Ciò
che più colpisce dello stile letterario di René Guénon è la sua esattezza e
compiutezza; nulla nel suo discorrere è superfluo, ridondante, inappropriato, caratteristica
tipica dello scrittore in grado di padroneggiare una quantità impressionante di
lingue antiche e moderne. Nella sua sintetica prefazione a ‘Simboli della Scienza Sacra’, accompagna il lettore nella comprensione dell’involuzione del
pensiero moderno occidentale con notevole efficacia.
Dai
principi di Descartes e Galileo, giungendo sino alla rivoluzione scientista, al
contemporaneo romanticismo ed agli albori della psicoanalisi, l’apparente dicotomia
tra materialismo e sentimentalismo ha minato l’aspirazione, invece tipica dei
pensieri orientali, alla conoscenza intellettuale al di sopra della realtà
sensibile e dell’abisso dell’inconscio.
All’involuzione
ha partecipato anche la religione, quella cattolica in particolare, ridotta a feticcio
moralisticheggiante (per gli altri), nemica dell’intellettualismo e della
profonda e libera spiritualità. Nemica soprattutto del simbolismo legato alla
tradizione dottrinale, considerato l’idioma comune maestro per attingere alle
profonde verità della scienza sacra, quel crogiuolo di immote verità da cui l’uomo
contemporaneo occidentale si sta allontanando sempre più, scivolando in
direzione contraria verso un suo mondo al contempo freddamente materiale e
confusamente sentimentale.
Inutile
constatare come l’auspicata riforma della mentalità moderna non sia mai
avvenuta. Lo scientismo è divenuto la base portante delle attuali forme di
potere totalitario, stati e sovrastati, che tutti noi, magari inconsciamente,
foraggiamo con l’adesione annichilente al nulla entropico che essi
rappresentano. L'ideologia scientista ha innervato e donato senso alle moderne strutture di potere sedicenti democratiche.
Le poche eccezioni rimaste sono le avanguardie dell’ignoto, i pochi esploratori dell’intangibile, quegli esseri umani pronti a cogliere lo strato profondo del nostro vivere, quella tensione soffocata ma ancora vitale a quella luminosa conoscenza che, sorprendentemente, ha comunque accompagnato l’umanità nei millenni.
Le poche eccezioni rimaste sono le avanguardie dell’ignoto, i pochi esploratori dell’intangibile, quegli esseri umani pronti a cogliere lo strato profondo del nostro vivere, quella tensione soffocata ma ancora vitale a quella luminosa conoscenza che, sorprendentemente, ha comunque accompagnato l’umanità nei millenni.
Non si potrebbe essere maggiormente chiari
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