13/02/18

Cloni e Sacrifici umani al San Gottardo


La cerimonia d’apertura del tunnel del San Gottardo è stata una rappresentazione allegorica della necessità di offrire sacrifici umani alle entità predatrici oscure, sigillata dalla presenza dei sedicenti leader politici che hanno così iscritto ufficialmente la macabra pratica sacrificale nell’ambito della struttura di controllo e sfruttamento denominata ‘stato’ o ‘superstato’ (Europa unita).

Si apprende che i sacrifici di uomini ed animali indirizzano le energie vitali ed emozionali delle vittime alle entità del primo e del secondo universo, gli orridi arconti famelici responsabili della struttura di confinamento materiale e coscienziale dell’essere umano, definibile come ‘matrix’.


Alla cerimonia avrebbero presenziato i cloni dei leader politici, denunciando con la loro presenza la loro incredibile capacità motoria ed affabulatoria nonché l’ubiquità di cui sembrano disporre. Tutte queste informazioni, e molto altro ancora, emergono dalle avvincenti ipnosi regressive sull’argomento.

Si scopre che quasi la metà dell’umanità presente sul pianeta è coinvolta in programmi di clonazione. Che le forze armate dispongono di reparti di esseri umani clonati, inquadrati ed obbedienti. Che la longa manus dei manipolatori è ovunque, fuori e dentro ognuno di noi.


Ricordiamocelo mentre timbriamo il nostro cartellino quotidiano, mentre guardiamo Sanremo, mentre facciamo la fila per pagare le tasse, mentre assaporiamo allegramente bevande velenose. Ricordiamoci di tutto ciò e guardiamoci intorno. Dove siamo e soprattutto cosa siamo? Chi sono il nostro vicino di banco, il collega di lavoro, il carabiniere che ci chiede i documenti?

Infine, sorridiamo. Non con quel sorriso ebetoide dei leader però. L’umanità è comunque giunta a comprendere come e da chi è stata sfruttata da sempre. E’ giunta a prendere coscienza del grande e luminoso potere di cui dispone ed il futuro ci appartiene anche se potrebbe sembrare diversamente.

Viviamo in un momento felice. Un momento in cui abbiamo la possibilità di emanciparci. I predatori oscuri lo sanno bene e fanno di tutto per impedircelo. E’ solo il colpo di coda (letterale) di un regime morente. Per vederne la fine, occorrerà solo attendere sereni e sorridenti, nel silenzio.

7 commenti:

  1. Si rimane prevalentemente affascinati e turbati dallo spettacolo della cerimonia, che inizia burlesca e naif ma verso la fine, in particolar modo, assume i connotati di un autentico sabba cerimoniale e quasi si puo' percepire l'irruzione dell'indefinibile quando, placatosi l'articolazione celebrativa, rimane solo il caprone ad aggirarsi sul palco attorniato da persone che sembrano svuotate di ogni consapevolezza. E' una potente evocazione del male e questo sarebbe indubitabile. Il compiacimento anche e' inevitabile e la parodia allo stesso momento rivela e nasconde. Sappiamo che forze maestose e terribili presiedono alla nostra nascita, individuale quanto collettiva. Come moderni sembriamo aver smarrito il giusto senso delle prorporzioni e sempre piu' smagati ci affanniamo ricercando un senso ultimo delle cose, ma questo non ci sarebbe affatto, almeno nelle aspettative comunemente intese di emancipazione e miglioramento. L'antico palco della rappresentazione divina e' tarlato, in massima parte crollato, alle poche travi rimaste, ai pochi intarsi decorativi superstiti intarsiati da bravi artigiani e ai pochi frammenti scenografici abbiamo gia' da tempo dato fuoco. Nulla e' rimasto e il nuovo che lo sostituisce e' un aberrante proscenio virtuale. Le prime metamorfosi, i cui presagi ingannavano certamente ma ancora potevano insegnare e ispirare l'uomo antico, per noi sono divenute solo mostruosi pretesti subliminali che ci deformano intimamente. Nostro malgrado potremmo anche costituire parte di una scompaginata falange eterica, un'avanguardia rarefatta posta necessariamente a difesa del limes sovrasensibile. Ognuno se puo' custodisca la propria piccola favilla o prezioso barbaglio intuitivo poiche' proprio tale occasione di chiarita' 'loro' sono quanto mai determinati a spegnere definitivamente nelle nostre coscienze

    RispondiElimina
    Risposte
    1. UN palcoscenico logoro, qui muoviamo i nostri passi incerti. Non dimentichiamo di cogliere l'aspetto surreale e divertente della situazione. Trovo che le ipnosi regressive aprano spazi all'immaginazione e lascino riscontri aurei che ognuno di noi può elaborare come meglio crede.

      Elimina
  2. A me queste ipnosi regressive non mi convincono più per niente. Non credo affatto che ci siano cloni in giro(moltissima turpe gentaglia sì). Io vedo della dozzinale e maldestra magia. Ordita dai soliti noti: gli impenitenti maghi neri gesuitici. Atta solo ad incutere paure di ogni tipo al popolo bue. Oltre agli arconti che ci privano quotidianamente di parte del nostro quid energetico, ci sono questi esseri immondi, pieni di malvagità in carne ed ossa, con il loro seguito di schifosi servi dalla mente controllata, come quei quattro imbecilli che se la ridono, ignari di essere ridotti a delle salme che, presto troveranno la fine che si meritano.
    Questo lasso di tempo in cui viviamo, impersona il nostro campo di battaglia. L'umanità a mio avviso non ha ancora capito una mazza. Non viviamo affatto un momento felice, à solo becera propaganda atta ad illuderci di continuo. Se la sveglia suona, significa che è ora di alzarsi e fare qualcosa. Bisogna diventare guerrieri per poter vincere. Il lassismo e l'attesa passiva che gli eventi cambino da soli in meglio è solamente vana speranza che ci conduce alla tomba anzitempo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Stare nel silenzio non significa ignorare o desistere, tutt'altro. La battaglia si svolge essenzialmente dentro di noi. Mai come oggi l'umanità possiede un quadro abbastanza chiaro della situazione. Non è poco.

      Elimina
    2. Ogni gesto, ogni emozione riverbera nell'universo, non dimentichiamolo mai. Anche quella paccottiglia pseudo misterica praticata maldestramente dai nostri kapò.

      Elimina
  3. Ottime osservazioni Ancor. Ogni tanto è opportuno tornare coi piedi per terra. Ci vogliono rubare l'anima. Ah ah ah. Ma finitela. Bella invenzione l'anima, del nostro bravo Platone, il filosofo degli schiavi. Sasa'

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma infatti non tutti coabitano con essa. La presenza di anima era data per scontata da tutte le culture e le forme di pensiero fino a pochi decenni orsono. Poi il massonico scientismo ottocentesco ha fatto cambiare idea e paradigmi a tutti. La Chiesa di Roma faceva affari d'oro per vendere indulgenze. Gli esseri umani, seppur turlupinati, facevano di tutto per preservarne l'integrità. Noi cosa siamo disposti a fare? Infine, a mio parere, opporsi a qualcosa significa donarle energia. Occorrerebbe quindi vivere altrimenti, ignorare e meditare. Ciao

      Elimina

I COMMENTI RIPETITIVI, VOLGARI OD OFFENSIVI VENGONO RIMOSSI A DISCREZIONE DEGLI AMMINISTRATORI DEL BLOG