia una volatilità che non si vedeva dal 2008. Che qualcosa sia completamente diverso dal 2008 lo capiamo osservando l’andamento dell’oro, sostanzialmente indifferente alle nuove paure finanziarie che attendono il 2019.

Vi è l’imbarazzo per gli argomenti sensibili, la guerra commerciale tra USA e Cina, le elezioni per il rinnovo del parlamento europeo, il crollo del prezzo del petrolio, l’ascesa del populismo in quasi tutte le economie avanzate ed il deterioramento economico di numerosi paesi emergenti. A questo quadro aggiungiamo la faida innescata tra Trump e la Federal Reserve in pieno shut down sulle guideline di politica monetaria.

3 commenti:

  1. Assistiamo al principio della fine della civilta' occidentale o potremmo meglio chiamarla societa' masso- catto -giudaico babilonica. Tutto nasce tutto cresce tutto muore (massoni inclusi)Un cancro per il pianeta e per chi ha ancora qualche neurone suo.

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    1. La confraternita babilonese è ancora al comando, eppure ogni giorno che passa perde un pò di potere. Non so se riusciremo a scardinare la predazione in questo ciclo o se dovremo aspettare il prossimo. La nostra consapevolezza però è cresciuta, questo è un fatto.

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  2. il mercato finanziario è una messa in scena ogni tot mesi annunciano aprovocano un crack così loro incassano le plusvalenze mentre il parco buoi perde. Paul è già stato dimostrato che è un massone, un falso cristiano pure lui.

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