Favole, miti,
giochi e filastrocche celano spesso un contenuto iniziatico ed esoterico
quando, addirittura, non nascondono eventi reali, appena velati all’occhio
della coscienza. Nella nostra contemporaneità siamo ormai abituati ad osservare
come ogni rituale di massa (cerimonie, film, cultura pop) sia intriso di
contenuti esoterici, sino alle sorprendenti profezie del gioco di carte degli
illuminati. Nel passato remoto del nostro inconscio collettivo, anche le favole
popolari più antiche, si prestano a letture di decodifica di tipo esoterico ed
iniziatico. Nella lettura che segue di Salvatore Brizzi, in forma semplice e diretta, un’interpretazione
interessante del codice ‘Cappuccetto Rosso’:
Si narra, nella
famosa favola dei fratelli Grimm, che un giorno la mamma di Cappuccetto Rosso
le diede un pezzo di focaccia e una bottiglia di vino da portare alla nonna che
abitava oltre il bosco: “va’ da brava, senza uscire di strada, sennò cadi...” è
la sua raccomandazione. Cappuccetto Rosso parte ed entra nel bosco, qui
incontra un lupo “ma non sapeva fosse una bestia tanto cattiva e non ne ebbe
paura”.
Basterebbero già
questi elementi per giustificare un’interpretazione esoterica di questa favola oramai facente parte
dell’immaginario collettivo. La bambina rappresenta un’anima che deve
intraprendere un percorso evolutivo. Il cappuccetto rosso (che le viene
regalato dalla nonna) rappresenta il paramento iniziatico indossato dal
discepolo prima di affrontare una prova. La protagonista lascia la casa su
indicazione della mamma (lo spirito), per compiere un cammino nel bosco e
giungere dalla nonna, ossia la mamma della mamma (lo spirito consapevole): il
punto di arrivo si trova a un’ottava superiore rispetto al punto di partenza.
Porta con sé il pane e il vino (la carne e il sangue), i due alimenti simbolici
per eccellenza.
Nonostante la
raccomandazione della mamma di non deviare per non rischiare di cadere, quando
Cappuccetto Rosso incontra il lupo non se ne spaventa e comincia a rispondere
alle sue domande. Il bosco buio rappresenta il cammino dell’anima nella
materia, questo è infatti il luogo dove incontra il lupo famelico, che
simboleggia le brame della personalità, la quale si cura unicamente di
riempirsi lo stomaco (la sua sopravvivenza). Cappuccetto Rosso non ne ha paura
perché non si avvede della pericolosità dell’ascoltare la personalità anziché
l’anima, per cui segue il consiglio del lupo e comincia a vagare nel bosco in
cerca di fiori. Molto interessante la frase con cui il lupo convince la
bimbetta: “Guarda un po’ quanti bei fiori ci sono nel bosco, Cappuccetto Rosso;
perché non ti guardi attorno? Te ne stai tutta seria come se andassi a scuola,
invece è tutto così allegro nel bosco!”
Il lupo la
inganna distraendola dal suo cammino iniziatico. Le dice di guardarsi intorno,
la affascina con le bellezze che si trovano nel bosco, a tal punto che la
protagonista esce dal sentiero per raccogliere i fiori. Questo episodio
rappresenta le anime che restano intrappolate nelle illusioni della materia e
si dimenticano che il bosco va solo attraversato velocemente, senza perdere
troppo tempo e senza prestare ascolto ai lupi.
Adesso arriviamo
a un punto cruciale: mentre Cappuccetto Rosso è distratta dal bosco, il lupo
corre dalla nonna e la mangia, quindi si traveste e finge di essere lei. Cosa
significa? A causa del lungo tempo trascorso nel bosco la personalità famelica
ha avuto il tempo di travestirsi da spirito. Il lupo ha preso le sembianze
della realizzazione della consapevolezza finale. Cappuccetto Rosso crederà di
aver compiuto il suo cammino iniziatico ed essere finalmente giunta dalla
nonna, quando invece si troverà di fronte a un travestimento del lupo.
Questa è la fase
più importante della prova del discepolo: deve stare in guardia rispetto alle
false realizzazioni. Il suo scopo è “raggiungere la nonna” o “tornare a casa
del Padre”, come accade anche nel viaggio iniziatico di Pinocchio, e come nella
parabola del figliol prodigo, che si colloca a fondamento di queste fiabe
esoteriche. Ma a un certo punto, proprio prima della realizzazione finale,
l’iniziando può cadere nell’illusione mentale (un’ossessione che lo porta a
credere di aver realizzato l’Uno) o emotiva (stati di beatitudine mistica). Il
lupo ha inglobato la nonna dentro di sé e adesso finge di essere lei.
Cappuccetto Rosso
si lascia ingannare e viene a sua volta mangiata dal lupo. Dopodiché il lupo si
mette a dormire (la personalità addormentata).
A questo punto
accade qualcosa di inaspettato, compare una figura nuova: il cacciatore. Apre
con un paio di forbici la pancia del lupo e ne tira fuori prima la bambina e
poi la nonna. Chi è costui che libera sia l’anima che lo spirito rimasti
intrappolati nella macchina biologica, portando così la protagonista a
realizzare la sua missione (il sacrificio della carne e del sangue serviti alla
nonna/spirito, come in una messa)?
l cacciatore è un
potente shock addizionale provocato dalla ferma Volontà di risvegliarsi. Utilizza
due simboli, uno maschile fallico, il fucile, e uno femminile, le forbici.
Scrivono i fratelli Grimm: “Stava per puntare lo schioppo quando gli venne in
mente che forse il lupo aveva ingoiato la nonna e che poteva ancora salvarla.
Così non sparò, ma prese un paio di forbici e aprì la pancia del lupo
addormentato.”
Il cacciatore
avrebbe potuto uccidere rapidamente il lupo sparandogli con il fucile, ma in
questo modo avrebbe condannato anche il contenuto del lupo; allora decide di
non ucciderlo ed estrarre invece ciò che la personalità porta in sé: l’anima e
lo spirito. In questo modo porta a compimento l’Opera alchemica. “Che paura ho
avuto! Era così buio nella pancia del lupo!” dice la protagonista ormai
liberata.
Eccovi servita
Cappuccetto Rosso... una favola per bambini!
Ignoro i significati reconditi di codeste metafore ma so per certo Che le favole dei fratelli Grimm ed similar Non sono adatte Per i bambini causa loro contenuto altamente erotico o esoterico E sospetto Che vengano predilette ai danni di innumerevoli autori minori, anche giovani e viventi, Geniali e sicuramente più congeniali per i bambini
RispondiEliminaPuò darsi Pantos. Eppure le favole che fendono i secoli per giungere sino a noi devono per forza conservare una profondità notevole, probabilmente anche adatte per bambini. Spesso sono i contemporanei che le snaturano, rispetto ai testi originali. Sempre meglio comunque che guardare Disney che invece (in gran parte) dovrebbe essere vietato ai minori per legge. Ciao
Eliminalo so caro Ghigo. ma sempre meglio letture di artisti locali o nazionali o stranieri che stupiscono per delicatezza, magia, creatività e fantasia.
Eliminauna studiosa di filologia medievale mi ha assicurato che moltissime favole sono state riprese ed imposte, in stile della mediocre divina commmedia, per ben precise finalità similari a quelle del satanista Disney.
La sovversione è dovunque. Favole, riti e miti sono stati i primi suoi obiettivi, guarda caso. Oggi la sovversione è anche genetica per via chimica.
EliminaPer manipolare occorre sempre che l'oggetto di manipolazione sia inebetito oppure consenzinente o meglio le due cose assieme. Ciao