27/11/18

La Grande Onda dei Gilet Gialli (infiltrata)


Macron ha infiltrato agenti spaccatutto nella manifestazione dei Gilet Gialli

Maurizio Blondet -  “E’ la peste bruna quella che ha manifestato” sugli Champs Elysées, ha dichiarato un ministro di Macron, Gérald Darmanin. “Due-trecento militanti ultradestra” hanno istigato i danneggiamenti, ha rincarato Laurent Nunez, sottosegretario degli Interni. Detto fatto, i media si sono lanciati: sono neri, sono fascisti. Anzi, nazi. La BFMTV ha mostrato un maturo giubbetto giallo che alza il braccio: “Saluti nazisti!”. “Parigi 1940? No, Parigi 2018”, ha twittato la deputata macronista Naima Moutchou, che fra l’altro è relatrice del progetto di legge contro la manipolazione dell’informazione. È stata subito sbugiarda da FranceInfo: il manifestante alza il braccio sì, ma sta dicendo “Ave Macron!”. 

Spaccatutto, casseurs? Black Bloc? In uno strano video, si vede un tizio di questi spaccatutto, capelli corti nero-vestito e gilet giallo, che viene placcato  sugli Champs Elysées da due guardie antisommossa (CRS) e dice: “No ragazzi, io sono con voi!”. I due agenti  replicano: “Non ci frega niente”  (rien à foutre) e lo caricano a forza su un furgone.  Ma un loro superiore gerarchico si avvicina e ordina loro di rilasciare il tizio.
  

Se i media grandi rimestano e diffondono la versione ufficiale ricevuta, “Gilet Gialli sono coi fascisti spacca tutto”, la stampa locale coi suoi cronisti sul posto dice altro. Come Vosges Matin, dà voce a un gilet giallo, Claude, pensionato pubblico: “All’inizio era tutto calmo. Abbiamo anche contattato dei CRS per discutere. Ma a poco a poco abbiamo visto arrivare gruppetti di 3 - 4 persone vestite di nero e coi passamontagna. Si vedeva che erano spacca tutto, Perché non li hanno fermati prima che entrassero nei Champs?”. Una giornalista di Valeurs Actuelles, interpellata da BFMTV, dice di aver visto “coi suoi occhi” le forze dell’ordine lasciar passare tipi chiaramente identificabili come spacca tutto. Seguono testimonianze identiche di portavoce dei Gilet Gialli.  Priscilla Ludovsky: “Le forze dell’ordine hanno fatta passare i teppisti e mi hanno fatto capire chiaramente che le decisioni venivano dall’alto”. 

Come a Genova ai tempi del G8:

Inutile accumulare prove. Il vostro cronista (lavorava ad Avvenire) ha visto coi suoi occhi, durante il G8 di Genova nel 2001, organizzatissimi Black Bloc scatenarsi e distruggere, perfettamente organizzati. Molti erano stranieri: come mai erano entrati a Genova, città nella quale si entra al massimo per due strade, facilmente controllabili da un posto di blocco? Nelle vie laterali, poi, appena dietro gli scontri,  strani giovanotti in motorino che giravano, apparentemente a dare indicazioni ai Black Bloc. Alcuni di questi, poi, li ho visti parlare tranquillamente con funzionari di polizia in borghese. Solo 15 anni dopo  un giornalista dell’agenzia di stampa Ap.Biscom (oggi TMNews)  pubblica, sul sito  www.mafia-capitale.it., racconta che la sera prima  del 22 luglio  ha sentito un poliziotto  dire a un altro: “Fatti trovare a mezzogiorno all’angolo tra corso Buenos Aires e piazza Paolo da Novi. Arriveranno dei Black Bloc e distruggeranno la banca. Due-tre minuti al massimo. È quello il segnale dell’inizio del macello”. http://www.affaritaliani.it/cronache/g8-genova-testimonianza-choc-black-bloc.html - Altri due anni, e il Guardian raccoglie  la testimonianza di un poliziotto inglese che quel giorno fu a Genova a “fare il Black Bloc”.

Il vostro cronista ricorda che i più sembravano  tedeschi, e non sembravano affatto  normali teppisti saccheggiatori e sfasciavetrine, ma squadre di commandos addestrati, organizzati, passi elastico, capelli corti,  passamontagna o maschera antigas. A dirla tutta, sembravano poliziotti anche loro. Come sono prevedibili. Com’è prevedibile il potere quando può contare sulla complicità di media, di magistrati, dei vertici polizieschi (che a Genova sicuramente mandarono uomini “speciali” da Roma, per il famoso pestaggio alla scuola Diaz e provocare la caduta del primo governo Berlusconi).

In Italia il potere vero, quello inamovibile, può sempre contare su questi apparati per difendersi da sorprese della democrazia votante. Vedremo se in Francia sarà lo stesso. Qui, poliziotti si fanno fotografare su Facebook mentre indossano i gilet gialli; di schiena per non farsi identificare, ma anche per “dare le spalle al governo”.

Michel Onfray, filosofo e saggista di sinistra, si unisce ad altri intellettuali che hanno appoggiato i Gilet Gialli, e denuncia le falsificazioni dei media e, appunto, l’appoggio governativo che hanno ricevuto gli spaccatutto in nero.  In Francia è più difficile ai media mainstream rendere un intellettuale una “non persona” o un personaggio da ridicolizzare come in Italia alla Rai. Lui stesso si stupisce di un fatto che vale la pena di riportare: quanti erano i Gilet Gialli riusciti ad entrare nei Champs Elysées forzando i blocchi di polizia? Cinque-seimila, secondo il ministro degli interni Castaner. “Effettivamente vedendo le cose in tv, ho visto una folla sparsa, niente di troppo impressionante. Quale è stata la mia sorpresa nello scoprire le foto scattate quel 24 novembre da le photographe Olivier Coret! Come altri, ho creduto a un fotomontaggio, tanto sono diverse dalle immagini tv! Lì una folla immensa. Possibile? Interrogata, AFP, Agence FrancePresse, conferma: “Questa foto è vera”.  La AFP è l’agenzia ufficiale, come l’ANSA in Italia.

2 commenti:

  1. i gilet giai sono una messa in scena come da noi il popolo viola ecc perdistrarre dal global compact.

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  2. I Black bloc non sono poliziotti, bensì passionari addestrati dall'ordine dei Gesuiti. Agenti di furore popolare e provocatori. Lavorano come infiltrati per agende segrete del Vaticano. Questi sono figli di regnanti fasulli della Nobiltà Nera europea, riservati fin dalla nascita dai loro genitori a milizie speciali del papa, plasmate dalla trasformistica Compagnia di Gesù, detta anche Ordine della Rosa. I militari e le forze di polizia niente possono fare, perché i loro comandanti più alti sono tutti Gesuiti a servizio del papa, ed accettano mestamente tutti gli ordini che vengono loro imposti.
    E' una vera schifezza Ghigo.

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