21/11/17

Un Paese sotto Attacco


'FREGATI DA RAJOY: MILANO PERDE L’AGENZIA UE PER IL FARMACO PER L’OPPORTUNISMO DELLA SPAGNA: LA STORIA DEL SORTEGGIO E’ UNA BALLA SPAZIALE, INVENTATA PER CAMUFFARE IL PESO POLITICO (SCARSO) DEL GOVERNO - IRRILEVANTI FOREVER: IL PREMIER DI MADRID NEMMENO RISPONDE AL TELEFONO A GENTILONI ...' Alberto Gentili

Evidentemente, l’Italia deve languire in un cantuccio. Un paese potenzialmente leader in quasi ogni settore dello scibile umano, con delle bellezze naturali incredibili, abbandonato a se stesso e ad una cricca di mafiosi rozzi ed incolti.

Utile forse ricordare come l’Italia sia stata - sino a pochi decenni orsono - all’avanguardia nelle scienze (matematica e fisica in primis), della tecnologia applicata, delle arti figurative, architettura ed ingegneria, musica e cinema, letteratura e filosofia. Il triveneto era un modello di sviluppo studiato ed invidiato in tutto il mondo. A tanta abbondanza si univano il buon vivere, la natura multiforme e rigogliosa, le grandi tradizioni sociali e culinarie. Inoltre il Q.I. medio degli italiani era (ed è ancora oggi) uno dei primi al mondo. Peccato.


Tutto è stato fatto - e tutto si fa ancora – per inficiarne l'ecosistema, il tessuto socio economico e le genti. Immigrazione selvaggia, distruzioni arboree, avvelenamento sistematico di aria, terra ed acqua, crisi finanziarie artificiali, gestione criminale del clima, vaccinazioni forzate della popolazione … tutto concorre all’impoverimento di un grande paese che, sin dai tempi dell'omicidio Mattei, avrebbe dovuto comprendere che il suo ruolo doveva essere meramente subalterno. Troppa anarchia? Troppo genio? Troppe tradizioni?

2 commenti:

  1. Si è così. Oramai è diventato evidente; da parecchi anni. Non si poteva permettere il genio, l'arte, l'inventiva uniti alla solarità e al gusto di vivere. Pericoloso, deviante, contagioso. Il rischio che diventasse epidemico era troppo alto. D'altra parte accanto a tanti pregi una mancanza, una debolezza, condivisa e fatale, figlia insospettabile ma prevedibile e paradossale compagna di una vita vissuta all'insegna proprio di una nobile, scanzonata insubordinazione. Siamo caduti nella lusinga della corruzione; pervasiva e invasiva, diretta e mediata. Non si rintraccia quasi più niente dei vecchi spiriti, non ci sarà tanto ancora da combattere. Oramai la partita è vinta e chi ha perso potrà concentrarsi solo su una rivincita personale o proseguire sulla strada di un sempre più condiviso e inconsapevole abbrutimento. Con tristezza e speranza
    Carla

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo anch'io che la partita sia perduta. L'Italia ha un Q.I. medio tra i più alti al mondo, è chiaro quindi il perché di questo attacco concitato e ferino. Ciao

      Elimina

I COMMENTI RIPETITIVI, VOLGARI OD OFFENSIVI VENGONO RIMOSSI A DISCREZIONE DEGLI AMMINISTRATORI DEL BLOG