Le
statistiche sono prodotte dal sistema, sono uno strumento del potere. Per
questa ragione occorre considerarle con estrema cautela. Comunque sia è
interessante utilizzarle per fare alcune considerazioni.
I
decessi annuali sulle strade d’Italia si contano a migliaia: il 2014 si è
chiuso con 174.400 incidenti che hanno causato 248.200 feriti e 3330 morti.
Quelli relativi al pericoloso morbillo a poche o nessuna unità! Lo stato italiano
che fa? Ma ovvio: procede con l’imposizione vaccinale più costosa ed odiosa (e dannosa)
del pianeta Terra al fine di tentare di preservare quelle poche vite perdute.
Punto.
Dei
morti nelle strade invece se ne può anche non parlare. Basta ignorarli. Eppure
per frenare l’ecatombe basterebbero pochi milioni di euro per le consuete
operazioni di sicurezza sperimentate con successo in tutta Europa: rilevatori
di velocità, implementazione dell’illuminazione, pattugliamenti delle forze
dell’ordine, miglioramento della segnaletica, campagne educative.
Ebbene,
un vero governante dovrebbe occuparsi innanzitutto delle emergenze ed invece
sperpera miliardi per gli aspetti più marginali e discussi del problema
sicurezza. Numeri su cui riflettere. Numeri che, per quanto manomessi, non è
possibile ignorare per rendersi conto di che cosa sia il sistema di governo al
quale siamo, nostro malgrado, sottoposti.
I dati sugli incidenti stradali sono falsi i morti sono circa 10 mila i petrolieri controllano tutto al pari della lobby del cemento.
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