I fari marini che possiedono una portata geografica che supera le 20 miglia nautiche sono considerati un’eccezione. Com’è mai allora che i fari sono visibili a centinaia di chilometri di distanza? Le tabelle della marina non tornano. Qualcosa sulla linea dell’orizzonte (Horus-Zone) non convince. Anche la linea perfettamente piatta dell’orizzonte marino non convince: siamo oppure no su di una sfera di raggio in definitiva assai ridotto, solo 6350 km? La distanza dell’orizzonte visivo di una persona a 2 metri d’altezza dal livello del mare dovrebbe essere di soli 5 km! Ognuno di noi sa benissimo invece che la vista può spaziare per oltre 100 km. Tra la teoria geometrica applicata alla terra intesa come geoide e l’esperienza empirica vi è una decisa ed evidente frattura. Dov’è la verità?
Per completezza, occorre ricordare come si stia parlando della portata geografica dei fari, ossia della possibilità di scorgerne la luce diretta nonostante la curvatura terrestre. Esiste una formula che, se applicata, porta generalmente a distanze non superiori alle 20 miglia marine. Davvero un valore minimo ed assai lontano dall'esperienza diretta.
faro di Piombino: portata teorica solo 11 miglia marine?
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