24/02/18

Pinocchio e l'assalto alla ghiandola Pineale


Cosa accadrebbe se ci rendessimo conto che è in corso una grande guerra contro la nostra ghiandola pineale, il terzo occhio, la sede di ogni nostra capacità immaginifica, la visione interdimensionale, la coscienza eterica? Gli esoteristi di ogni tempo conoscono bene l’importanza della ghiandola pineale, adoperandosi con ogni mezzo per tenerne ben desta la sua funzione unica.

La ghiandola pineale è molto sensibile ai campi elettromagnetici e, guarda caso, viviamo la nostra contemporaneità immersi in un campo elettromagnetico artificiale ubiquo, potente e multifrequenza, donatoci dalle miriadi di impianti di trasmissione dati presenti ovunque, letteralmente tutto intorno a te.


La pineale inoltre contiene al suo interno cristalli di sali di metallo che, secondo Corrado Malanga, vengono sostituiti da quelli artificiali contenuti nelle sostanze rilasciate dall’operazione di aerosol clandestina nota come ‘scie chimiche’. Infine, gli additivi alimentari ed i veleni utilizzati nelle pratiche agricole massificate costituiscono un ulteriore pericolo per il nostro delicatissimo sistema endocrino, pineale compresa.


Altri fattori deleteri per il corretto funzionamento della ghiandola pineale sono gli stress sociali, prodotti dalle manipolazioni mentali che subiamo fin da bambini, che trovano la loro sede di attuazione nelle famiglie irreggimentate, nelle scuole di regime, nei luoghi di lavoro/contenimento, nelle innumerevoli forme di intrattenimento, nel sistema economico finanziario, creato e gestito da coloro i quali hanno tutto l’interesse a tenere a bada qualsiasi sviluppo coscienziale dell’essere umano.


Collodi, massone d’alto grado ed esoterista, nel suo Pin-Occhio, ci ha lasciato una chiarissima allegoria del percorso di autocoscienza necessario per rendere la pineale attiva e per sfuggire alle mille insidie dell’esistenza, orchestrate in primis dal demiurgo/mangiafuoco, il burattinaio che muove le nostre vite e che gestisce il carrozzone sociale, quel paese dei balocchi in cui viviamo tutti, al tempo stesso irretiti e contenti.


Della lettura esoterica di Pinocchio ne ha già parlato Paolo Franceschetti, interessante però è venirne a conoscenza dalle parole stesse dell’Architetto, il creatore della matrix in cui conduciamo le nostre vite, Mangiafuoco in persona, in questa ipnosi condotta dal sempre ottimo Lucio Carsi. Buon ascolto. LINK

6 commenti:

  1. Interessantissima rivelazione sul significato profondo di Pinocchio che non mi era mai piaciuto prima della Vostra per me inedita interpretativa Rivelazione Grazie di Cuore Reset

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  2. …per la miseria...solo a leggere le prime righe della favola sembra d'intravedere simboli cosmici! Quando allude alla casa di Geppetto Collodi intende la coscienza dell’uomo? La sua porzione astrale? Significativamente descritta come ‘una stanzina terrena, che pigliava luce da un sottoscala. La mobilia non poteva essere più semplice: una seggiola cattiva, un letto poco buono e un tavolino tutto rovinato. Nella parete di fondo si vedeva un caminetto col fuoco acceso; ma il fuoco era dipinto, e accanto al fuoco c’era dipinta una pentola che bolliva allegramente e mandava fuori una nuvola di fumo, che pareva fumo davvero. La mobilia potrebbe riferirsi alle limitate disposizioni interiori dove la seggiola cattiva alluderebbe alla stressa inidoneità della mente per sostenere determinate considerazioni di ordine superiore, le quali peraltro non potrebbero nemmeno essere chiaramente rivelate nella dimensione onirica pesantemente opacizzata (il letto poco buono) la dove il tavolino tutto rovinato alluderebbe allo stesso piano dimensionale compromesso per la rimanente durata del Ciclo attuale…nell’allegoria delle carte, quel medesimo tavolino inclinato a tre zampe dove il Bagatto (Geppetto forse?) poggia le sue cose. Pinocchio secondo la versione scaturisce da un legno che doveva divenire gamba di tavolo, dunque possibile ulteriore sostegno alchemico iniziatico del Ciclo attuale?..che dire sul ruolo della finzione del caminetto e della sua fiamma dipinta?

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  3. …ma questo forse vorrebbe anche attribuire più di quanto non intendesse significare Collodi stesso…oppure anche no…a ogni modo l’assonanza della sua fiaba con le metamorfosi di Apuleio c’è…c’è il senso cosmico dell’iniziazione, dove il ‘segreto’ – secretum – vale come participio passato del verbo secernere = separare (se-cerno), distinguo le essenze, elaboro con giudizio le sostanze puramente immaginali che rendono la facoltà umana un prodigio propriamente meta-universale

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  4. ...prodigio molteplicemente insidiato da invisibili forze ostili

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  5. …insomma…storia di ordinaria sopravvivenza quella di Pinocchio…Geppetto dice: …con questo burattino voglio girare il mondo, per buscarmi un tozzo di pane e un bicchier di vino … ed è chiaro che pinocchio intagliato nella materia di un legno emblematico fa della menzogna la propria regola – la materia è la menzogna contenuta in una menzogna maggiore (aspirazione del demiurgo corrotto) e il burattino si ritrova intagliato nella menzogna ancor più decisamente che non nelle proprie forme esteriori e a forza di raccontare bugie, finisce col crederle vere e una bugia tira l’altra finché, ritrovandosi smarrito in alto mare e ingoiato dal Leviatano incontra il tonno filosofo che gli dice: quando si nasce tonni c’è più dignità a morire sott’acqua che sott’olio…il Catechismo Gnostico che se ne potrebbe ricavare è che Alchimia è trasmutazione dell’inferiore emotività nostalgica, (Geppetto sembra esserne intriso) il che vuol intendere il medesimo significato del procedimento iniziatico della trasmutazione da burattino a Uomo passando attraverso l’enigmatico intermezzo asinino - La natura sarebbe un infida matrigna (qui non c’entra il ruolo della fata Turchina) e l’uomo origina da un principio di sordida necessità – ed in effetti tutta la fiaba inizia da una storia di sopravvivenza e continua indigenza - il sole stesso è un fiore velenoso, ma saperne dosare i raggi è ugualmente necessario per infondere il maggior senso alla nostra permanenza in questa vita

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    1. Come sempre, ottimi spunti di riflessione dalle tue righe Giovanni. Geppetto/Bagatto in effetti lega ... il tavolino mi ricorda anche la cena in Emmaus del Merisi. Anche li la materia si imbibisce di senso, un tozzo di pane spezzato od un ciocco di legno intagliato. La Via Crucis di Pinocchio è così un cammino iniziatico universale. Spiace vederla caduta, nella sua fortuna, in mani assai poco trasparenti. Ciao

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