Jon Rappoport - 6
Agosto 2016
Spesso, durante i miei 30 anni di attività come giornalista, ho riconosciuto ciò che io definisco "la creazione elitaria della realtà."
Si presenta nelle
aree della politica, dell’energia, della medicina moderna, dei media, del
denaro, dell'intelligence, della guerra, della religione, della scienza e delle
multinazionali.
E' come se un pittore stesse lavorando su un murale, mentre la popolazione mondiale lo guarda scambiandolo per la realtà.
Questo aspetto
però va più in profondità.
E’ molto più
profondo: limita i concetti di spazio, di tempo, di energia, della mente, del
rapporto causa-effetto … anche questi sono "dati" forniti agli esseri
umani come unici e definitivi della storia. Una storia che alla fine
cortocircuita e modifica ciò che l'individuo è realmente capace di fare.
L'intero murale
della Realtà imposto, ha lo scopo di diminuire radicalmente il potere
dell'individuo.
Non ho capito il senso.
RispondiEliminaSecondo Rappoport tutta la matrix ha come vero ed unico obiettivo inficiare le capacità immaginifiche e creative dell'individuo.
EliminaIn parole povere:a noi ci danno le quattro ruote e loro girano su dischi volanti.loro,essi,entita.noi lo percepiamo come il miglior mondo possibile,loro una cloaca in una stanza con aria condizionata.
RispondiEliminaGiona, ottima sintesi. Sembra un sunto gnostico. Ciao
EliminaLa metafora del pittore è veramente eloquente
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