Da un articolo del quotidiano ‘Il Tempo’, un’intervista a Vincenzo D’Anna
- Presidente dell’Ordine dei Biologi - da cui emerge, solo parzialmente a mio
parere, in cosa consistano le vaccinazioni ed a cosa servano realmente. Leggete
l’esplicita intervista (le enfasi sono mie):
Il Tempo- Lei è presidente dei biologi italiani. Devo farle la domanda di
rito: sarà mica uno di quegli estremisti no vax?
D'Anna- Io? No, assolutamente. Come tutti i biologi credo nella utilità delle
vaccinazioni, sono un pro-vax. E non è manco a tema l'utilità o meno dei
vaccini in queste analisi di laboratorio. L'indagine è stata sulla qualità
della realizzazione dei prodotti messi in commercio, non sull'efficacia o meno
teorica del vaccino.
Il Tempo- E i risultati di queste analisi quali sono stati?
D'Anna- Hanno rilevato decine di impurità in più lotti. E al momento sono state
individuate 43 sostanze improprie, nel senso che lì non si sarebbero dovute
trovare.
Il Tempo- Improprie? Cioè?
D'Anna- Anticrittogamici, diserbanti, glifosato, antibiotici, antimalarici...
Il Tempo- La fermo. Non sono uno scienziato. Se mi dice diserbanti
capisco che non dovrebbero esserci. Ma se mi cita gli antibiotici, le chiedo
perchè: non devono esserci in un vaccino?
D'Anna- No, un antibiotico non deve stare in un vaccino. Un antimalarico
neppure. Come un erbicida. Si è trovata alle analisi tutta una serie di
inquinanti che lì non dovrebbero esserci..
Il Tempo-In quantità minuscole, spero...
D'Anna- Certo, parliamo di nanogrammi, di nanoparticelle. Ma tenga presente che
non si tratta di sostanze ingerite, ma iniettate, assorbite e in alcuni casi
(ad esempio l'alluminio) non smaltibili. Ma non è nostro compito accertare né
la nocività, né la tossicità dei materiali. Però da quelle analisi è venuto
fuori altro. Come l'assenza del virus della rosolia, che in sé potrebbe
configurare una frode in commercio, perché migliaia di bambini che si sono
vaccinati con quel lotto non sarebbero coperti verso la rosolia. E poi sono
state rilevate quantità improprie di DNA fetale...
Il Tempo- Dna fetale?
D'Anna- Sì, perché i virus vengono fatti replicare per fare le dosi occorrenti
su materiale fetale da aborto, oppure su uova di galline. Ed è per quello che
trovi i diserbanti o il glisofato, gli anticrittogamici e gli
antiparassitari...
Il Tempo- Ma in un vaccino non dovrebbero esserci quelle tracce per
quanto minuscole, no?
D'Anna- Certo che non devono esserci...
Il Tempo- E non c'è stato un esame pubblico di laboratorio su quelle
dosi?
D'Anna- Lei l'ha visto? Ne conosce i risultati? Purtroppo c'è una aporìa
giuridica: i test sul prodotto finito non sono obbligatori per il produttore.
Li dovrebbero fare le strutture statali che proteggono la salute dei cittadini.
Ma io non le ho mai viste. Anche perché qualsiasi risultato è tenuto segreto un
po' come la ricetta della Coca Cola, per evitare che qualche concorrente copi
la formula industriale di produzione del vaccino.
Il Tempo- Ma se nei laboratori di Stato fossero emersi i clamorosi
risultati che stiamo citando, che cosa sarebbe accaduto?
D'Anna- Avrebbero dovuto chiamare il produttore dei vaccini e chiedere
spiegazioni. Certo dovrebbero chiedere come fanno ad esserci gli anticorpi
della rosolia se non c'è l'antigene? Per quanto riguarda il vaccino per tetano,
difterite etc... non sono stati trovati quattro distinti tossoidi (che sono
antigeni proteici) come dovrebbe essere, ma una sola macromolecola fatta da
queste quattro proteine denaturate (quelle del tetano, difterite, etc...) dalla
presenza di un conservante come la formaldeide. Questa macromolecola precipita
al fondo della provetta e attaccata con tripsina non risponde...
Il Tempo- Qui seguirla diventa difficile. Vado al sodo: non dovrebbe
accadere così in quei vaccini. Questo mi vuole dire?
D'Anna- Esatto. Dovrebbero esserci le quattro proteine dei vaccini previsti che
se attaccate con tripsina dovrebbero sciogliersi. Questo non accade, e quindi
nella macromolecola non ci sono solo proteine. Faremo un esposto all'Aifa e
all'Ema per capire se sono a conoscenza di queste cose.
Il Tempo- Nei primi lotti di vaccini doveva esserci la rosolia e non c'è.
E mi è chiara l'inutilità. Capisco meno le conseguenze della macromolecola in
questi altri vaccini...
D'Anna- Primo: anche tutto fosse lecito ed innocuo al minimo bisognerebbe
informarne le autorità ed i cittadini che usano i vaccini. Secondo: in questi
vaccini è stato riscontrato un numero significativo di peptidi (cioè frammenti
corti di sequenze di aminoacidi) di origine batterica, probabilmente
provenienti da batteri avventizi che contaminano le colture. A questi si
aggiungono 65 sostanze chimiche contaminanti, 35% note, (finora abbiamo
replicato i risultati su un solo lotto, l’unico disponibile tramite le farmacie
su tutto il territorio italiano da oltre un anno), di cui 7 sono tossine
chimiche, anche questi composti devono essere confermati nella struttura da uno
studio con standard di controllo.