24/12/18

Intanto, a Parigi...


La protesta dei Gilet gialli non si placa. A Parigi la polizia fatica ormai a frenare le rivolte. In alcuni paesi europei si assiste al fenomeno del contagio. Le genti europee sono stanche di subire i diktat di quattro burosauri non eletti al soldo di tre famiglie di banchieri al servizio di un tizio cornuto. Non possiamo dire al momento se questa rivolta sia genuina o meno, resta il fatto che è senz'altro giustificata e comprensibile. L'imposizione del nuovo ordine mondiale deve necessariamente (e letteralmente) passare sopra i corpi dei cittadini europei?

In Italia i media hanno avuto evidentemente l'ordine di non divulgare notizie circa i tumulti d'oltralpe. Come al solito a questo sopperiscono i blog e i social. Non credo che questa rivolta si spengerà presto. Stiamo ad osservare. Se dovesse riuscire a far inceppare i meccanismi dell'europlutocrazia, anche se per pochi mesi, allora sarà servita a qualcosa. L'imposizione del nuovo ordine mondiale deve essere evidentemente conclusa a breve: quelli la hanno una fretta (letteramente) dannata.      

7 commenti:

  1. Dalla rivoluzione francese in poi dovremmo dubitare della spontaneita' di tutte le sommosse popolari, benche' la rabbia visibile possa per buona parte essere autentica le briglie invisibili che l'aggiogano non sono tenute dal semplice spontaneismo. Il motto sempre valevole per chi detiene il potere (marcio) e' quello di ricavare un nuovo (dis)ordine dal caos. Peraltro, per questo natale, propriamente melenso, nevrotizzato, bulimico e merdoso, valga quest'amarissma considerazione: dopotutto cos'altro sarebbe l'uomo se non un inconsapevole pedone d'argilla? Sembriamo davvero degli sciocchi pupazzi sperimentali. In fondo l'uomo, in quanto uomo, nasce unicamente come servo scelto dell'originario luogo contenitivo che fu il Giardino paradisiaco. A tutti gli effetti saremmo creature sperimentali e la modernita' ribadisce a forza tripla questa nostra dimensione sacrificale. Per la statistica imperante siamo burattini sacrificabili e quand'anche non vi fosse potere costituito e vivessimo al cosiddetto stato naturale, se non desiderassimo pervenire ad una forma di riscatto, propriamente ermetica, rimarremmo in ogni caso dei fantocci sperimentali, poiche' intimamente mossi e perennemente sovrastati da forze maggiori alla nostra debole volonta'. Non in ultimo, i compositi affanni della nostra esistenza sono assicurati ad un opera di raffinatissima predazione energetica, orchestrata da intelligentissimi mostri (dico mostri perche' cio' assolve ad un piano mostruoso - come bene intuirono i primi gnostici - ) che sono entita' preternaturali. Le metaforiche Creature dell'incubo menzionate da Lovercraft, che popolano le inverosimili dimensioni dell'astrale e che il sogno riesce ad intuire appena. Loro determinano i nostri spostamenti sulla griglia emotiva dell'esistenza, nutrendosi del nostro dolore, sopratutto morale. Benche' possa essere quasi di moda un ritorno alla cosiddetta dimensione sciamanica questa non e' affatto un'esperienza nice and easy. Nella dimensione surreale fermentano tutte le angosce e disperazioni insostenibili alla nostra fragile psiche. L'irrazionale, quando e' tradotto su questo piano rimane un'esperienza prevalentemente tragica e dolorosa, di cui in ultimo la poesia (amaramente felice chi riesce a coglierne l'essenza) costituisce l'enigmatico germoglio stagliato su una profonda malattia dell'animo

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  2. Signor Ranella e' troppo vago e privo di tenacia il suo pensiero. Mi permetto di tradurlo in relta' che e' si, la mia esperienza personale ma e' anche vivere comune. Ho alle spalle oltre 30 anni di sport " estremi" scalate, immersioni, voli acrobatici, speleologia ed altro. Per affrontare queste situazioni si parte con le visite mediche, poi l' addestramento ed infine si procede con la missione specifica. Generalmente sono riuscito a raggiungere gli obiettivi prefissati tranne quando questi avrebbero dovuto dare un miglioramento della vita.capitava di tutto.Sorgevano malattie improvvise, commettevo errori improbabili, le attrezzature si rompevano,arrivavano problemi finanziari come multe o perdite di lavoro improvvise, problemi con la fidanzata. Insomma nonostante tutto l' addestramento, i sacrifici dovevo rimanere un perdente mediocre. Questi eventi, ho capito, non sono casuali bensi' attuati all' uopo da entita' il cui unico scopo e' quello di avermi fatto vivere nella delusione e nella speranza e di sogni infranti. Per alcuni mie amici pero' non e' cosi', tutto fila dritto come l' olio, nati nella famiglia giusta , aiutati e fortunati nei momenti opportuni. Credo che la maggior parte delle persone sia nella mia condizione perche' siamo nati cibo e non importa quanto ci provi o ti dai coraggio, queste forze sono imbattibili.

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    1. Non mi sembra che il pensiero di Ranella sia vago e privo di tenacia, tutt'altro. Comunque sia, rimango un instancabile ottimista. Qualcosa nel fondo della nostra natura, pur di schiavi sperimentali, risuona di un'aurea bellezza. Siamo capaci di scorgere meraviglie estreme e inferni senza vie d'uscita. Abbiamo la capacità di osservare e derimere. Nella nostra caducità alberga un eroe imbattibile.

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    2. Effettivamente dite anche il vero Signor Anonimo. Vi do del Voi poiche' detesto dare del 'lei'. Debbo riconoscermi, in massima parte, come vago e privo di tenacia...questa sarebbe la mia preminente dannazione morale, "toccata in sorte" all'uomo terreno che l'essenza incognita di me qui provvisoriamente abita. In coscienza da anni provo di sconfiggere la vaghezza e la scarsita' di tenacia, ma riconosco che questo e' anche un nuotare come immerso in dense sabbie mobili (propriamente eteriche). Non demordo ancora, per quanto limitata una possibilita' (e per possibilita' intendo riferire della facolta' di riuscire a far emergere dal fondo sostanzialmente contraddittorio del proprio carattere una qualita' lirica/empatica dell'essere) e tale possibilita' puo' comunque contribuire a rischiarare il fondo cangiante di questi tempi giustamente detti oscuri.

      Auguri a Voi per la strenua lotta che qui testimoniate di sostenere.

      In definitiva tutte le nostre Cittadelle interiori stanno subendo un fenomenale assedio condotto da remotissime e oscure forze e contrarie alla determinazione dello Spirito.

      Nessuno puo' sapere cosa ne sara' di noi.

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  3. I padroni del mondo sanno che la " pacchia" sta per finire, stanno provando di tutto, haarp, pestilenze, guerre, pericolo alieno,inquinamento, crisi, ma niente potrà fermare la caduta degli dei.

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  4. Perche' vedete, caro Anonimo, la Vostra disperazione e' la medesima nostra e di tutti i cuori profetici che hanno parlato con disperazione illuminata non gia' all'uomo del semplice momento, ma ad ogni generazione passata come futura e la cui voce divinatoria e' destinata a riecheggiare lungo le arcate millenarie che sono di sostegno all'assurdo cammino dell'umanita'. La coscienza del proprio limite credo sia sempre una consapevolezza drammatica. L'idea stessa della Virtus consisterebbe appunto nella considerazione della propria sostanziale incapacita' di poter valicare il limite che circoscrive inesorabilmente la persona. L'adagio che recita Far di necessita' Virtu' e' quanto mai vero. L'antichissimo dissidio tra la necessita' e la liberta' dell'essere e' destinato ad essere irrisolvibile nell'ambito di questa dimensione estremamente ambigua. L'imbattibilita' delle forze cui Voi fate riferimento, in definitiva, e' proprio questa a rendeŕe prodigiosa la nostra consapevolezza, in ogni caso destinata all'impotenza. Quaggiu', in un certo senso, e' come fossimo precipitati alla disperata menando colpi alla cieca, legati ai fili di una trama destinale completamente ignota. Ma qui tutto sarebbe preparazione all'inevitabile dissolvenza. La convinzione e' che in questa realta' tutto sia simbolo e allegoria di verita' maggiori e i veri mostri si affronteranno non qua ma, specificamente, nell'aldila'. Che noi siamo mangiati o mangiatori poco importerebbe, importa prendere coscienza che quaggiu' occorre temprare l'animo e che nulla potremo travasare al di la del gran salto se non una irriferibile intima determinazione, ravvolta in un flebile barlume intuitivo di inesplicabile potenza rivelativa. Questa e' l'essenza dei Sacri Misteri...ed e' bene rammentarla oggi, nel volgere al termine di un giorno consacrato alla simbolica Luce Invitta

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  5. Semplifico. C'è più certezza scientifica che l'aldilà NON ci sia, che ci sia. Come disse Parmenide e riferisce Lavoisier, nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. La domanda è: la massa di spirito che "anima" non in senso "religioso" SICURAMENTE ogni corpo animale, DEVE necessariamente andare da qualche parte. Dove? Considerando il DOLORE che 'umano causa sia ai suoi simili che agli ALTRI Animali che tortura, sevizia, mangia, ci deve essere in giro una MASSA "malefica" che oscura la Luce. Tutto quel che di umano ce comincia bene finisce male. Una formula che mi piace non è rivoluzione, ma EVOLUZIONE, che, secondo me si attua con Ateismo, Veganesimo, rifiuto della competizione, quest'ultima, si il vero seme del male, che spinge esseri inconsapevoli come l'animale pareccio bruto u-mano a competere stupidamente con la Natura ed addirittura con sè stesso: il nulla che compete col nulla, narciso. D'altra parte anche Natura non ha coscienza del bene e del male. Dovremmo essere noi, del regno animale, con questo Spirito nel Corpo in un duo inseparato così essenziale corpo spirito femmina maschio negativo positivo a diventare la Coscienza di Natura.

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