Curioso destino, nei secoli, ha avuto l’antico testamento.
Ritenuto per millenni fonte unica ed indiscutibile di verità, il suo contenuto
letterale è stato poi pian pianino traslato nel mondo delle allegorie e delle
metafore, ritenute il mezzo necessario per rappresentare e comunicare l’irrazionalità
della fede. Oggi, infine, è stato nuovamente considerato come portatore letterale
di verità, alla luce di originali lavori di ricerca (ad opera di autori come
Freixedo e Biglino) e divulgazione.
Grazie alla meticolosa comparazione con altri testi
antichi, provenienti da altre regioni del mondo, ed allo scrupoloso
mantenimento del significato letterale del testo, si è potuto ricostruire,
spesso anche nei dettagli, la sorprendente relazione esistita tra una congerie
di popoli nomadi ed una schiatta di singolari personaggi definiti Elohim.
La ricostruzione del significato dell’insieme e del senso
ultimo del racconto antico testamentario era sotto gli occhi di tutti coloro
che potevano accedervi. Fino a pochi decenni orsono infatti, la Chiesa di Roma
proibiva non solo la lettura indipendente della Bibbia ma addirittura il suo
semplice possesso! Sostanzialmente consci invece dell’evidenza biblica erano gli
esegeti ebraici, abituati da sempre ed incoraggiati alla sua lettura diretta.
Ulteriore conferma dell’esattezza del testo biblico
perviene inoltre dai contenuti delle ipnosi regressive esoteriche. L’esistenza
e l’impronta dei rettiloidi Anunnaki, la loro egemonia terrestre durata millenni, il
loro ruolo determinante sull’esistenza del genere umano attuale e di tutti gli
ominidi che ci hanno preceduto.
In questa ipnosi condotta dall’ottimo Lucio Carsi, emerge
un altro contenuto tenutoci nascosto per secoli: l’esistenza sul pianeta dei
cosiddetti giganti - ominidi dall’altezza notevole (dai 2 ai 6 metri) -
utilizzati come schiavi assai poco coscienti per lavori edili od agricoli al
servizio degli Elohim.
La creazione del sapiens (più minuto ma più dotato intellettualmente)
è dovuta dalla necessità di disporre di uno schiavo più cosciente e duttile,
sebbene più delicato e debole. Buon ascolto.
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