LA FILA PER L'ACQUISTO DI UN NUOVO SMARTPHONE
La
Tecnologia Pervasiva è un fenomeno dei nostri tempi ultimi. La tecnologia non è
solo il nostro smartphone, il PC, o l’ultimo ritrovato dell’inutile domotica ma
la conversione digitale dei dati pubblici e privati ed il loro immagazzinamento
in contenitori collegati online. Se a ciò ci aggiungiamo l’incredibile e
volontaria immissione di dati personali degli inconsapevoli utenti nei
cosiddetti a-social network, siamo davvero fritti.
Dietro
tale trasferimento epocale, si cela un’insidia preoccupante di cui solo
pochissimi ne avvertono l’enormità: la totale trasparenza degli aspetti delle
nostre vite, anche i più reconditi e sconosciuti a noi stessi. Chi ha accesso
alle banche dati pubbliche e private può, in pochi secondi, possedere un quadro
della nostra esistenza completo, dalla distribuzione della nostra casa, ai
nostri movimenti finanziari, fin nelle pieghe del nostro inconscio.
Tale
ricostruzione digitale della coscienza privata si avvale di sofisticati
algoritmi in grado di comprendere interrelazioni che possono sfuggire anche a
noi stessi.
La
rete, apparentemente strumento democratico, è in realtà una vera e propria rete:
uno strumento sofisticato e seducente di controllo e condizionamento.
Un
altro aspetto da considerare è quello dei sistemi d’arma di ultima generazione.
Se pensiamo alla gigantesca sovrastruttura militare che aleggia nei nostri
cieli e che si è impossessata dell’aria, rendendola mezzo conduttivo per
utilizzarla per scopi bellici, dobbiamo pensare anche all’utilizzo di droni da
guerra.
Tali
apparecchi, dicono gli analisti, in pochi anni prevarranno rispetto ai sistemi
d’arma convenzionali. Il problema è: chi li guida? Alcune immagini mostrano
giovanissimi militari con in mano un joystick, seduti davanti ad un monitor, ma
è ovvio come si sia ben al di fuori non solo del controllo democratico ma
addirittura da quello propriamente umano (in tutti i sensi).
La
tecnologia così corre in direzione totalmente opposta alla democrazia. Tutti
siamo stati o sedotti oppure costretti a far parte del ‘circo siliceo’. Non esiste una tecnologia buona ed una cattiva. Non
credo si possa tornare più indietro. Possiamo solo immaginare un luogo futuro
in cui questo ‘tornare indietro’ non sia altro che un felice ‘andare avanti’ in
cui la tecnologia sia semplice, ben visibile, trasparente (non solo nei suoi seducenti
involucri!) e limitata ai soli scopi indispensabili per migliorare davvero la
qualità di vita dell’umanità, seguendo i suoi più elevati bisogni.
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